Fw: ..si , proprio mentre lo santificano ....e buon primo maggio , Oscurato dal BEATO E DAI PRINCIPINI
- Subject: Fw: ..si , proprio mentre lo santificano ....e buon primo maggio , Oscurato dal BEATO E DAI PRINCIPINI
- From: "Gilda" <gildaorsini at virgilio.it>
- Date: Sun, 1 May 2011 15:54:48 +0200
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From: Gilda
To: Nardini marcello ; eddi ; mrnr01ps at uniba.it ;
COMMERCIALE COLONNA SAVERIO ;
Cesare
Sinatti ; f.cassano at scienzepolitiche.uniba.it
; giancarlo.logroscino at uniba.it ;
simonetta.emiliano at libero.it ; Prenota - Masseria Il Frantoio
Sent: Sunday, May 01, 2011 3:38 PM
Subject: ..si , proprio mentre lo santificano .... Barbarie cristiane(29 Aprile 2011) anteprima dell'articolo originale pubblicato in fulviogrimaldi.blogspot.com Tripoli, l'altra notteTripoli, l'altra notte - foto: fulviogrimaldi.blogspot.com Direttamente dal vescovo di Tripoli, Giovanni Martinelli, che ho lasciato sotto le bombe appena 7 giorni fa, ho saputo dell'apocalissi scatenata sulla capitale libica la notte scorsa (dal 27 al 28 aprile). L'unica voce che è riuscita a penetrare occasionalmente attraverso la blindatura mediatica allestita dagli aggressori ancora una volta si è levata in difesa di un popolo attaccato e massacrato, della sua sovranità, della sua autodeterminazione, denunciando quello che viene taciuto dal mercenariato mediatico globale: che missili e bombe Nato colpiscono indiscriminatamente e uccidono civili. Al momento Martinelli non aveva ancora avuto notizie precise sulla portata delle distruzioni e sul numero di morti e feriti causati in ore e ore di terrorismo bombarolo, ma dall'angoscia delle sue parole, come anche dall'esperienza da me vissuta in giorni e notti di continui bombardamenti sulla città e sui suoi sobborghi e che allora - non ora - risparmiavano perlomeno la densità demografica del centro dove alloggiavo, è logico desumere le dimensioni della strage. Quella alla quale da ieri, come comunicato dal guitto mannaro senza minimamente curarsi di sottoporre alla presunta "centralità del parlamento" l'illegittima e criminale escalation rispetto alla risoluzione ONU 1973 e agli stessi impegni assunti precedentemente, partecipano "con razzi mirati" i mercenari del guitto mannaro, del pazzo ruttante, dei postcomunisti e dell'agente Cia che, tronfio sul Colle, si compiace di ridurre in melma la nostra Costituzione (altro che Bossi!) e fare ulteriori stragi di donne, bambini, uomini, civiltà, per il prestigio della nazione e l'elemosina dei suoi mandanti. foto: fulviogrimaldi.blogspot.com Siamo in mano a pazzi criminali rispetto ai quali Muammar Gheddafi, come tutti, proprio tutti, i governanti, oggetto della montatura destra-sinistra che lastrica le rotte dei genocidi, fa la figura dell'eroe dei diritti umani, della libertà, della democrazia. Sul popolo che, girando in lungo e in largo per la maggior parte della sua presenza, ho constatato solidale al suo governo e alla sua guida e deciso a combattere contro i famelici detriti oscurantisti vendi patria e relativi padrini della "coalizione dei necrofagi", si è abbattuta la Pasqua di pace e resurrezione della cristianità. Nella domenica di Pasqua la Nato ha effettuato 143 incursioni di cui 62 definite "sortite per colpire" (strike sorties): bombe e missili, tra cui quelli Hellfire dei droni appena lanciati dal Premio Nobel per la pace Obama visto lo splendido esito ottenuto con i 900 civili uccisi in Pakistan. A quella data, dal momento che la Nato aveva trasferito a sé il comando dall'Operazione "Alba dell'Odissea", sono state effettuate 3.725 sortite di cui 1.550 "per colpire". Il 25 aprile quelle cifre erano salite a 4000 e 1.600 rispettivamente, a loro volta ampiamente superate la notte scorsa su bersagli a Tripoli, Misurata, Sirte, Mizdah e Zintan. "Questo è niente", ha dichiarato in Olanda la virago tagliagole Hillary Clinton, ventilando le scadenze dei suoi porno-orgasmi, "sulla Serbia abbiamo bombardato per 78 giorni ". Santi cristianifoto: fulviogrimaldi.blogspot.com Frenesia mediatica di distrazione di massa, parallela a quella di
distruzione di massa per la grande rivincita del colonialismo alla Graziani (un
terzo dei libici gassati, sparati, impiccati), attorno alla beatificazione del
