Torno sull'argomento, prendendo lo
spunto dalle osservazioni fatte al mio precedente scritto. Purtroppo le ho
cancellate per errore, e sarei grato a chi potesse inviarmelo
nuovamente.
Davvero non intendevo scherzare, ma
fare alcuni ragionamenti, razionali per quanto mi e' possibile, sugli aspetti
sia di ricerca del tornaconto individuale che di tutela degli interessi
collettivi che erano presenti sia nel messaggio originale di Marco Mari, che
anche nel messaggio che ho cancellato per errore.
A questo proposito mi sembra molto
pertinente il richiamo di Marco Gimona a considerare i costi totali di ciascun
possibile scelta. Non e' facile determinarli, ne e' facile trovare un metodo su
cui siano tutti d'accordo; pero' e' un dato di fatto che i viaggiatori del
trasporto pubblico urbano coprono con l'acquisto di biglietti ed abbonamenti
circa un terzo del costo di esercizio se va bene; gli utenti delle autolinee
extraurbane coprono di piu', gli automobilisti ancora di piu', se la memoria non
mi inganna, e gli utenti di certi rami ferroviari quasi niente. Anche
considerando i costi globali suggeriti da Marco Gimona, sempre se la memoria non
mi inganna, gli automobilisti pagano di piu'.
Circa l'inquinamento, vorrei fare
presente che un autobus extraurbano fa circa 4 km con un litro di gasolio; con
un litro di gasolio una Brava Diesel fa da 15 a 18 km, secondo il tipo di
percorso, di guida, ecc. Un autobus brucia gasolio (e quindi, inquina) quanto 4
autovetture che offrono 16 posti. Quindi fino a che non si trovano 17 o
piu' persone che vanno allo stesso posto alla stessa ora si ha meno inquinamento
usando l'auto privata. Rimarrebbe il problema dei costi scaricati sulla
collettivita', che non sarebbero pochi dovendo pagare un autista con solo 17
persone per autobus.
Salvo meglio definire i dati che ho
ricordato in modo schematico ed approsimativo, resto del parere che la soluzione
globalmente migliore per tutti si trovi nella intelligente orchestrazione
dell'uso di tutti i mezzi pubblici e privati, senza pregiudizi o
manicheismi.
Gerardo Orsi
Posta/Mail: C. P. 871; I-50100 Firenze FI; Italia Tel. +39 0552 298 196; 0347 750 6950 e.mail: Orsifam@dada.it; Gerardo.Orsi@poste.it; Orsig40@virgilio.it Ccp: 1918 1502 ----- Original Message -----
From: Gerardo
Sent: Thursday, October 05, 2000 12:58 PM
Subject: R: caro benzina Dice: "Il mio caso. Personalmente appartengo a quella categoria di persone che > ogni mattina è costretta a prendere l'auto per recarsi al lavoro in uno > sperduto paesino dove non arrivano né treni né corriere." Io direi: avendo possibilita' di usare l'automobile, ho potuto scegliere il lavoro che megliosi confa' ai miei personali interessi: Dice Poi Marco: "Premesso dunque > che una rete più efficiente di trasporto pubblico mi consentirebbe un > notevole risparmio mensile rispetto all'uso della macchina, ...." Certamente! Pagheresti circa un terzo del costo del servizio, lasciando il resto a carico della collettivita' (nel caso di servizio urbano; per gli extraurbani la quota scaricata sulla collettivita' puo' essere inferiore). Anche di piu' a carico della collettivita', se il numero degli utenti di quella relazione fosse basso. Andando in auto, scaricheresti sulla collettivita' un costo alquanto piu' ridotto, se non ricordo male. Il trasporto pubblico ha tantissimi pregi (minor consumo energetico e minore inquinamento per passeggero.km, minore ingombro della superficie stradale, maggiore sicurezza), ma ha un grossissimo difetto: costa moltissimo, dovendo pagare il conducente. Pertanto, e' espandibile solo al prezzo di consistenti aumenti delle tasse, oppure di altrettanto consistenti riduzioni della spesa pubblica in altri settori. Il veicolo individuale (che puo' avere fino a 9 posti complessivi) e' la soluzione piu' economica globalmente per gli spostamenti che interessano numeri limitati di persone. Naturalmente, auspicando che sia poco energivoro e poco inquinante, come propone Marco. |