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liguria:il piano della cosa cifre alla mano
- To: lonanoda@tin.it
- Subject: liguria:il piano della cosa cifre alla mano
- From: Andrea Agostini <lonanoda@tin.it>
- Date: Sun, 22 Oct 2000 18:04:29 +0200
dal secolo XIX di domenica 22 ottobre 2000
Il Piano della Costa cifre alla mano
STEFANO LENZI*
mi auguro che sul Piano territoriale della Costa le forze politiche di
centrosinistra, autrici a suo tempo di questo strumento, non vogliano
ripetere ' I'esperienza già avuta sui parchi, rifiutandosi di scendere sul
terreno accidentato voluto dal centro-destra.
Sarebbe necessario che la minoranza si ricredesse rispetto a delle
previsioni che non tengono in alcun conto la sostenibilità ambientale e
ponessero con forza il problema, previsto dalle, norme vigenti, di una
Valutazione Ambientale Strategica di questo strumento. Solo così potrebbero
riparare ai danni fatti sin qui, Ciò che lascia perplessi è che, pur di
fronte ad eclatanti evidenze tecniche, il cuore dì partiti non marchi alcun
sussulto. Eppure questo Piano della Costa, pur interessante nelle parti
descrittive, è sbagliato nella delineazione degli scenari, delle
prospettive e degli obiettivi per il settore della nautica da diporto, che
costituisce il fulcro di questo documento.
Vediamo perché.
Nel Piano non si dice che là Liguria - che ha il primato nazionale per
infrastrutturazione della fascia costiera, 63 km sui 325 complessivi, e
vanta un elevatissimo tasso di occupazìone intensiva, pari al 75% - è di
gran lunga la Regione con più posti barca per il diporto in Italia con 15
mila 696 posti. Per capirci, il Lazio, che ha uno sviluppo analogo della
linea costiera - 350 Km - ha "solo" 6608 posti '. barca, con un bacino
potenziale che, seguendo la logica del PTC, potrebbe comprendere oltre che
la Grande Roma gran parte del Centro-Nord e del Centro -Sud d'Italia.
Proporre il raddoppio dei posti barca, invece che una riorganizzazione e un
miglioramento dei servizi di quelli esistenti, è quindi una follia, prima
di tutto dal punto di vista economico, anche perché non esistono in Italia
o all'estero casi di successo a conforto di tale abnorme previsione. Tanto
che per giustificare I'obiettivo dei 30 mila posti barca si fa riferimento
a un caso inesistente: quello del Friuli Venezia Giulia. Mettendo su carta
un falso clamoroso gli esperti economici del PTC dicono che in questa
regione, presa ad esempio, su 120 km di costa ci sarebbero 15 mila posti
barca.
D'accordo che l'appetito vien mangiando, ma, consultate le statistiche
ufficiali del Touring Club Italiano e interpellato I'Ufficio Tunsmo della
Regione Friuli, apprendiamo che i posti barca attuali, della regione,
seconda nella classifica italiana della diportistica, sono 8.828, la metà
di quelli della Liguria oggi.
Inoltre, il PTC della Costa, non tiene conto delle severissime osservazioni
della Soprintendenza ai beni Ambientali, che ha censurato la mancanza di
collaborazione degli Uffici regionali e ha consegnato osservazioni su molti
dei progetti descritti (tra cui: Ventimiglia, Alassio, Albisola, Moneglia,
Le Grazie-Portovenere). Né sembra che ci sía intenzione di rispettare la
Legge Regionale n. 38198, che stabilisce si debba presentare un apposito
Studio di Impatto Ambientale. In questa situazione si pensa di
cementificare buona parte di quei tratti della nostra costa che sono ancora
liberi e accessibili, víene da domandarsi, a parte il danno ambientale,
cosa ne pensino gli operatori del turismo balneare.
* Segretario WWF Liguria