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Re: [Nonviolenti] su tav
- Subject: Re: [Nonviolenti] su tav
- From: Enrico Peyretti <enrico.peyretti at gmail.com>
- Date: Mon, 04 Jul 2011 22:09:30 +0200
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Il dissenso pacifico con Paolo, a quanto posso vedere, è proprio sul punto se la Tav è o non è una questione tecnica soltanto. L'essenza della critica Notav è che si vuole quella grande opera per interessi economici che si impongono alla decisione politica, al di sopra del calcolo locale e globale costi-benefici. Qualche esponente politico (ora non ricordo esattamente chi, mi pare dell'attuale opposizione) ha detto: "E' una decisione politica, e basta". Infatti.
Ciao, Enrico * Il 04/07/2011 19:43, Movimento Nonviolento ha scritto:
Alla luce dei fatti di ieri, questo interveto di Paolo Candelari assume ancora più significato. Ringrazio Paolo per averlo scritto, e auspico che tra di noi amici della nonviolenza si discuta del merito e della strategia, come abbiamo fatto a suo tempo, con grande libertà ed onestà intellettuale, anche per Genova.mao valpiana _____________________ Movimento Nonviolento via Spagna, 8 37123 Verona tel. 045 8009803 Fax 045 8009212 sito: www.nonviolenti.org War is over (John Lennon) Il 01/07/2011 17.11, Paolo Candelari ha scritto:carissimi, sono sicuramente uno dei pochi, che leggono questa lista, che non è d'accordo sul notav. Vorrei provare ad esporre sinteticamente le mie ragioni, se vi può interessare un punto di vista diverso, altrimenti cestinate questa mail.Allego un intervento che feci a suo tempo (ottobre 2005, prima dei presidi e degli scontri) . Lì ci sono sintetizzate le ragioni, per me ancora valide, per cui non condivido le posizioni del movimento notav; (tenete conto che èstato scritto nel 2005. Alcune cose da allora sono cambiate. Innanzitutto il progetto attuale è completamente diverso da quello diallora: non è vero infatti che non si sia tentata la via del dialogo : c'è stato un organismo, il cosiddetto "osservatorio" presieduto da Virano che doveva ridiscutere l'intero progetto: la ridiscussione è durata ben 5 anni, e continua tutt'ora: certo che se la posizione è quella di "notav" e basta, è difficile fare un dialogo che comunque si basa sul riconoscimento dellelegittime aspirazioni ed idee di tutte le parti e sulla disponibilità adarrivare a soluzioni condivise, tant'è vero che alcuni dei rappresentanti del movimento di allora, solo per aver accettato di partecipare(parteciparenon condividere le conclusioni) a tale osservatorio vennero tacciati di"tradimento" (linguaggio di per sè poco consono ad una discussione civile, figuriamoci nonviolenta). Dall’altra parte c’è chiara la volontà comunquedi imporre la tav, ma sfruttare tutti gli spazi di dialogo che si sono aperti nel tempo avrebbe sicuramente prodotti migliori risultati che non l’irrigidimento.L'attuale movimento direi che è ancora + arroccato su posizioni che ritengopregiudiziali, e quindi refrattarie a qualsiasi tipo di discussione.Non mi piace la tecnica di esagerare, dare notizie false, come quella che haripreso a girare dell'amianto che provocherebbe 20000 morti (primo ilprogetto non passa + per le montagne che conterrebbero l'amianto, amianto del resto non rilevato nei sondaggi fatti a suo tempo, e comunque in quella montagna c'è una cava a cielo aperto visibile a chiunque venga in autostrada; se c'è l'amianto perchè non se ne pretende la chiusura?) A suo tempodocumentandomi e studiando i vari documenti dei notav rilevai una serie diinesattezze su cui non ebbi alcuna risposta:il primo requisito di unacampagna nonviolenta non dovrebbe essere il rispetto assoluto della verità?Mi sembra che siamo vittime di un movimento che con fanatico furore ideologico addossa alla tav ogni male possibile, facendone un feticcio,l'essenza stessa del capitalismo e dello sviluppismo. Non si può considerare un treno pericoloso come una centrale nucleare, questo atteggiamento non fa che dar man forte a chi ci accusa di essere i "signori del no": una bella occasione di rivincita per chi ha perso rovinosamente i referendum: giacchè la stragrande maggioranza dei cittadini di questo paese è ben cosciente che l'acqua è un bene pubblico, che val la pena rinunciare al nucleare a costodi qualche sacrificio, ma sarà ben difficile convincerla che una linea ferroviaria a trazione elettrica rappresenti il male assoluto!E poi questo movimento ci sta portando allo scontro frontale, proprio perchè evita ogni forma di mediazione: con la presenza di quella legione