Se vi piace il nucleare, preparatevi a pagare



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di paolo calabrò


Se vi piace il nucleare, preparatevi a pagare
Vi piace pagare di più qualcosa che costa meno? Allora l’energia nucleare fa 
al caso vostro. Un recente studio della Duke University (americana), ha infatti 
mostrato che l’energia rinnovabile prodotta con il fotovoltaico costa meno.

 
Il fatto che ENEL abbia messo in dubbio la bontà del calcolo non ha alcuna 
rilevanza (e nulla conta la questione degli incentivi: anche il nucleare ha i 
suoi incentivi ad hoc, e ha sempre visto una massiccia e decisiva 
partecipazione statale) perché lo studio mostra che quella al ribasso è una 
tendenza del fotovoltaico (che andrà sempre meglio, perché il Sole non è una 
risorsa scarsa), mentre quella al rialzo è una tendenza del nucleare (che andrà 
sempre peggio, anche perché le risorse di combustibile atomico vanno 
esaurendosi). Fra soli 5 anni l’energia nucleare costerà il triplo di quella 
solare (e per costruire una centrale nucleare occorrono ben più che 5 anni). In 
più, il fotovoltaico non necessita di ingenti investimenti; il nucleare sì. Ma, 
se vi piace spendere di più e contrarre debiti trentennali, il nucleare è un’
opportunità a portata di mano.

Se vi piace pagare più tasse, il nucleare fa per voi. Dopo l’evacuazione del 
sito di stoccaggio scorie di Asse (vittima di una infiltrazione d’acqua), il 
governo tedesco sta valutando l’ipotesi di istituire una "tassa sul nucleare", 
per recuperare i 3 miliardi di euro necessari alla ricollocazione delle scorie. 
Il fotovoltaico non produce scorie. Ma se vi piacciono le tasse (più che altro, 
se piacciono ai vostri figli: il sito di Asse si è allagato dopo quasi 30 
anni), fateci un pensierino.
 
Se vi piace pagare per le conseguenze degli incidenti nucleari, date un’
occhiata a questo articolo: per compensare i danni derivanti dal fallout di 
Chernobyl, il governo tedesco ha speso fino ad oggi quasi 240 milioni di euro. 
Altro che incentivi alle rinnovabili. Se invece che gli incentivi alle fonti di 
energia pulita, preferite pagare indennizzi al settore venatorio (come in 
Germania), fatevi promotori di una bella campagna nuclearista internazionale.
 
È chiaro che i liberisti amino il nucleare e odino le rinnovabili: perché 
essi, amanti del mercato, preferiscono sempre le risorse scarse (come l’uranio) 
a quelle sovrabbondanti (come il Sole); perché inoltre, amanti del profitto, 
preferiscono accentrare tutto nei grandi appalti, anziché decentrare la 
produzione di energia sui tetti di ogni casa, ogni ufficio, ogni pensilina d’
autobus. Non è una questione d’ideologia né di pregiudizio: è una questione di 
gusti. Il nucleare può anche piacervi. È solo che costa di più.