Re: [ecologia] Basta con l'inquinamento acustico e musicale nei luoghi pubblici ...... - Lettera Aperta





Ma il problema non è musica siì o musica np. Il problema è il livello acustico (decibel) con il quale si fa musica. Basterebbe mettere il volume ad un livello basso, da sottofondo e il problema è risoltohe si possa parlare e capire cosa gli altri ti dicono. Senza disturbare i timpani o il cuore della gente.
E' una questione di buon senso e di civiltà.

Franco

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Franco BORGHI
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----- Original Message ----- From: "Davide Bertok" <davide at bertok.it>
To: <ecologia at peacelink.it>
Sent: Wednesday, August 17, 2011 8:39 PM
Subject: Re: [ecologia] Basta con l'inquinamento acustico e musicale nei luoghi pubblici ...... - Lettera Aperta


Cara Caterina penso che l'importante è che se tu chiedi di far abbassare il volume della musica tu venga accontentata. Per il resto mi pare che tante persone gradiscano la musica, come ci siano pure locali (anche ristoranti e pizzerie) che la musica invece non la mettono. Se la musica fosse un problema per molti gestori penso che non si farebbero problemi a toglierla quando vedrebbero i loro clienti calare, come ho detto ci sono molti locali che non ce l'hanno e quindi basta scegliere quelli per trovare posti più silenziosi. Quindi se continuano a mettere la musica penso che molto probabilmente sia perchè questa è gradita dai loro clienti.
Buona giornata,
Davide

Il 16/08/2011 14.37, caterina.regazzi at alice.it ha scritto:



        Nonostante sia dotata di una cultura molto modesta, mi considero
        una persona amante del bello, dell'arte, della letteratura, ed
        anche della musica. Sono cresciuta negli anni '70 e quindi ho
        amato i Beatles (molto più dei Rolling Stones), la musica della
        West Coast, David Bowie, i Pink Floyd, i classici gruppi
        rock-pop e solo più tardi, alcuni cantautori italiani, De
        Gregori in primis e poi De Andrè. In seguito mi sono anche
        appassionata alla musica classica, specie quella da camera.
        Occasionalemte qualche amico mi ha fatto apprezzare il soul.
        Oggi, a cinquantanni suonati amo molto il silenzio, non accendo
        quasi mai lo stereo, nè tanto meno la televisione.
        Preferisco ascoltare il fruscio del vento tra le foglie, le onde
        del mare che si infrangono sulla battigia, la voce del mio
        compagno Paolo, che mi parla o che canta i suoi canti
        devozionali (e mi piace tanto che io canto con lui o almeno ci
        provo).
        Mi piace ascoltare le voci delle persone che mi parlano, come
        quella di mia figlia Viola anche se spesso è solo per
        brontolarmi, l'abbaiare festoso della mia cagnetta Magò quando
        torno a casa. Mi piace anche passeggiare specialmente in mezzo
        alla natura, ma anche tra le strade di un paese o di una città
        nota o sconosciuta e, a volte, entrare in un bar per un caffè o
        in un ristorante per un pranzo o una cena. Come tutti poi, anche
        se il meno possibile, devo frequentare anche qualche
        supermercato, piccolo o grande che sia, o qualche altro
        esercizio pubblico.
        Ma in quanti di questi luoghi ormai si può entrare senza essere
        investiti da una qualsiasi musichetta ("muzak" la chiamava John
        Lennon)?
        Poche sere fa io e Paolo in pizzeria con due amici abbiamo
        dovuto chiedere se almeno potevano abbassare il volume, dato che
        tra il suono della musica e le voci degli altri avventori si
        parlava con difficoltà, il giorno successivo in fila al
        supermercatino mi sono trovata (e dovevo star lì per non perdere
        il posto) proprio sotto l'altoparlante che sparava note di
        musica leggera, al bar dove si fa colazione al mattino, secondo
        chi c'è dietro il banco si può fare il "toto volume", ma sempre
        musica c'è, passeggi per la strada e ti passa di fianco un' auto
        a tutta velocità (rombo del motore) e col finestrino aperto con
        la radio a palla, arrivi in una qualsiasi spiaggia attrezzata e
        dall'altoparlante dello stabilimento escono annunci vari e
        musica (come si fa a sentire il rumore del mare? l'unica è
        andare alla spiaggia libera, ma lì c'è l'immondizia). L'usanza
        la ritrovo ovunque vada.
        Insomma, ma perchè tutti ci vogliono "allietare" con una musica
        che nessuno ha chiesto di ascoltare?
        Non è una violazione della libertà personale? Non sarà che
        qualche "scienziato" ha studiato che, come una volta si diceva
        che le vacche ascoltando la musica, producevano più latte, anche
        il consumatore produce più reddito? Non è che ci vogliono tutti
        "felici e contenti" (o contenti e coglionati?) perchè così
        pensiamo meno alle cose serie, alla crisi, per esempio, ci
        distraiamo e ci dilunghiamo nei nostri acquisti, al "piacevole"
        (secondo loro) suono di una musica suadente? Non mi
        meraviglierebbe sapere che ci
        sono studi di marketing al riguardo, anzi ne sono sicura!
        Perciò io dico BASTA alla musica nei luoghi pubblici!!!
        I bar, i ristoranti, i negozi, le spiagge, dovrebbero,
        potrebbero tornare ad essere semplicemente luoghi di incontro in
        cui fare acquisti e parlare, ascoltare e leggere parole. E voi
        cosa ne pensate?
        Caterina Regazzi
        Circolo Vegetariano VV.TT <http://vv.tt/>.
        Via Sacchette, 15/a - Treia (Macerata)
        ...............................
        P.S.
        Chi vuole può aderire al nuovo Gruppo Facebook:

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