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Legambiente: fondi per l'alluvione
23 Ottobre 2000
FONDI PER L'ALLUVIONE: NUOVE COMPETENZE PER GESTIRLI MEGLIO
"È vero: c'è bisogno di investire e molto in Italia per risanare il
territorio, per ridisegnare l'assetto idrogeologico di ampie aree del
Paese. L'importante è che lo si faccia bene e con buon senso. Per questo
chiediamo al ministro Nesi di verificare in primis la competenza delle mani
che spenderanno quei soldi. Perché se si trattasse di escavare,
cementificare imbrigliare ancora una volta i corsi d'acqua noi riterremmo
inaccettabile la spesa finanche di una sola lira". Con questa dichiarazione
Legambiente commenta l'annuncio dei fondi disponibili per riparare i danni
dell'alluvione dato oggi dal ministro dei Lavori Pubblici Nerio Nesi.
"Legambiente chiede - si legge ancora nella nota diffusa dall'associazione
- che si ponga immediatamente fine alla vicenda fallimentare del Magistrato
del Po e che le competenze ed il personale sin qui destinati a questa
struttura vengano assegnati all'Autorità di Bacino. Così pure pensiamo che
si debba rivedere l'operato di quei geni civili che hanno svenduto le aree
golenali ai privati e gestito in con assoluta incompetenza, come
evidenziato da questa tragedia, il bacino del Po". Legambiente chiede
inoltre al ministro Nesi di bloccare le opere per la navigazione fluviale
che prevedono una ulteriore cementificazione del fiume. Mentre le azioni
per il riassetto idrogeologico e la manutenzione del territorio procedono
lentamente, sta avanzando grazie al Piano Nazionale dei Trasporti (che
ribadisce quanto già scritto nel vecchio piano del 1986), un sistema di
interventi per la realizzazione del sistema idroviario padano veneto,
definito di preminente interesse nazionale; un'opera pressoché inutile per
il sistema italiano dei trasporti che costituirebbe l'ennesimo pericolo per
l'assetto del fiume. "Se è così che si intende spendere quei soldi -
conclude Legambiente - meglio non spendere affatto".