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Allarme del WWF: Tonnellate di sabbia asportate dalla RiservaNaturale Oasi del Simeto



COMUNICATO STAMPA



Allarme del WWF: Tonnellate di sabbia asportate
dalla Riserva Naturale Oasi del Simeto con i soldi
della Regione e della Comunità Europea



"Tonnellate di sabbia vengono asportate dalla Riserva Naturale Oasi del
Simeto per consentire l'ennesimo intervento di cementificazione: lo
scolmatore delle acque della Zona Industriale. Quel che è peggio questo
avviene con i soldi della Regione Siciliana e della Comunità Europea
nonostante l'area sia sottoposta a vincolo europeo in quanto ZPS, zona a
protezione speciale, e SIC, sito di interesse comunitario".

La denuncia è giunta da Pino Finocchiaro, referente Territorio ed Ecomafie
della sezione siciliana del WWF ITALIA, e da Maurizio Musumeci, referente
Territorio della sezione catanese del WWF ITALIA.

"Auspichiamo l'intervento immediato della magistratura e degli organi di
controllo della Regione Siciliana e della Comunità Europea- ha spiegato
Pino Finocchiaro dopo un sopralluogo che i volontari del WWF hanno tenuto
alla foce del Simeto con gli investigatori del Corpo Forestale - affinché
venga fermato lo scempio. Tonnellate di sabbia, risorsa di valore
incalcolabile per una zona umida sottoposta a protezione speciale dalla
Comunità Europea vengano asportate per far posto alle condotte in cemento e
portate fuori dalla riserva. Il Distaccamento Forestale di Catania, sei
uomini con competenza territoriale su sette comuni densamente popolati,
nonostante le ristrettezze di organico ha tempestivamente avviato
accertamenti e rilievi fotografici che confermano le nostre preoccupazioni.
Chiediamo accertamenti ulteriori da parte del Comune e della Magistratura.
Se occorre i lavori andranno fermati ".

Sei miliardi per un'opera che devasta l'ambiente"Ben sei miliardi sono
stati stanziati per questo scolmatore del Buttaceto sulla cui utilità è
lecito avanzare molti dubbi mentre è certa la miopia di chi continua a
portare avanti la logica del calcestruzzo anche all'interno di Zone a
Protezione Speciale sancite dalla Regione e dalla Comunità europea - hanno
detto Finocchiaro e Musumeci - mentre nulla si fa per avviare lavori con
criteri di ingegneria naturalistica.

Le alternative ci sono, sarebbero meno dannose per la natura e varrebbero a
migliorare la falda d'acqua piuttosto che depauperarla buttando in mare
acqua che potrebbe essere restituita al terreno laddove è ancora
permeabile".

"Il comune e la magistratura devono dirci - hanno chiesto Finocchiaro e
Musumeci - chi ha autorizzato l'asporto del materiale, se il progetto
approvato prevedeva o no il reimpiego dei materiali da asporto all'interno
della riserva e se vi sono stati vantaggi patrimoniali non previsti dalle
norme e dal capitolato d'appalto".

Catania, 30 settembre 2000

Per informazioni Pino Finocchiaro - pinofinocchiaro@iol.it- 0368 77 40 788