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richiesta informazioni sull'inquinamento radioattivo del mare



Al Direttore generale della ASL TA/1
e per conoscenza all'assessore alla Sanità del Comune di Taranto

Oggetto: richiesta informazioni sull'inquinamento radioattivo del mare

Siamo cittadini di Taranto impegnati per la tutela dell'ambiente. 
Lo scorso 20 ottobre abbiamo organizzato il "Convegno Nazionale sui porti a
rischio nucleare" ed è stato nostro piacere ospitare come relatore il prof.
Mauro Cristaldi, biologo e docente all'Università "La Sapienza" di Roma.
Tra i dati scientifici che il prof. Cristaldi ha fornito nel Convegno, ci
ha particolarmente colpito la tabella che alleghiamo e che mostra la mappa
dell'inquinamento radioattivo dovuta al Cesio 137,  tracciata dall'Enea
nello studio denominato "Indagine ambientale del sistema marino costiero
della regione Puglia", sottotitolato "elementi per la definizione del piano
delle coste", datato luglio 1986. I dati rilevati non sembrerebbero tali da
destare allarme, tuttavia essi certificano una maggiore concentrazione di
radioattività dovuta al Cesio 137 proprio in prossimità dei porti di
Taranto e Brindisi, individuati come porti a rischio nucleare nella mappa
del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio.
Inoltre si constata la presenza di radioattività da Cesio 137 nel mare
vicino al Centro Ricerche Nucleari della Trisaia, che sorge sulla sponda
destra del fiume Sinni nella località Trisaia Inferiore nel Comune di
Rotondella, in provincia di Matera.
Secondo alcune interpretazioni di questi dati dell'Enea, la presenza del
radionuclide Cesio 137 sarebbe da ricollegare alla ricaduta radioattiva
dopo i test nucleari in atmosfera degli anni '50 e '60 e in parte ai
rifiuti radioattivi liquidi della Trisaia.
Tuttavia ciò non appare ragionevolmente sufficiente a spiegare la
concentrazione della radioattività nelle vicinanze proprio dei porti di
Taranto e Brindisi. Considerando il fatto che il Cesio 137 compare nel
piano di emergenza nucleare di Taranto quale possibile radionuclide emesso
in caso di eventuale incidente, sarebbe doveroso elaborare specifiche
ipotesi scientifiche e raccogliere dati al fine di convalidarle o
falsificarle. Occorrerebbe quindi una ricerca che dia spiegazioni
plausibili circa l'origine - attualmente ignota - della concentrazione
della radioattività nelle vicinanze dei porti di Taranto e di Brindisi. Ed
è quello che intendialo fare, ci auguriamo con la collaborazione della ASL
TA/1.
In particolare, restringendo l'attenzione su Taranto, chiediamo alla ASL
TA/1 se nel mare di Taranto vengano versati da strutture sanitarie o da
pazienti sottoposti ad analisi o cure particolari - anche accidentalmente o
per carenza di strutture e metodiche apposite di raccolta - liquidi
(biologici o di laboratorio) contenenti Cesio 137 o altri radionuclidi.

Inviamo questa lettera inoltre perché - per le ragioni dette sopra -
desideriamo ricevere tutti i dati in possesso della ASL TA/1 circa le
rilevazioni della radioattività in mare al fine di poter disporre di un
quadro più aggiornato della situazione locale, considerando che la
pubblicazione dell'Enea risale a 14 anni fa.
Le risposte, che chiediamo di ottenere entro 30 giorni, vanno inviate al
seguente indirizzo:

PeaceLink
casella postale 2009
74100 Taranto

Distinti saluti
Taranto 25 ottobre 2000