Re:[ecologia] MICHAEL MOORE: GOODBYE GENERAL MOTORS



Carissimo Marco Palumbo,

Mi è capitato di leggere articolo scritto da Michael Moore relativo alla General Motors. Nulla di trascendentale, era tutto previsto e programmato. L'occasione è arrivata con la crisi in atto per chiudere bottega addebitando le spese ai fortunati Azionisti e Creditori.

LA TERZA GUERRA MONDIALE. 

A differenza delle precedenti guerre con tanti soldati bene equipaggiati ad uccidere i propri fratelli, cannoni, carri armati e grappoli di bombe che piovevano all’impazzata dal cielo, la terza guerra mondiale si è dichiarata in silenzio, senza esplosivi, ma con armi molto più efficaci, le cannonate silenziose della Comunità internazionale contro il Capitalismo e le Ingiustizie Sociali che hanno intaccato oltre misura i Diritti Umani.

I vari Governi dei paesi più industrializzati del pianeta, hanno cercato di tamponare i danni causati dalla crisi, mettendo a disposizione delle Borse mondiali enormi capitali, per dimostrare al mondo che la crisi ingigantita da pessimisti, era soltanto il frutto di malpensanti, ma nella realtà più evidente nonostante il tentativo di soffocamento della verità, la situazione Globale non è per nulla incoraggiante.

Grandi Industrie si sono ridimensionate o hanno chiuso del tutto le attività, lasciando dietro madornali debiti, parecchie migliaia di miliardi che non verranno mai più onorati ai danni dei risparmiatori, i quali avevano creduto di investire con sicurezza i propri risparmi di una vita pensando ad una vecchiaia più dignitosa, senza contare le tantissime medie e piccole imprese che hanno dovuto arrendersi all’impossibilità di continuare, creando fra l’altro una grave crisi occupazionale e tante sofferenze ai danni della Comunità Internazionale.

A nulla sono servite le Statistiche che annunciavano anno dopo anno la progressiva recessione che i Governi hanno trascurato con semplicità nel corso di diciannove anni, ossia da quando ebbe inizio la crisi, tanto nel peggiore dei casi sarebbero stati i cittadini a pagare le conseguenze disastrose di quelle persone elette e responsabilizzate, che hanno dimostrato incapacità nei programmi da adeguare alla salvaguardia delle vite umane da cui dipende la Comunità. 

Intanto, abbiamo notato che i vari Governi Occidentali, dispongono di risorse supplementari inboscate, provenienti da varie speculazioni verso i propri sudditi, lavoratori, famiglie, pensionati e le hanno messe a disposizione delle Borse e delle Banche a salvaguardia di un sistema che è la causa principale del grave fallimento delle Politiche fondate sulla speculazione Globalizzata.

Per essere più chiaro, citerò come esempio le politiche scellerate della più grande fabbrica di mezzi di circolazione: <auto, camion, trattori, pulman, vagoni ferroviari, ecc. <la General Motors Americana>, con bilanci che per diversi anni superarono alla grande le economie di parecchi paesi sviluppati, la quale, spinta da politiche di ingordigia egoistica, non si sono limitati a programmare la produzione per i consumi interni del paese, che è già di per se il più grande mercato del mondo, ma hanno impostato gli impianti produttivi oltre misura a costi maggiorati, per conquistare il mondo del settore.

Conquistare i mercati esteri, produrre l’impossibile per portare via il pane dalla bocca dai cittadini di altri paesi, eliminando le possibilità di sviluppo e impiego locale di molte Nazioni, indurre i popoli alla miseria.

Su questa falsa riga politica di espansione produttiva impostata oltre le necessità e consumi del mercato interno, hanno fatto seguito quasi tutti gli altri paesi industrializzati del Mondo consumistico, allargando oltre misura la produzione interna, alla conquista dei paesi meno fortunati, tenuti sotto scacco economico per obbligarli a dipendere economicamente dai capitani della Finanza e dell’industria straniera.

Oggi, molti di questi popoli sfruttati che un tempo non lontano furono considerati umanoidi di classe inferiore, si sono riscattati e li troviamo sparsi per il mondo, alla pari dei nostri idoli.

