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Legambiente: Irpinia Day



17 Ottobre 2000 

IRPINIA DAY: IL TERREMOTO VENT'ANNI DOPO 

    Il 23 novembre 1980, alle 19,35 due scosse sismiche, a distanza di
pochi secondi l'una dall'altra, sconvolsero per un interminabile minuto e
venti secondi una vasta area dell'Appennino meridionale, in particolare
l'Irpinia e la Basilicata. Una tragedia umana che fece circa 3mila morti ed
oltre 10mila feriti. Una serie di convegni, la presentazione di un libro
bianco sulla ricostruzione, un documentario realizzato da Gianni Amelio,
una mostra antologica, una pubblicazione editoriale, una serata dedicata
agli "angeli del terremoto": questo il ricco programma di Legambiente
presentato stamattina a Napoli nel corso di una conferenza stampa sul
ventennale del terremoto. Iniziative che da una parte vogliono sottolineare
l'alto valore simbolico di uno dei momenti più drammatici ma anche più
epici della nostra storia recente, che vide una quantità di giovani
impegnati nell'opera di solidarietà nazionale e dall'altra cogliere
l'occasione per fare il bilancio di quella tragedia, di una ricostruzione
discussa e solo parzialmente attuata e richiamare l'attenzione intorno a
quelle grandi vertenze nazionali quali i rischi naturali, il ruolo ed il
valore della protezione civile e del volontariato, lo sviluppo
territoriale. Le iniziative si apriranno il 16 novembre a Napoli con la
presentazione pubblica del Libro Bianco curato da Legambiente "Alle radici
dell'ecomafia: camorra e ricostruzione", alla presenza di Pierluigi Vigna e
Don Luigi Ciotti. Lunedi' 20 novembre, il Ministro dei Beni Culturali On.
Giovanna Melandri inaugurerà, presso la Sala Accoglienza di Palazzo Reale,
la mostra antologica del terremoto del'80 "Terre Tremule, vent'anni dal
terremoto" a cura di Luca Ferrari, aperta fino al 10 dicembre.
Contemporaneamente verrà presentata l' "Antologia di un terremoto",
pubblicazione che raccoglie una serie di racconti, suggestioni, analisi,
con il contributo di note firme della società civile e del giornalismo, con
il racconto dell'evento e l'analisi di metapolitica che forniranno una
lettura romanzesca e socio-antropologica del terremoto dell'Irpinia.
Mercoledì 22 novembre ad Avellino in collaborazione con le principali
associazioni di volontariato, si svolgerà il convegno dal titolo
"Volontariato e Protezione Civile: la sfida alle calamità naturali" con la
partecipazione di Tom Benetollo, presidente Arci e Luigi Bobba, presidente
Acli e del direttore dell'Agenzia della Protezione Civile Franco Barberi.
Il 23 novembre a Lioni, organizzato in collaborazione con il Comitato dei
Comuni terremotati ci sarà il grande raduno degli "Angeli del terremoto".
Persone senza ali, ma con le mani e gli stivali sporchi di macerie, che
hanno lavorato instancabilmente per giorni solo per poter dare una mano
alle popolazioni più colpite dal terremoto. Dormivano dove capitava e per
giorni lavorarono instancabilmente. Erano migliaia, arrivarono da tutto il
mondo senza che nessuno li avesse chiamati, per aiutare e salvare vite
umane. A tal proposito Legambiente chiama a raccolta i volontari che
operarono nei paesi colpiti dal sisma del 23 novembre 1980, invitandoli a
comunicare il proprio recapito ed il luogo di intervento inviando un fax
allo 081/2615442 o telefonando allo 081/261890 oppure all'indirizzo e-mail
irpiniaday@legambiente.com. L'intero programma delle iniziative di
Legambiente in occasione del ventennale, insieme ad estratti del Libro
Bianco e della pubblicazione editoriale potranno essere consultate in rete
all'indirizzo www.terretremule.it. In quell'occasione Legambiente
presenterà in anteprima nazionale il documentario "Irpinia" del regista
Gianni Amelio. Un cortometraggio di circa 45 minuti che ripercorrerà con
immagini inedite ed in presa diretta le prime ore del dopo terremoto, la
lenta ed estenuante ricostruzione, la vita oggi nei luoghi colpiti dal
sisma. Un documentario che vuole rappresentare una tragedia umana che mandò
in ginocchio un intero paese, penalizzato anche dalla lentezza e dalla
disorganizzazione dei soccorsi. Attraverso le immagini il regista Amelio
metterà in evidenza come questa tragedia, abbia segnato negativamente anche
il dopo, con un immensa opera di ricostruzione, discussa e mai completata
all'insegna di interventi devastanti che hanno stravolto territorio,
paesaggio e realtà sociali di una delle più belle aree paesistiche ed
ambientali. Il 25 novembre, il convegno "Un nuovo riequilibrio
territoriale. Ambiente, natura e cultura per la qualità dello sviluppo",
chiuderà la serie di iniziative. Parteciperanno Willer Bordon, ministro
dell'Ambiente e Alfonso Pecoraro Scanio, ministro dell'Agricoltura. "Non
vogliamo organizzare una celebrazione retorica - ha commentato Ermete
Realacci, presidente nazionale Legambiente - ma ricordare quello che ha
significato la tragedia del 1980, una tragedia che ha ben messo in evidenza
la doppia faccia del nostro paese, fatta da un lato da solidarietà e
mobilitazione civile e dall'altra di illegalità, distruzione del territorio
e corruzione della classe politica. Dimenticare tutto ciò, significa
mettere a rischio il futuro e lo sviluppo del nostro Paese." Una tragedia,
quella del 23 novembre 1980, che ha interessato 686 comuni con oltre 77mila
costruzioni rase al suolo, dove si stima che fu complessivamente distrutto
o lesionato il 49,3% dell'intero patrimonio edilizio preesistente. Una
tragedia che ha inciso pesantemente e profondamente nella struttura sociale
ed economica delle zone colpite. "I volontari giunti in quei giorni in
Irpinia- ha dichiarato Ferdinando Di Mezza, presidente Legambiente Campania
- capirono che salvare quelle terre, aiutare quelle popolazioni,
significava salvare un pezzo della loro identità. Oggi dobbiamo partire da
quella grande mobilitazione civile, da quell'impegno incondizionato di chi
ha lavorato per difendere e valorizzare la natura, il territorio, l'arte
del nostro Belpaese". L'intera manifestazione si avvale del Patrocinio
della Regione Campania, dell' Anpa e della collaborazione di La Nuova
Ecologia, Provincia di Avellino, Salerno e Napoli, del Comune di Napoli,
Avellino e Salerno e del Comitato Sindaci dei comuni del terremoto.