L’articolo mischia cannabis indica (quella che ha ANCHE un uso terapeutico)
e cannabis sativa, quella coltivata in Italia in epoca fascista. Roberto
Spagnoli faceva più bella figura a risparmiarsi l’ironia sulla pronuncia del
Ministro, visto che lui confonde DUE PIANTE DIVERSE. Resta il dubbio se la
confusione sia dovuta ad ignoranza o alla solita malafede dei radicali che danno
notizie sballate pur di vincere le loro campagne. Solo la seconda pianta, come
comunicato molto bene da drcarelli, ha molti usi e potrebbe essere coltivata su
larga scala con benefici per il terreno.
Riguardo alla canapa indiana i motivi per non legalizzarla sono diversi e
tutti laici, dare la colpa alla religione (in altre parole alla Chiesa
cattolica) significa voler spostare sul campo ideologico la questione per non
affrontarne gli aspetti pratici.
Subject: [Ecologia] R: Cannabis legale, i nonni all’avanguardia -
l'Espresso
Vorrei semplicemente comunicare l'uso che si puà fare con la Canapa
sativa:per bonificare il terreno inquinato , per produrre carta , tessuti per
indumenti , materiale da usare nell'edilizia, corda e affini, alimenti ,olio e
semi,prodotti industriali,come oli per vernici,lubrificanti,saponi
shampoo,cosmetici e potrei continuare . C'è una grande richiesta perche e'
un'agricoltura ecosostenibile,
non necessita di pesticidi, rigenera il terreno , mitiga la temperatura dei
luoghi dove cresce ,e si sviluppa in sei mesi.
E' prevista una richiesta nel mondo del doppio del prodotto attuale cioe'
da 50 milioni di tonnellete a 130 milioni fino al 2050 e daremo cosi' una mano
alla nostra terra per combattere l'inquinamento
----Messaggio originale---- Da: Pep C.
<paranoia.virtus at gmail.com> Data: 14-feb-2016 19.37 A:
<economia at peacelink.it>, <ecologia at peacelink.it>,
<dirittiglobali at peacelink.it> Ogg: [Ecologia] Cannabis legale, i
nonni all’avanguardia - l'Espresso
Non è la prima volta che invito chi mi legge ad
ascoltare il notiziario
antiproibizionista di Roberto Spagnoli su “Radio Radicale”. Perché lo
faccio? Perché tratta argomenti ignorati altrove, e i giornalisti che se ne
occupano lavorano senza alcun pregiudizio ideologico, senza alcun preconcetto
o condizionamento dettato da religioni o committenti. La libertà con cui
Roberto Spagnoli affronta da anni il tema della legalizzazione delle droghe è
immediatamente comprensibile a chiunque lo ascolti per un motivo molto
semplice: Spagnoli cita fonti autorevolissime, spesso istituzionali. Questo
cosa significa? Significa che una parte del Paese, quella che commissiona
studi e prova a fare divulgazione, si pone realmente dei problemi e cerca
davvero di trovare le soluzioni migliori, ad esempio sulla coltivazione della
cannabis e sul suo uso terapeutico.
Un esempio su tutti. Secondo una ricerca
commissionata dalla Coldiretti, 2 italiani su 3 sono d’accordo alla
coltivazione per uso terapeutico della cannabis. Si potrebbero destinare - ne
parla Spagnoli su “Radio Radicale” - immediatamente 1000 ettari ricavabili da
serre in disuso alla coltivazione di cannabis; un’opportunità che
potrebbe generare un giro di affari da un miliardo e mezzo di euro e
produrre 10 mila posti di lavoro. Ovviamente questo per iniziare, perché
poi si potrebbero trovare altri terreni e l’Italia potrebbe non rispondere
solo alla domanda interna, ma esportare cannabis per uso
terapeutico. Coldiretti ricorda che negli
anni ’40 l’Italia era il secondo produttore mondiale di cannabis sativa che
veniva utilizzata soprattutto per uso tessile, edile e per la produzione della
carta. Perché allora oggi c’è tanta difficoltà a comprendere che un mercato
non solo non è eticamente sbagliato, ma porta anche crescita economica?
Cosa ci è successo? Perché siamo meno aperti alla crescita e al cambiamento
di quanto non lo fossero i nostri nonni e i loro genitori?
Il
Ministro Lorenzin, senza consultare le associazioni dei malati, ha fatto
una cosa di una gravità inaudita: ha
firmato un decreto che limita l’uso di farmaci cannabinoidi. Segno
questo che le patologie di cui la cannabis terapeutica allevia i sintomi le
sono totalmente sconosciute. Roberto Spagnoli ironizza sul fatto che Lorenzin
pronunci “cannàbis” con l’accento sulla seconda “a”, io potrei aggiungere che
dopo il mio “Antitaliano” di due settimane fa sulla difficoltà di interrompere
una gravidanza, questo settimanale ha ricevuto una lettera da parte del
Ministero della Salute indirizzata al direttore de “l’Espresso” Dr. Giorgio
Mulè (il direttore di “Panorama”, ndr.).Tutto questo potrebbe,
ma non fa ridere: non conoscere la cannabis e pretendere di poter
legiferare, non conoscere la stampa e pretendere di dare risposte
negando l’evidenza, danno la cifra di quanto, credenti o non, tocchi a
noi cittadini trovare le strade per avere informazioni corrette.
Perché l’esito dello studio commissionato da Coldiretti non ha fatto
discutere il Governo? Si tratta di cannabis per uso
terapeutico e non ricreativo; si tratta di posti di lavoro,
niente di eticamente contrario ad alcuna religione conosciuta, eppure
siamo sempre lì, fermi al terrore che la politica ha di perdere
consenso, di inimicarsi quella parte di elettorato che permette
alla propria spiritualità di plasmare anche la direzione del Paese, che
dovrebbe essere laica. Proverò a spiegare perché opporre questioni
morali o religiose alla legalizzazione di tutte le droghe in Italia
oltre a essere anacronistico, oltre a essere frutto di disinformazione,
è anche drammaticamente irresponsabile e pericoloso.
A NAPOLI
SI SPARA quotidianamente: azioni dimostrative che a volte fanno vittime
altre servono a terrorizzare. A Napoli si spara per il dominio sulle piazze
di spaccio. Questo è l’unico motivo: da Ponticelli a Fuorigrotta, dal
Centro Storico ai paesi limitrofi. Dal traffico di stupefacenti le
organizzazioni criminali ricavano la parte maggiore dei loro guadagni, che poi
investono in attività che sono concorrenti sleali di aziende legali che non
possono contare su liquidità paragonabili, ma che devono fare i conti con le
regole del mercato. Legalizzare le droghe, tutte e subito, è
l’unico modo per togliere alle organizzazioni criminali il principale
canale di guadagno. Da un colpo del genere, e ben assestato, non si
riprenderebbero mai più. Questo governo deve avere il coraggio di proporre una
legge ragionata, deve avere il coraggio di avviare un dibattito serio e
costruttivo su questo tema che è di vitale importanza. Il Sud è alla deriva
e a Napoli di questioni morali si muore, e non metaforicamente.
Lista Ecologia Per iscriversi o cancellarsi dalla
lista: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html