straniera (tutt'altro che marginale) di centri sociali provenienti da tutta italia,che già tanti danni ha fatto a tutto il movimento con la sua ansia di scontro fisico con lo stato.Forse ho idee diverse sul significato di nonviolenza: ci sono sicuramente parti del movimento sinceramente nonviolente e non disposte ad uscire daibinari di una lotta civile e democratica, ma il lancio dei pietroni, ilblocco di strade e ferrovie per vendetta, l'assedio e le minacce a chi non la pensa come noi, il costringere dei lavoratori a girare sotto scorta, ecomunque la continua esasperazione degli animi, non mi sembrano proprio caratteristiche di una lotta nonviolenta gandhiana.In ogni caso vorrei manifestare la mia simpatia e solidarietà con Turi e col suo gesto (anche se noto che era solo nella sua corsa a mani (e piedi) nudecontro il bulldozer): indipendentemente dalle ragioni per cui lo fa, setutti adottassero simili sistemi di lotta, sarebbe molto + facile giungere aposizioni condivise e, soprattutto, nessuno si farebbe male! ciao a tutti Paolo Candelari Allegato (scritto il 16 ottobre 2005)Alcune considerazioni sul treno ad alta velocità /alta capacità (tav/tac)Innanzitutto vorrei premettere che considero la questione tav una questione tecnica: secondo me il dibattito dovrebbe essere riportato a dimensioni + reali, valutandone costi e benefici, danni e utilità, come andrebbe fattoper qualsiasi opera tecnica o di politica: se ne fa invece una questioneideologica, caricandola di significati che non ha; una guerra di religionedove da una parte c'è tutto il bene e dall'altra tutto il male; questaimpostazione, presente purtroppo anche nel nostro movimento, è quella che mirende così refrattario a sposare incondizionatamente lo schieramento "notav".Secondo me tutta la questione deve essere inquadrata in una visione + ampia di politica dei trasporti: una delle critiche maggiori che si fanno è che sitratta di una grande opera sostanzialmente inutile, perché gli attuali flussi di traffico non la giustificano. Innanzitutto, a fronte di un'opera di questo genere, che richiederà sicuramente una decina d'anni per la sua realizzazione, bisogna valutarequale sarà la situazione nell'arco dei prossimi 10-20 anni, non solo adesso,ma soprattutto bisogna domandarsi: l'attuale situazione dei trasporti è soddisfacente? Ovvero va mantenuta così come è, oppure ci si propongono cambiamenti. Partiamo dalla considerazione che dagli anni '50 in poi il trafficoferroviario, sia passeggeri che merci non ha fatto che diminuire, con una caduta negli ultimi anni; la nostra politica di ambientalisti è sempre stata quella spostiamo il traffico da strada a ferro: la riteniamo ancora valida?Se si il potenziamento dell'attuale infrastruttura ferroviaria diventaindispensabile. L'attuale va bene per il livello di traffico odierno: anzile linee delle principali direttrici (proprio quelle lungo cui si stannocostruendo le linee ad alta capacità) sono già vicino alla saturazione (non so da dove arrivino le informazioni divulgate dai notav secondo cui le linee sarebbero utilizzate al di sotto del 50% delle loro potenzialità, questo nonè vero neanche per la linea di Modane.Poiché ritengo il traffico su gomma, quello a maggior impatto ambientale,il + dannoso x emissioni di CO2, il meno efficiente da un punto di vistaenergetico, sostengo con forza che la priorità di un ambientalista in tema di trasporti deve essere quella di spostare il traffico da gomma su ferro, equindi qualsiasi politica dei trasporti deve prevedere il potenziamentodella rete ferroviaria, in modo che possa essere in grado di assorbire unabuona parte dell'attuale traffico su strada. Anche dal versante passeggeri andrebbe ribaltata l'attuale tendenza ad abbandonare il treno come mezzo di trasporto; qui c'è un altro concorrente:l'aereo, uno dei mezzi + disastrosi dal punto di vista ambientale.Ora si pone la domanda:ma è l'alta velocità in grado di realizzare questiobiettivi?Innanzitutto in Italia si parla di linee ad alta capacità, quindi destinatead un uso misto: prevalentemente passeggeri ad alta velocità di giorno,merci a velocità normali di notte: che poi si realizzi veramente questo sarà da verificare e su questo occorrerà vigilare; ma i movimenti ambientalisti, invece di sbattersi per opporsi ad oltranza alla tav dovrebbero volgersi adaltri tipi di rivendicazioni (dico per inciso che una politica perl'ambiente non può limitarsi ai no, invece gli ambientalisti sono conosciuti solo come quelli che si oppongono sempre a tutto, perdendo di credibilità), ad esempio chiedere