peggiore degli ontologicamente pessimi papi e al matrimonio del gaglioffo
anglomassonico William, collaudatosi degno erede al trono della sterminatrice
Vittoria con con la partecipazione in ghingheri da guardia scozzese nel
mattatoio Nato dell'Afghanistan. Soffermiamoci sulla prima, degna di collera
quanto la seconda lo è di nausea. Anche perché a turlupinare, truffare,
obnubilare e manipolare la gente sono stati quelli dei santi ad insegnarlo per
primi, meglio di tutti e per duemila anni, alle cricche del dominio, dello
sfruttamento e della morte. Vediamoli i meriti di Karol Woytila, papa nero e
oscurantista peggio di Pio IX: distruzione manu militari della teologia della
liberazione che affiancava gli esclusi nella ricerca della vita e della dignità;
cospirazione in combutta con Cia, mafia, P2 e reazione mondiale contro la
Polonia sovrana e socialista, alla cui sovversione offriva i denari sottrattici
"per il sostegno della Chiesa e delle sue opere di carità"; riabilitazione e
connubio con la setta fascista-vandeana di Lefevbre; assalto al Nicaragua
rivoluzionario in combutta con i briganti "contras"; apparizione sul balcone
accanto a Pinochet, a sostegno della più stragista delle dittature
latinoamericane; fraterna solidarietà e incarichi di massimo livello (Propaganda
Fide) al delinquente cardinale Pio Laghi, sodale dei generali argentini dei
desaparecidos; intima collaborazione e status di braccio armato del papa per la
mafia cattolica dell'Opus Dei, cane da guardia del potere finanziario e contro
le eresie laiciste; lancio degli speculatori e trafficoni di Comunione e
Liberazione e della Compagnia delle Opere alla conquista di mercati, servizi e
della spoliazione dei beni pubblici in consorteria con il peggiore malaffare
nazionale e internazionale; sostenitore dei nazisti "Legionari di Cristo, in
spregio - o per merito - dei suoi sodalizi con la criminalità politica e di un
superiore generale pedofilo; occultatore fuorilegge di tutti gli episodi di
pedofilia che infestano ranghi bassi e alti dell'edificio ecclesiastico; padrino
e patrono del criminale mafioso e piduista, probabile assassino di Papa Luciani,
cardinale Marcinkus; beatificatore di serial killer come il vescovo croato
Stepinac, stragista ustascia al servizio della Gestapo e due missionari
battistrada del genocidio in Messico; cappellano militare dei fascisti croati
responsabili del genocidio di serbi in Slavonia e nelle Krajine.
Emergenze e nonfoto: fulviogrimaldi.blogspot.com Viva Gino Strada quando anatemizza i facitori di guerre. Viva un po' meno quando se ne va a metter su ospedali esclusivamente nelle zone controllate dai mercenari Nato: Bengasi, Misurata, Adjabiya. Non crede che la popolazione decimata a Tripoli, o nei territori fedeli al governo legittimo libico meriti il beneficio di una Emergency che "non distingue tra vittime di una parte e dell'altra"? Chissà se la clinica di Emergency a Misurata, dalla quale ora quei sanitari sono fuggiti - Gino Strada: "Non si può operare sotto le bombe" - era collocata in quel complesso ospedaliero dal quale, come dimostrano immagini diffuse dall'inascoltata agenzia libica, cecchini professionisti integrati nelle bande ribelli sparavano sui civili? Mi ricordo del discutibile episodio del suo precipitarsi a Kerbala, Iraq, sotto occupazione e sterminio alleato e dei fantocci, per mettere in piedi un ospedale e quando gli ottimi medici iracheni gli fecero presente che di eccellenti ospedali Saddam gliene aveva dati a iosa e che, semmai, servivano apparecchiature e farmaci, si ritirò insalutato ospite. Preferì promuovere il più redditizio, dal punto di vista dell'immagine, ospedale in Irbil, Kurdistan iracheno. Peccato che nella zona controllata dai capibanda filoisraeliani curdi tutto era tranquillo, mentre nell'Iraq del genocidio di sunniti arabi si veniva feriti e si moriva come le mosche. Mi ricordo anche di quel centro di eccellenza cardiologica tirato su a Khartum, Sudan, paese nel quale ci si ammala e si muore, più che per gotta o infarti, di malaria, tubercolosi, malnutrizione, carenze igieniche e guerra civile innescata dai colonialisti di ritorno. Ma forse non sono sufficientemente informato e ragioni buone per quelle scelte ci sono. Intanto ben venga l'unica voce civile che, assieme a quella del solitario