grazie Enrico
ricambio l'abbraccio
comunque sono già iniziate le manovre di ricomposizione del sistema:
i giornali (soprattutto Repubblica) in questi giorni danno voce solo
ai politici locali che parlano appunto di "mele marce"
come abbiamo scritto la magistratura ha il merito di aver dato un
quadro chiaro della situazione in cui sono realizzate e soprattutto
progettate le grandi opere; chi deve rimediare al sistema non può
certo essere una procura. La politica non c'è, anzi c'è per remare
contro, per tutelare il sistema economico/politico/mafioso che ormai
controlla la governance.
Un'altra riflessione: la vostra zarina, che ora dirige una struttura
importante nelle FS, non è lì perché riciclata. Oggi i posti in
queste aziende, dove gli stipendi sono d'oro e le opportunità di
arricchimenti paralleli eccellenti, sono il premio per avere gestito
secondo gli interessi della cricca. Una volta si diceva che i
politici stupidi finivano a dirigere le municipalizzate, oggi è il
loro premio.
Salute (non ci resta che quella)
TC
Il 21/01/2013 23:46, clochard ha
scritto:
Certo, una bella
slavina per il Pd!!! C'è dentro pure l'ex presidente della
regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, la "zarina". Sono
andato sul sito del vostro Comitato e vi faccio i complimenti.
Ciao, un
abbraccione!
e
----- Original Message -----
Sent: Monday, January 21,
2013 3:10 PM
Subject: [ecologia]
Scandalo TAV di Firenze - Non ci sono solo mele marce, ma è un
sistema che è malato
Scandalo TAV di Firenze
Non ci sono solo mele marce, ma è un sistema che è malato
Non si è ancora spenta l'eco dell'annuncio di indagini da
parte della Magistratura fiorentina sul progetto TAV che già
sono iniziate le manovre per minimizzare e ridurre
l'importanza di quanto emerso.
In prima fila, naturalmente il Presidente della Regione
Toscana Enrico Rossi, ma anche quello della Provincia di
Firenze Barducci, che vogliono far apparire quanto accaduto
come il frutto di singole e isolate “mele marce”. In realtà il
quadro che esce dall'ordinanza della Magistratura è un
“sistema marcio”, da figure del Ministero (come Ercole
Incalza) fino a gestori dei cantieri passando per tutte le
imprese e amministrazioni implicate nella realizzazione del
Passante TAV.
Il Comitato No Tunnel TAV non invoca provvedimenti
giustizialisti che non appartengono alla sua cultura, ma
ringrazia la Magistratura che ha dato una rappresentazione
chiara di come vengono gestite le opere pubbliche in Italia,
di come la cittadinanza è vista solo come un fastidio cui dare
in pasto chiacchiere e bugie per far tacere le voci critiche,
della spregiudicatezza con cui si distribuiscono favori e
prebende tra amici, di come si voglia finanziare un sistema di
imprese decotte, improduttive e indebitate senza preoccuparsi
di favorire infiltrazioni mafiose, senza farsi scrupoli nei
“magheggi” che avrebbero compromesso la sicurezza dell'opera
stessa (a questo proposito segnaliamo che nel caso
dell'incendio del tunnel del Monte Bianco, richiamato dai
magistrati, si ebbe solo il crollo della volta in cemento in
quanto l'opera attraversa rocce granitiche, nel caso di
Firenze se collassasse una galleria si avrebbe il cedimento
del terreno in superficie con esiti immaginabili per gli
edifici sovrastanti).
Sono poco credibili le posizioni delle FS che si dichiarano
“parte lesa” in questa vicenda: è la dirigenza dai massimi
livelli delle controllate RFI (Rete Ferroviaria Italiana) e
Italferr ad essere coinvolta in questa vicenda; è davvero poco
credibile che l'Amministratore Delegato Mauro Moretti cada
dalle nuvole davanti alle condizioni in cui versa la sua
azienda.
Il Passante AV di Firenze è un'opera totalmente inutile e lo
dimostra il fatto che i treni veloci passano da Firenze senza
alcun problema; la difesa appassionata che ne fanno ancora
Rossi e Barducci è davvero patetica: parlare dei tunnel come
“opera di vitale importanza” mentre il sistema dei trasporti
regionali sta collassando sotto gli occhi di tutti è
semplicemente ridicolo. Invocare la ripresa dei lavori mentre
tutto sta sprofondando nei fanghi dello scavo e nel fango di
un sistema corrotto è surreale, denota solo la disperazione di
un sistema politico-economico che teme gli venga sottratto un
boccone succulento.
Non ne escono certamente bene gli amministratori del Valdarno,
in particolare il Sindaco di Cavriglia Ivano Ferri, che si
arrampica sugli specchi e invoca ancora le terre di Firenze
per realizzare le “colline schermo” a Santa Barbara; queste,
nel migliore dei casi, saranno ammassi di terre contaminate,
intrise di calce per stare insieme.
La Giunta del Comune di Firenze e il Sindaco Matteo Renzi
escono da questa vicenda con la dimostrazione che non hanno
controllato nulla di quanto promesso e soprattutto che hanno
mentito ai genitori della scuola Rosai rassicurandoli
falsamente. Nessuno dimentica l'allora assessora alla scuola
Anna Maria Di Giorgi stigmatizzare i genitori preoccupati come
visionari e scocciatori.
Il quadro che esce dall'ordinanza della Magistratura
imporrebbe, in un paese normale, che i principali
responsabili, da FS alla Regione Toscana fino ai vari Comuni,
dessero le dimissioni e si ritirassero a vita privata.
Il Comitato si augura che siano molti i gruppi politici nelle
istituzioni toscane che si facciano carico di chiedere con
decisione lo stop immediato dei lavori (che ai Macelli stanno
proseguendo) e prendano le distanze dei responsabili di questa
vergogna.
In questa prospettiva il Comitato No Tunnel TAV invita la
cittadinanza a partecipare al convegno, promosso tra gli altri
dal Comitato “San Salvi chi può”, che si terrà nella sala ARCI
di piazza dei Ciompi 11 alle ore 16,30 di martedì 22 gennaio
dove si parlerà di “Sanità e project financing”, un altro
capitolo della devastazione politica, economica e sociale
derivato direttamente dal “modello TAV” e ormai dilagante
nella nostra regione, come ci ricorda lo scandalo dell'ASL di
Massa.
Comitato No Tunnel TAV Firenze
338 3092948
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