il numero chiuso ai passaggi dei tir sui valichi alpini,come già fanno in Austria e Svizzera, o nel Montebianco.Le statistiche francesi parlano di un riguadagno di quote di passeggeri dovesi è realizzata l'alta velocità. Io posso fornire la stitisica fatta in Spagna: la composizione del traffico passeggeri tra Madrid e Siviglia daquando si è inaugurata la linea ad alta velocità è profondamente mutata a favore del treno (dal 18% al 45% fonte LIBRO BIANCO "La politica europea detrasporti fino al 2010 : il momento delle scelte" scaricabile dal sitohttp://europa.eu/legislation_summaries/environment/tackling_climate_change/l24007_it.htm)Pongo inoltre all'attenzione il fatto che negli stati dove le ferrovie sonoconsiderate una struttura fondamentale del sistema trasporti è in via di realizzazione o allo studio l'introduzione di una rete ad alta velocità: così è per la Francia, dove questa è ampiamente sviluppati con risultatiestremamente positivi anche dal punto di vista commerciale, per la Germania, la Spagna, ma anche è allo studio in Russia e in Cina. Non se ne parla certonegli Usa, ma lì sappiamo che le ferrovie sono considerate residuali,soprattutto dall'attuale amministrazione, né nel Regno Unito dove sono sullavia americana della dissoluzione di questo sistema di trasporto. Sarà un caso questo. Dunque ritengo che una politica che sia pregiudizialmente contraria all'alta velocità/alta capacità sia miope e sbagliata, proprio da un punto divista ambientale, e risponda solo a inconsistenti slogan ideologici che potranno anche essere romanticamente affascinanti ma non spostano di una apice la disastrosa situazione economico-ambientale-sociale dell'attuale sistema di trasporti che pure tutti noi critichiamo.Detto questo resta da vedere comunque se la linea Torino Lione è positiva omeno.Su questo incidono i costi di realizzazione, ben diversi dalle altre linee, in quanto si tratta di fare un'opera mastodontica come il progettato tunnel di 52 km, le questioni di salute ambientale (amianto e uranio), l'impatto inuna valle già "stressata".Per affrontare questi argomenti occorre comunque partire da 1 esame della situazione attuale: oggi la valle di susa è attraversata da circa 3500 Tiral giorno, che, in previsione di un aumento del traffico merci in futurosono destinati ad aumentare: una onesta e corretta valutazione di impatto di un'opera come la tav/tac deve confrontarsi con quello dovuto ad un trafficosu gomma sempre crescente: io fossi un valsusino contrattereitranquillamente la nuova linea ferroviaria con il numero chiuso dei tir intransito in valle. Ho letto i dati dello studio della Polinomia promosso proprio dalleassociazioni che si oppongono al tav; a me quei dati hanno rafforzato l'ideadella sua utilità piuttosto che il contrario. Non c'è dubbio che un cantiere della durata di 10-15 anni porti gravi problemi ad una valle già 'stressata', ma occorre avere una prospettivalunga, altrimenti poi si conteranno gli errori: oggi il traffico su gomma è già un attentato alla salute, e mi sembra che i comitati notav tutti presi dall'ardore di una guerra totale alla nuova linea ferroviaria, dimentichinoquesto aspetto del problema.Viceversa non c'è dubbio che l'esercizio di una linea ferroviaria a trazioneelettrica sia decisamente meno invasiva e per nulla dannosa. Un ultima considerazione:in Svizzera è già in stato di avanzatarealizzazione il tunnel di base del Gottardo (vedi www.alptransit.ch), 57km, la cui messa in esercizio è prevista per il 2016: la Svizzera ha unpiano per spostare tutto il traffico merci di passaggio su rotaia: per farquesto ha in programma diverse opere ferroviarie di cui questa è la più importante: per pagarla è ricorsa ad una tassa sul traffico pesante sustrada(per aggiornamenti www.alptransit.ch/it): trattandosi comunque di un paese molto rispettoso delle autonomie locali ha sottoposto a referendum neicantoni interessati e il progetto è stato approvato con l'80% dei votifavorevoli: sono i ticinesi impazziti o gli abitanti della valsusa miopi?_______________________________________________ Nonviolenti mailing list Nonviolenti at lists.nonviolenti.org http://lists.nonviolenti.org/cgi-bin/mailman/listinfo/nonviolenti_______________________________________________ Nonviolenti mailing list Nonviolenti at lists.nonviolenti.org http://lists.nonviolenti.org/cgi-bin/mailman/listinfo/nonviolenti
--Enrico Peyretti (www.peacelink.it/peyretti) (http://www.peacelink.it/pace/a/5745.html) (www.ilfoglio.info) (www.serenoregis.org)
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