Di Pietro, impreca contro la guerra, mentre la sinistra miagola contro le troppe bombe (l'ilare Rossanda preferisce le brigate internazionali) e latra contro il "pazzo criminale" di Gheddafi. Balle tribaliCon euforia mal collocata, mentre mantengono un rigoroso riserbo su civili trucidati dai padrini dei briganti Al Qaida-Cia di Bengasi, come anche sull'osceno frantumarsi nel lupanare di Bengasi di una coalizione di fanatici della Sharìa, fuorusciti assoldati dagli uccisori del loro popolo, delinquenti comuni estratti dalle carceri, mercenari dei satrapi del Golfo, teste di cuoio occidentali (che nelle prime 24 ore del golpe hanno fatto fuori gli utili idioti che la pensavano come quelli del Cairo o di Tunisi), i media trionfalmente comunicano che esponenti di 61 tribù libiche si sarebbero schierati contro Gheddafi. E' come dire, fatte le debite proporzioni demografiche, che in Italia qualche migliaio di cittadini delle varie etnie appennino-alpino-mediterranee si sono pronunciate contro il proprio governo. Caspita, che debacle per Gheddafi. E non erano neanche capitribù, semplicemente "membri". Facili da raccattare. Fanno il paio con i 230 iscritti al Baath siriano che vengono portati sugli allori della "rivoluzione anti-Assad" del popolo in catene. Al Baath sono iscritti più di un milione di cittadini e, se anche fosse vero questo immane dissanguamento, nel contesto di quella che si vorrebbe far passare per una guerra civile, confondendola strumentalmente e paradossalmente con le insurrezioni contro despoti affamatori al servizio dei vampiri occidentali in Yemen e Bahrein, non rappresenterebbe che la defezione di quattro gatti lusingati dalla prospettiva di una Siria in cui i servi del regime change, perseguito dalla "comunità internazionale" ovunque si trovino scogli alla marea del libero mercato di obbedienza FMI e Wall Street, si accreditano a futuri proconsoli coloniali. Siria, epilogo di mezzo secolo di assedio?manifestazione a Damasco pro Assad - foto: fulviogrimaldi.blogspot.com Bombardandola, spedendovi i killer del Mossad per far fuori
dirigenti palestinesi, sanzionandola, accusandola dell'attentato Mossad al
premier Rafiq Hariri in Libano (prima di spostare l'accusa, clamorosamente
smentita da falsi testimoni pentiti, a Hezbollah), minacciandola perennemente
dalle alture rubate del Golan, la Siria è sotto schiaffo USraeliano, quanto la
Libia, da quando il partito panarabo socialista prese il potere nel 1963, prima
con i marxisti-leninisti di Atassi e poi con Assad. Con la Libia di Gheddafi,
dopo la caduta di Saddam Hussein, unico ostacolo tra Atlantico e Golfo alla
normalizzazione imperialista chiamata Grande Medio Oriente, la Siria alleata
dell'Iran, protettrice del Libano resistente, sostenitrice della Resistenza
palestinese, spina nel fianco dei satrapi agli ordini dell'Occidente, ostile
alla manomissione della propria sovranità da parte delle multinazionali, è
finita nel vortice delle rivoluzioni colorate. Nonviolente e pacifiche, ma con
tanto di bande armate che, munite di armi di ogni tipo arrivate da chissà dove,
come in Libia, sparano dai tetti su folle manifestanti, istigate da religiosi
integralisti, e sulle forze di sicurezza. foto: fulviogrimaldi.blogspot.com E siccome i goal dell'altro giocatore in campo sono per
definizione da annullare, non turba i media l'apparizione nella tv siriana di
cecchini che confessano di aver ricevuto armi dagli imam di certe moschee e da
altre fonti misteriose e di averle usate, sia contro la popolazione che
manifestava in forma pacifica, per potenziare una ancora limitata rivolta, sia
contro militari e poliziotti uccisi a decine, in particolare durante i loro
funerali, per innescare quanto potrà essere descritto come guerra civile.
Ammissioni inconfutabilmente corroborate dalle orripilanti immagini di militari
uccisi dai cecchini e poi seviziati a coltellate, con parti del corpo recise e
gli occhi escissi. Il copione è quello dei ribelli di Bengasi, nella loro
carneficina di libici e lavoratori migranti neri e renitenti al colpo di Stato.
Militari tutti con un nome: Mohamed Ali, Ibrahim Hoss, Ahmed Abdallah, Nida al
Hoshi, Mohamed Alla....
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Allegato Rimosso
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