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[Nonviolenti] R: Re: su tav
- Subject: [Nonviolenti] R: Re: su tav
- From: "ferroferrarese at libero.it" <ferroferrarese at libero.it>
- Date: Mon, 4 Jul 2011 22:09:44 +0200 (CEST)
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Ma questa persona ha visto la Val Susa ? Ha visionato uno straccio di analisi geologica delle montagne interessate dallo scavo ? >----Messaggio originale---- >Da: mao at sis.it >Data: 04/07/2011 19.43 >A: <nonviolenti at lists.nonviolenti.org> >Ogg: Re: [Nonviolenti] su tav > >Alla luce dei fatti di ieri, questo interveto di Paolo Candelari assume >ancora più significato. >Ringrazio Paolo per averlo scritto, e auspico che tra di noi amici della >nonviolenza si discuta del merito e della strategia, come abbiamo fatto >a suo tempo, con grande libertà ed onestà intellettuale, anche per Genova. > >mao valpiana > >_____________________ >Movimento Nonviolento >via Spagna, 8 >37123 Verona > >tel. 045 8009803 >Fax 045 8009212 > >sito: www.nonviolenti.org > > >War is over (John Lennon) > >Il 01/07/2011 17.11, Paolo Candelari ha scritto: >> carissimi, >> >> sono sicuramente uno dei pochi, che leggono questa lista, che non è >> d'accordo sul notav. >> >> Vorrei provare ad esporre sinteticamente le mie ragioni, se vi può >> interessare un punto di vista diverso, altrimenti cestinate questa mail. >> >> Allego un intervento che feci a suo tempo (ottobre 2005, prima dei presidi e >> degli scontri) . Lì ci sono sintetizzate le ragioni, per me ancora valide, >> per cui non condivido le posizioni del movimento notav; (tenete conto che è >> stato scritto nel 2005. >> >> Alcune cose da allora sono cambiate. >> >> Innanzitutto il progetto attuale è completamente diverso da quello di >> allora: non è vero infatti che non si sia tentata la via del dialogo : c'è >> stato un organismo, il cosiddetto "osservatorio" presieduto da Virano che >> doveva ridiscutere l'intero progetto: la ridiscussione è durata ben 5 anni, >> e continua tutt'ora: certo che se la posizione è quella di "notav" e basta, >> è difficile fare un dialogo che comunque si basa sul riconoscimento delle >> legittime aspirazioni ed idee di tutte le parti e sulla disponibilità ad >> arrivare a soluzioni condivise, tant'è vero che alcuni dei rappresentanti >> del movimento di allora, solo per aver accettato di partecipare (partecipare >> non condividere le conclusioni) a tale osservatorio vennero tacciati di >> "tradimento" (linguaggio di per sè poco consono ad una discussione civile, >> figuriamoci nonviolenta). Dall’altra parte c’è chiara la volontà comunque >> di imporre la tav, ma sfruttare tutti gli spazi di dialogo che si sono >> aperti nel tempo avrebbe sicuramente prodotti migliori risultati che non >> l’irrigidimento. >> >> L'attuale movimento direi che è ancora + arroccato su posizioni che ritengo >> pregiudiziali, e quindi refrattarie a qualsiasi tipo di discussione. >> >> Non mi piace la tecnica di esagerare, dare notizie false, come quella che ha >> ripreso a girare dell'amianto che provocherebbe 20000 morti (primo il >> progetto non passa + per le montagne che conterrebbero l'amianto, amianto >> del resto non rilevato nei sondaggi fatti a suo tempo, e comunque in quella >> montagna c'è una cava a cielo aperto visibile a chiunque venga in autostrada >> ; se c'è l'amianto perchè non se ne pretende la chiusura?) A suo tempo >> documentandomi e studiando i vari documenti dei notav rilevai una serie di >> inesattezze su cui non ebbi alcuna risposta:il primo requisito di una >> campagna nonviolenta non dovrebbe essere il rispetto assoluto della verità? >> >> >> >> Mi sembra che siamo vittime di un movimento che con fanatico furore >> ideologico addossa alla tav ogni male possibile, facendone un feticcio, >> l'essenza stessa del capitalismo e dello sviluppismo. Non si può considerare >> un treno pericoloso come una centrale nucleare, questo atteggiamento non fa >> che dar man forte a chi ci accusa di essere i "signori del no": una bella >> occasione di rivincita per chi ha perso rovinosamente i referendum: giacchè >> la stragrande maggioranza dei cittadini di questo paese è ben cosciente che >> l'acqua è un bene pubblico, che val la pena rinunciare al nucleare a costo >> di qualche sacrificio, ma sarà ben difficile convincerla che una linea >> ferroviaria a trazione elettrica rappresenti il male assoluto! >> >> E poi questo movimento ci sta portando allo scontro frontale, proprio perchè >> evita ogni forma di mediazione: con la presenza di quella legione straniera >> (tutt'altro che marginale) di centri sociali provenienti da tutta italia, >> che già tanti danni ha fatto a tutto il movimento con la sua ansia di >> scontro fisico con lo stato. >> >> Forse ho idee diverse sul