I nostri grandi Managers Internazionali, creati nelle Università di elevata presunzione in filosofie astratte che essi raffigurano come Scienze Economiche o Politiche, con teorie fondate su principi di sviluppo speculativo Globale, convinti che una tale politica corrosiva del pensiero monopolistico verso il mondo interno ed esterno si sarebbe protratta all’infinito, portando a casa i frutti continui di una politica egoistica inculcata in persone immature provenienti da scuole di Scienze Economiche di livello mondiale.

In pratica, il teorema di insegnamento parte dal concetto speculativo allargato a tutti i beni primari di consumo sociale, che controllano le necessità umane di sopravvivenza individuale come: i viveri, il tetto inteso come l’Abitazione, l’Energia, gli Arredi di casa, l’Auto per gli spostamenti, il Conto Corrente in banca, le Comunicazioni, le spese mediche aggiuntive, ecc., impostate in modo tale che tutti i cittadini indiscutibilmente siano forzati all’ausilio speculativo del servizio Bancario controllato dalle Dinastie del Potere Capitalistico. 

Ma non è tutto, se un povero Cristo per varie ragioni non può onorare un debito contratto, scattano interessi aggiuntivi, la mora, il mancato guadagno, le spese più impensabili per distruggere con innata cattiveria il povero malcapitato.

Questa guerra, la terza in ordine mondiale, era alquanto necessaria e si è sviluppata gradualmente, si conosce soltanto l’inizio ma non la fine, con l’auspicio che nel frattempo possa veramente cambiare il sistema nel suo insieme, perché il mondo è assuefatto dalle politiche speculative tradizionali d’imposizione ed ingiustizie, mentre il Potere Politico non riesce a rendersi conto di una realtà internazionale in rivolta, la quale viaggia su binari completamente diversi, fondati sulla necessità di maggiore onestà Politica dei propri rappresentanti, con programmi chiari ed umani perseguibili con più fiducia, ed un ponte continuo di contatto informativo con la Comunità per fermare in tempo reale i così detti furbetti di quartiere. 

L’Italia è in fase di grandi cambiamenti che mirano ad avvicinarci all’Europa per i cambiamenti necessari al Paese, con tempi e costi che certamente richiederanno non pochi sacrifici soprattutto alle famiglie, ai lavoratori ed ai pensionati già in gravi difficoltà economiche.

Il presente Governo del Paese che rappresenta tutte le nostre speranze per un futuro migliore, purtroppo è ostacolato da quella forma di falsa Democrazia che ha Governato il paese per tanti anni con tantissimi rami secchi, alcuni dei quali già eliminati mentre altri occupano ancora le poltrone di comando in Istituzioni importanti, e continuano ad intaccare il morale della Società, ostacolando la lunga e difficile marcia verso il cambiamento che si prefigge di instaurare nel paese una vera Democrazia, iniziando dall’elezione da parte dei cittadini relativa alla carica più alta dello Stato la quale andrebbe ad un rappresentante del popolo e non ad un rappresentante della classe politica.

Anthony Ceresa.

