Concordo con Giovanni Malatesta, mi pare un discorso di
buon senso. Tutto biologico e subito non è possibile, ma gradualmente sì,
educando i consumatori e far uscire il biologico dalla
nicchia.
Il problema piuttosto è sapere chi sono i piccoli-medi
produttori di biologico dei quali potersi fidare e contemporaneamente
rendere pubblici i nomi delle aziende che irrorano i loro prodotti di
pesticidi e/o li alimentano con concimi chimici.
Gli elenchi esistenti di aziende biologiche sono
affidabili ? O sono taroccate ?
Franco
----------------------------------------- Franco BORGHI Via
Frescobaldi 13 - 44042 CENTO Tel.051.6836715 -Fax
051.18895462 Cell.348.3802633 Skype: consultfb Reply to: xenos at iii.it
----- Original Message -----
Sent: Monday, August 01, 2011 5:10
PM
Subject: [ecologia] Re: [ecologia] Re:
[ecologia] Fwd: Intervista al Prof. Altieri, Agroecologo - blog.ilgiornale.it:
"vi spiego perchè mangiamo pesticidi che gli agricoltori usano con i
contributi europei che sarebbero destinati al biologico"
Concordo fino a un certo punto con Corrado Penna che concorda
fino a un certo punto con Altieri. Premetto che ho un conflitto di interessi
in quanto sono un agricoltore biologico. Al tempo stesso, chi mi conosce sa
che combatto contro le nocività ambientali, quindi sono perfettamente
consapevole che anche se io non dò veleni i veleni mi piovono comunque dal
cielo da tutte le fonti inquinanti (non ci sono solo le scie chimiche ...) o
dall'acqua delle falde inquinate magari dagli stessi agenti che io evito di
dare. Comunque, se sempre più aziende scegliessero il biologico, almeno un
rubinetto dei veleni butterebbe un po' meno, e questo certo non è da
disprezzare. Che poi ci sia biologico e biologico è un altro discorso e la
gente deve essere informata del fatto che non esiste una garanzia assoluta per
cui è bene, se possibile organizzarsi in gruppi di acquisto, andare a visitare
le aziende produttrici, privilegiare una filiera biologica corta in modo da
poter meglio conoscere il produttore e il suo modo di operare ecc. Ma tra una
Melinda intrisa di veleni (con un presidente del consorzio direttamente legato
a Monsanto) e una mela biologica coltivata in un territorio diverso dalla Val
di Non, dove ormai è diventato impossibile fare biologico per la presenza
ubiquitaria dei veleni (purtroppo anche nei corpi dei bambini che vi abitano),
io preferisco comunque mangiare una mela bio (anche se non è mia e non ho
garanzie assolute sulla corretezza del certificatore) ... Giusto essere cauti
e non prendere per oro tutto quel che luccica, ma se vogliamo uscire da questo
pantano in cui la fanno da padroni i venditori di veleni, non c'è che una
strada da scegliere: quella della conversione al biologico del maggior numero
di aziende possibile: ma stiamo tranquilli che non sarà una strada facile,
perchè è interesse che il biologico resti una nicchia alla portata di pochi,
con prezzi gonfiati non certo dai produttori, ma dalle catene distributive,
che distribuendo fondamentalmente prodotti convenzionali ed industriali, hanno
interesse a mantenere il biologico come mercato di nicchia rivolto ad un
target (ho imparato che si dice così) molto specifico e ristretto. Non si può
mai buttare il bambino con l'acqua sporca, soprattutto quando l'acqua in
questione è molto meno sporca del fiume in cui la gettiamo
... Cordialmente Giovanni Malatesta
On 01/08/2011 12.38, corrado
penna - fisico wrote:
concordo fino a un certo punto
Fino a che punto è utile scegliere il biologico se la gente non è
informata adeguatamente che il biologico NON ESISTE PIU’ a causa di
a) codex alimentarius che permette di denominare biologici anche cibi
trattati
b) scie chimiche che avvelenano
indifferentemente le coltivazioni biologiche e quelle trattate con prodotti
chimici
Certo un primo passo verso la consapevolezza,
ma è anche vero che i controlli sul cosiddetto biologico spesso non sono
affidabili: chi controlla il controllore?
Sent: Monday, August 01, 2011 12:15 PM
To: Destinatari nascosti:
Subject: [ecologia] Fwd: Intervista al Prof. Altieri,
Agroecologo - blog.ilgiornale.it: "vi spiego perchè mangiamo pesticidi che
gli agricoltori usano con i contributi europei che sarebbero destinati al
biologico"
Ulteriori commenti ed interventi
sull''Intervista al Prof. Altieri, Agroecologo su Il giornale.it
http://blog.ilgiornale.it/locati/2011/07/28/vi-spiego-perche-mangiamo-pesticidi/
-----------------
Carissimi
vi mando la mia intervista sul Giornale.it, che ha ricevuto
moltissimi contatti e diversi commenti, cui ho risposto in forma
sintetica
Molta gente finalmente informata a dovere dichiara, come potete leggere
sul blog, che da oggi si rivolgerà ai prodotti biologici...
Dobbiamo combattere ogm e pesticidi con le giuste armi del diritto e
della scienza comunicata ai politici e giuristi
e individuare varietà italiane con cui affermare il Made in Italy, come
100% coltivato in Italia, unico e inimitabile
100% biologico e 100% OGM free
Aprono negozi biologici dappertutto per rispondere alle esigenze dei
cittadini informati... che vendano prodotti italiani e non di
importazione
Credo che sostenerci sia nell'interesse prioritario del settore
biologico italiano e più generale di tutti i cittadini italiani
Muoviamoci subito per non perdere l'occasione...
...è già molto tardi... ma ancora non troppo
i prossimi due anni di PSR regionali e nazionale saranno decisivi per
il futuro agricolo italiano.
saluti cari
Prof. Giuseppe Altieri
Studio AGERNOVA - Servizi Avanzati per l'Agroecologia
e la Ricerca
Loc. Viepri Centro 15, 06056 Massa Martana
(PG)
tel 075-8947433,
Cell 347-4259872
P.
IVA 02322010543
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