significato di nonviolenza: ci sono sicuramente >> parti del movimento sinceramente nonviolente e non disposte ad uscire dai >> binari di una lotta civile e democratica, ma il lancio dei pietroni, il >> blocco di strade e ferrovie per vendetta, l'assedio e le minacce a chi non >> la pensa come noi, il costringere dei lavoratori a girare sotto scorta, e >> comunque la continua esasperazione degli animi, non mi sembrano proprio >> caratteristiche di una lotta nonviolenta gandhiana. >> >> >> >> In ogni caso vorrei manifestare la mia simpatia e solidarietà con Turi e col >> suo gesto (anche se noto che era solo nella sua corsa a mani (e piedi) nude >> contro il bulldozer): indipendentemente dalle ragioni per cui lo fa, se >> tutti adottassero simili sistemi di lotta, sarebbe molto + facile giungere a >> posizioni condivise e, soprattutto, nessuno si farebbe male! >> >> >> >> ciao a tutti >> >> >> >> Paolo Candelari >> >> >> >> >> >> Allegato (scritto il 16 ottobre 2005) >> >> >> >> Alcune considerazioni sul treno ad alta velocità /alta capacità (tav/tac) >> >> >> >> Innanzitutto vorrei premettere che considero la questione tav una questione >> tecnica: secondo me il dibattito dovrebbe essere riportato a dimensioni + >> reali, valutandone costi e benefici, danni e utilità, come andrebbe fatto >> per qualsiasi opera tecnica o di politica: se ne fa invece una questione >> ideologica, caricandola di significati che non ha; una guerra di religione >> dove da una parte c'è tutto il bene e dall'altra tutto il male; questa >> impostazione, presente purtroppo anche nel nostro movimento, è quella che mi >> rende così refrattario a sposare incondizionatamente lo schieramento >> "notav". >> >> >> >> Secondo me tutta la questione deve essere inquadrata in una visione + ampia >> di politica dei trasporti: una delle critiche maggiori che si fanno è che si >> tratta di una grande opera sostanzialmente inutile, perché gli attuali >> flussi di traffico non la giustificano. >> >> Innanzitutto, a fronte di un'opera di questo genere, che richiederà >> sicuramente una decina d'anni per la sua realizzazione, bisogna valutare >> quale sarà la situazione nell'arco dei prossimi 10-20 anni, non solo adesso, >> ma soprattutto bisogna domandarsi: l'attuale situazione dei trasporti è >> soddisfacente? Ovvero va mantenuta così come è, oppure ci si propongono >> cambiamenti. >> >> Partiamo dalla considerazione che dagli anni '50 in poi il traffico >> ferroviario, sia passeggeri che merci non ha fatto che diminuire, con una >> caduta negli ultimi anni; la nostra politica di ambientalisti è sempre stata >> quella spostiamo il traffico da strada a ferro: la riteniamo ancora valida? >> Se si il potenziamento dell'attuale infrastruttura ferroviaria diventa >> indispensabile. L'attuale va bene per il livello di traffico odierno: anzi >> le linee delle principali direttrici (proprio quelle lungo cui si stanno >> costruendo le linee ad alta capacità) sono già vicino alla saturazione (non >> so da dove arrivino le informazioni divulgate dai notav secondo cui le linee >> sarebbero utilizzate al di sotto del 50% delle loro potenzialità, questo non >> è vero neanche per la linea di Modane. >> >> Poiché ritengo il traffico su gomma, quello a maggior impatto ambientale, >> il + dannoso x emissioni di CO2, il meno efficiente da un punto di vista >> energetico, sostengo con forza che la priorità di un ambientalista in tema >> di trasporti deve essere quella di spostare il traffico da gomma su ferro, e >> quindi qualsiasi politica dei trasporti deve prevedere il potenziamento >> della rete ferroviaria, in modo che possa essere in grado di assorbire una >> buona parte dell'attuale traffico su strada. >> >> Anche dal versante passeggeri andrebbe ribaltata l'attuale tendenza ad >> abbandonare il treno come mezzo di trasporto; qui c'è un altro >> concorrente:l'aereo, uno dei mezzi + disastrosi dal punto di vista >> ambientale. >> >> Ora si pone la domanda:ma è l'alta velocità in grado di realizzare questi >> obiettivi? >> >> Innanzitutto in Italia si parla di linee ad alta capacità, quindi destinate >> ad un uso misto: prevalentemente passeggeri ad alta velocità di giorno, >> merci a velocità normali di notte: che poi si realizzi veramente questo sarà >> da verificare e su questo occorrerà vigilare; ma i movimenti ambientalisti, >> invece di sbattersi per opporsi ad oltranza alla tav dovrebbero volgersi ad >> altri tipi di rivendicazioni (dico per inciso che una politica per >> l'ambiente non può limitarsi ai no, invece gli ambientalisti sono conosciuti >> solo come quelli che si oppongono sempre a tutto, perdendo di credibilità), >> ad esempio chiedere il numero chiuso ai passaggi dei tir sui valichi alpini, >> come già fanno in Austria e Svizzera, o nel