Re: [ecologia] Elettrosmog, modificata la legge, norme meno rigide




I modi più ecologici per sostenere la nostra tecnologia ci sono o ci potrebbero essere, le conoscenze scientifiche pure, e girano in rete. Ma non abbiamo il potere di farle applicare perchè le grandi multinazionali fanno quello che pare a loro e se ne infischiano di quello che diciamo noi, purtroppo. Comunque, avanti, sempre avanti per far crescere maggiore consapevolezza dei pericoli e dei modi per realizzare una società sostenibile.

Franco

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Franco BORGHI
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----- Original Message ----- From: <ba.li at libero.it>
To: <ecologia at peacelink.it>
Sent: Tuesday, November 08, 2011 3:58 PM
Subject: R: [ecologia] Elettrosmog, modificata la legge, norme meno rigide




Ma è mai possibile che non esiste un modo più ecologico per sostenere la
nostra tecnologia?E poi dico a Franco, se ci ammaliamo di cancro sai che ce ne
facciamo del telecomando? bisogna lottare!!
A Taranto in via Campania all'angolo con viale Trentino c'è un grappolo di
antenne spaventose e sono difronte alla zona più densamente piena di scuole
materne, elementari e asili nido di Taranto!!Cosa possiamo fare per farle
togliere o almeno ridurle?
Possibile che non si fermano neanche davanti ai bambini?
Alessandra
----Messaggio originale----
Da: a.marescotti at peacelink.it
Data: 08/11/2011 10.29
A: "news at peacelink.it"<news at peacelink.it>, "Lista ecologia"
<ecologia at peacelink.it>
Ogg: [ecologia] Elettrosmog, modificata la legge, norme meno rigide

Nel decreto sviluppo dell'ottobre scorso l'esecutivo ha modificato la legge
sull'elettromagnetismo, arrivando a innalzare fino al 70 per cento gli attuali
limiti per gli impianti di telefonia mobile.

Con la nuova normativa i valori di attenzione (in Italia il limite è di 6
volt per metro) sono da considerare soltanto all'interno degli edifici. "In
questa maniera - spiega Giorgio Assennato, presidente dell'Assoarpa,
l'associazione delle Arpa italiane - se ne esclude l'applicabilità su tutte le aree di pertinenza esterne delle abitazioni, come i balconi, terrazzi, giardini
e cortili". Questo può comportare un'invasione di antenne, tanto che gli
esperti ritengono che nel giro di due anni verranno montati dai 15mila ai
20mila nuovi impianti.

La nuova norma cambia anche gli obiettivi di qualità: verrà valutata una
media statistica giornaliera mentre ieri si prendevano a campione i sei minuti a massima potenza. "Poiché di notte la potenza è notevolmente ridotta - dice Assennato - la nuova disposizione permette che la popolazione nelle ore diurne
possa essere esposta a valori di campo di gran lunga superiori a quelli
dell'attuale normativa". Secondo una simulazione compiuta dalle stesse Arpa, i valori saranno aumentati del 30 per cento per gli impianti radio-tv e del 70
per gli impianti di telefonia mobile.

Ma perché questa variazione? I tecnici hanno fatto notare come in Italia
esistano i limiti più rigidi d'Europa (6 volt per metro concessi contro una
media Ue di 40). All'orizzonte c'è soprattutto la necessità da parte delle
compagnie telefoniche di adeguarsi alla tecnologia 4G, con l'installazione
delle nuove antenne Lte (Long term evolution). Tim, Vodafone e Wind hanno già
investito 1,5 miliardi a testa sul nuovo network e secondo alcuni con la
vecchia legislazione avrebbero avuto troppi problemi. "Ci troviamo però di
fronte a una svendita della salute agli operatori di telefonia mobile"
denunciano le associazioni ambientaliste.

Non sono i soli. A esprimere un parere fortemente contrario al provvedimento,
prima della sua approvazione, è stata anche l'Ispra che con una nota a firma dell'ingegner Salvatore Curcuruto parla di "un deciso passo indietro rispetto a quanto stabilito dalla vecchia legge che contribuirebbe ad alimentare il clima
di sfiducia dei cittadini nei riguardi delle istituzioni. Il decreto
rischierebbe, infatti, di riportare il paese indietro di dieci anni, in una
situazione di conflitti sociali che allo stato attuale delle cose sembrava
ampiamente superata grazie all'attività di controllo, informazione al cittadino
e trasparenza dell'azione amministrativa".

Fonte: Repubblica
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