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Umberto Veronesi ha parlato da ''scienziato'' e per quanto riguarda la posizione dei Verdi sugli organismi modificati geneticamente ''mente sapendo di mentire'' quando dice che su questo argomento assumono una posizione ''antistorica''. E' quanto ha affermato la portavoce dei Verdi Grazia Francescato, la quale comunque smorza i toni della polemica con il ministro della sanita', anche dopo avere avuto assicurazioni dal Presidente del Consiglio Amato che la linea del Governo su questo argomento non cambia: ''credo - ha aggiunto - che il Governo sara' sufficientemente saggio da non andare in crisi per questo''. ''Veronesi - ha osservato - suona le sue trombe e noi suoniamo le nostre campane. Ha tutti i diritti di esprimere la sua opinione e noi di dire la nostra''. ''Quello che noi diciamo - ha spiegato - e' che se c'e' un treno in corsa, prima di salirci vogliamo sapere dove ci porta, se si puo' scendere e magari decidere dove va''. ''Dove erano i vari signori Veronesi e gli scienziati - ha proseguito Francescato - quando dicevano che il morbo della mucca pazza non si trasmetteva dai bovini agli essere umani? Gli scienziati sono essere umani e credo ci sia consentito il dubbio. Adesso pero' la battaglia si sposta a livello europeo e presto vorrei incontrare il presidente della Commissione Romano Prodi''.

La vicenda dei cibi transgenici rischia di creare una rottura all'interno della maggioranza. Il capogruppo dei Verdi a Palazzo Madama, Maurizio Pieroni, ha, infatti, inviato una lettera al Presidente del Consiglio, Giuliano Amato, nella quale critica severamente il ministro della sanita', Umberto Veronesi, per la sua difesa, fatta in un' intervista al Corriere della Sera, dei cibi trattati geneticamente. ''Caro Presidente - scrive Pieroni ad Amato - ti e' noto che la questione dei cibi transgenici e dirimente per la partecipazione dei Verdi alla maggioranza e al Governo. Le esternazioni del ministro della sanita' incrinano il rapporto di fiducia nei suoi confronti da parte del gruppo che ho l'onore di presiedere. Senza un autorevole intervento chiarificatore del Presidente del Consiglio, non posso escludere conseguenze istituzionali''.

Alla fine la 'querelle' sugli OGM approda in Consiglio dei Ministri. Sara' infatti uno dei punti all'ordine del giorno della riunione della prossima settimana. Lo ha affermato il ministro per le politiche comunitarie, Gianni Mattioli, che ha posto ieri la questione al Presidente del Consiglio Amato ed ha ricevuto una risposta positiva. ''Il tema degli OGM - ha spiegato Mattioli - verra' discusso sotto l'aspetto delle applicazioni della linea del Governo ed una di queste applicazioni - ha aggiunto - riguarda le decisioni da prendere sui sette prodotti OGM illecitamente commercializzati in Italia. Su questi aspetti serve una dichiarazione piu' chiara del Governo''.

"Forse il ministro Veronesi e' in carica da poco tempo per sapere quali pronunciamenti e quali risoluzioni ha assunto il Parlamento italiano, non solo i Verdi, sugli OGM nel corso di questa legislatura". Lo ha dichiarato il senatore verde Fiorello Cortiana della Commissione agricoltura di Palazzo Madama. "Il ministro Veronesi deve essere libero- ha continuato Cortiana- di coltivarsi i suoi ortaggi modificati geneticamente e di cucinarseli. Noi vogliamo essere liberi di coltivare il nostro orto biologico, senza che venga contaminato da quello del ministro, e di poter scegliere, in piena liberta', cosa mangiare. Vorremmo tranquillizzare il ministro- ha concluso Cortiana- non faremo nessuna 'crociata antistorica', cercheremo soltanto di garantire la sicurezza e la liberta' dei cittadini".

"Il presidente Prodi e il ministro Veronesi dovrebbero loro adottare il principio di precauzione prima di fare affermazioni cosi' incaute e scientificamente infondate, ovvero che gli OGM sono innocui e che la loro introduzione nell'alimentazione degli umani sia una manifestazione di 'progresso'". Lo dichiara la deputata verde Annamaria Procacci, aggiungendo che "quella che si profila non e' l'Europa dei cittadini ma delle multinazionali che rischia di divenire colonia degli Stati Uniti per l'applicazione del biotech contestato fortemente oggi anche negli USA". Procacci sottolinea che e' scandaloso che le diverse varieta' di olio di colza manipolate geneticamente, introdotte sui mercati europei e anche italiani in modo riconosciuto illegittimo, non siano ancora stati messi al bando. E' proprio questo- afferma la deputata verde- che invece ci saremmo aspettati dal ministro della sanita'. E lo stesso principio di precauzione dovrebbe consigliare sia il presidente Prodi che Veronesi di informarsi sull'impatto ambientale che le manipolazioni genetiche applicate alle piante e agli animali porteranno agli ecosistemi, attraverso la modificazione irreversibile del patrimonio genetico degli esseri viventi.

La moratoria finira' quando "ci sara' una ragionevole certezza scientifica che gli OGM non fanno male: solo allora ci potra' essere il via libera". Ma anche in questo caso "si devono comunque assicurare determinate condizioni", cioe' la tracciabilita' dei prodotti transgenici, un'etichettatura trasparente che permetta al consumatore di scegliere in totale consapevolezza, e la responsabilita' degli eventuali danni prodotti su salute e ambiente da parte dei produttori. Non fa sconti, il ministro dell'ambiente Willer Bordon sulla questione delle biotecnologie in campo agricolo e tiene soprattutto a puntualizzare "il mistero di Parigi". E a ribadire che le dichiarazioni la posizione della commissaria europea all'ambiente Margot Wallstrom, che ha anticipato a mezzo stampa le decisioni del consiglio dei ministri dell'ambiente, sono state "inopportune e sconvenienti: sono certo che si tratti di un infortunio- concede Bordon- quindi non voglio affondare il colpo". Ma- assicura- "di fronte alla dichiarazione che a settembre ci sara' la fine della moratoria, la risposta della stragrande maggioranza dei consiglio dei ministri e' stata: 'no, grazie'". Il punto da affrontare, per Bordon, e' "se gli OGM sono o no pericolosi per la salute e per l'ambiente. Ho letto dichiarazioni- continua Bordon- che escludono ogni rischio: non c'e' niente di meno scientifico". Anzi, afferma citando le conclusioni degli esperti del CNR ascoltati durante l'audizione del 13 giugno scorso alla Camera, "per conoscere gli effetti negativi occorrera' aspettare piu' di 10 anni".