Montebianco. >> >> Le statistiche francesi parlano di un riguadagno di quote di passeggeri dove >> si è realizzata l'alta velocità. Io posso fornire la stitisica fatta in >> Spagna: la composizione del traffico passeggeri tra Madrid e Siviglia da >> quando si è inaugurata la linea ad alta velocità è profondamente mutata a >> favore del treno (dal 18% al 45% fonte LIBRO BIANCO "La politica europea de >> trasporti fino al 2010 : il momento delle scelte" scaricabile dal sito >> http://europa. eu/legislation_summaries/environment/tackling_climate_change/l24007_it.htm >> ) >> >> Pongo inoltre all'attenzione il fatto che negli stati dove le ferrovie sono >> considerate una struttura fondamentale del sistema trasporti è in via di >> realizzazione o allo studio l'introduzione di una rete ad alta velocità: >> così è per la Francia, dove questa è ampiamente sviluppati con risultati >> estremamente positivi anche dal punto di vista commerciale, per la Germania, >> la Spagna, ma anche è allo studio in Russia e in Cina. Non se ne parla certo >> negli Usa, ma lì sappiamo che le ferrovie sono considerate residuali, >> soprattutto dall'attuale amministrazione, né nel Regno Unito dove sono sulla >> via americana della dissoluzione di questo sistema di trasporto. >> >> Sarà un caso questo. >> >> Dunque ritengo che una politica che sia pregiudizialmente contraria all' >> alta velocità/alta capacità sia miope e sbagliata, proprio da un punto di >> vista ambientale, e risponda solo a inconsistenti slogan ideologici che >> potranno anche essere romanticamente affascinanti ma non spostano di una >> apice la disastrosa situazione economico-ambientale-sociale dell'attuale >> sistema di trasporti che pure tutti noi critichiamo. >> >> Detto questo resta da vedere comunque se la linea Torino Lione è positiva o >> meno. >> >> Su questo incidono i costi di realizzazione, ben diversi dalle altre linee, >> in quanto si tratta di fare un'opera mastodontica come il progettato tunnel >> di 52 km, le questioni di salute ambientale (amianto e uranio), l'impatto in >> una valle già "stressata". >> >> Per affrontare questi argomenti occorre comunque partire da 1 esame della >> situazione attuale: oggi la valle di susa è attraversata da circa 3500 Tir >> al giorno, che, in previsione di un aumento del traffico merci in futuro >> sono destinati ad aumentare: una onesta e corretta valutazione di impatto di >> un'opera come la tav/tac deve confrontarsi con quello dovuto ad un traffico >> su gomma sempre crescente: io fossi un valsusino contratterei >> tranquillamente la nuova linea ferroviaria con il numero chiuso dei tir in >> transito in valle. >> >> Ho letto i dati dello studio della Polinomia promosso proprio dalle >> associazioni che si oppongono al tav; a me quei dati hanno rafforzato l'idea >> della sua utilità piuttosto che il contrario. >> >> Non c'è dubbio che un cantiere della durata di 10-15 anni porti gravi >> problemi ad una valle già 'stressata', ma occorre avere una prospettiva >> lunga, altrimenti poi si conteranno gli errori: oggi il traffico su gomma è >> già un attentato alla salute, e mi sembra che i comitati notav tutti presi >> dall'ardore di una guerra totale alla nuova linea ferroviaria, dimentichino >> questo aspetto del problema. >> >> Viceversa non c'è dubbio che l'esercizio di una linea ferroviaria a trazione >> elettrica sia decisamente meno invasiva e per nulla dannosa. >> >> Un ultima considerazione:in Svizzera è già in stato di avanzata >> realizzazione il tunnel di base del Gottardo (vedi www.alptransit.ch), 57 >> km, la cui messa in esercizio è prevista per il 2016: la Svizzera ha un >> piano per spostare tutto il traffico merci di passaggio su rotaia: per far >> questo ha in programma diverse opere ferroviarie di cui questa è la più >> importante: per pagarla è ricorsa ad una tassa sul traffico pesante su >> strada(per aggiornamenti www.alptransit.ch/it): trattandosi comunque di un >> paese molto rispettoso delle autonomie locali ha sottoposto a referendum nei >> cantoni interessati e il progetto è stato approvato con l'80% dei voti >> favorevoli: sono i ticinesi impazziti o gli abitanti della valsusa miopi? >> >> >> >> >> _______________________________________________ >> Nonviolenti mailing list >> Nonviolenti at lists.nonviolenti.org >> http://lists.nonviolenti.org/cgi-bin/mailman/listinfo/nonviolenti >_______________________________________________ >Nonviolenti mailing list >Nonviolenti at lists.nonviolenti.org >http://lists.nonviolenti.org/cgi-bin/mailman/listinfo/nonviolenti > _______________________________________________ Nonviolenti mailing list Nonviolenti at lists.nonviolenti.org http://lists.nonviolenti.org/cgi-bin/mailman/listinfo/nonviolenti
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