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> Dal settimanale Internazionale la traduzione di un articolo del regista statunitense Moore sul The Daily Beast.
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> MICHAEL MOORE: GOODBYE GENERAL MOTORS
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> Vent' anni fa, quando ho girato "Roger e me", ho cercato di gettare l' allarme su quello che sarebbe successo alla General Motors. Se quelli che comandavano mi avessero ascoltato, forse oggi non saremmo in questa situazione. Percio' chiedo che questi suggerimenti siano presi in onesta e sincera considerazione.
> 1.Proprio come Roosvelt dopo l' attacco di Pearl Hrbor, il presidente deve dire al paese che siamo in guerra e dobbiamo subito convertire i nostri impianti automobilistici in modo che producano veicoli per il trasporto collettivo e mezzi a energia alternativa. Nel 1942 la Gm fermo' la produzione di auto e uso' le linee di montaggio di Flint per costruire aerei, carri armati e mitragliatrici. La riconversione fu immediata. Tutti si misero al lavoro. Il fascismo fu sconfitto.
> Oggi siamo in una guerra diversa: dobbiamo difendere l' ecostistema dall' attacco dei manager delle nostre aziende.Questo conflitto ha due fronti. Uno ha il suo quartier generale a Detroit: dalle fabbriche di Gm, Ford e Chrysler escono armi di distruzione di massa potentissime, responsabili del riscaldamento globale e dello scioglimento delle calotte polari. Quelle cose che chiamiamo "auto" forse sono divertenti da guidare, ma sono come un milione di pugnalate nel cuore di madre natura.Continuare a produrle porterebbe soltanto alla rovina della nostra specie e del pianeta.
> L' altro fronte e' guidato dalle compagnie petrolifere. Gli stessi manager che hanno amministrato spericolatamente le limitate riserve di petrolio della Terra sono decisi a spennarci il piu' possibile. Stanno succhiando le risorse fino all' osso, e non vogliono dire in pubblico la verita': che il petrolio rimasto sul pianeta bastera' ancora per pochi decenni. Ci avviciniamo alla sua fine. Prepariamoci a vedere gente disperata disposta a uccidere solo per mettere le mani su una tanica di benzina.
> Ora che Obama ha preso il controllo della Gm, dovrebbe convertire immediatamente gli impianti per realizzare cose nuove e piu' utili.
> 2.Non buttiamo via altri 30 miliardi di dollari per aiutare la Gm a produrre auto. Usiamo invece quei soldi per salvare i posti di lavoro attuali e quelli che sono stati tagliati in passato, e costruire i mezzi di trasporto del ventunesimo secolo.
> 3.Impegnamoci a costruire linee di treni veloci su tutto il territorio americano entro cinque anni. Il Giappone ha costruito la sua prima linea veloce 45 anni fa. Oggi ne ha decine. Velocita' media: 260 chilometri all' ora. Ritardo medio: meno di 30 secondi. I giapponesi usano questi treni da quasi mezzo secolo e noi non ne abbiamo neanche uno! Esiste una tecnologia in grado di portarci in treno da Los Angeles a New York in 17 ore, e noi non la usiamo: e' un comportamento criminale. Assumiamo i disoccupati per costruire linee ad alta velocita' in tutto il paese.
> 4. Avviamo un programma per introdurre la metropolitana leggera in tutte le citta' medie e grandi. Costruiamo i treni negli stabilimenti della Gm e assumiamo manodopera locale per installare e gestire sistemi.
> 5.Per quelli che vivono nelle aree rurali dove non arrivano le ferrovie, facciamo produrre gli impianti della Gm bus ad alta efficenza energetica.
> 6.Nel frattempo, facciamo costruire auto ibride o elettriche (e batterie). Ci vorra' qualche anno perche' la gente si abitui ai nuovi mezzi di trasporto, per cui se dobbiamo avere delle automobili, che siano almeno piu' decenti. Posiamo cominciare a costruirle dal mese prossimo.
> 7.Attreziamo una parte delle fabbriche inutilizzate della Gm in modo che producano turbine, pannelli solari e altri dispotivi per la produzione di energia alternativa. Abbiamo bisogno di milioni di pannelli solari subito. E c'e' una manodopera qualificata pronta per costruirli.
> 8.Diamo incentivi fiscali a chi viaggia in auto ibrida, bus o treno. E prestiamo soldi a chi converte la sua abitazione all' energia pulita. 
> 9. Per contribuire a tutte queste spese, imponiamo una tassa di mezzo dollaro su ogni litro di benzina (la benzina negli Stati Uniti costa 60 centesimi al litro. Le persone saranno invogliate a cambiare auto o a usare le nuove ferrovie.
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> E' IL MOMENTO DI DIRE ADDIO AL MOTORE A COMBUSTIONE INTERNA. PER MOLTO TEMPO CI E' SEMBRATO UTILE. MA ORA E' FINITA.
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> Questo e' un inizio. Per favore, per favore, per favore non salvate la General Motors facendola diventare una versione ridotta di se stessa che continua a produrre Chevrolet e Cadillac. Non e' una soluzione a lungo termine.
> Esattamente cento anni fa i fondatori della General Motors convinsero il mondo ad abbandonare cavalli, selle e frustini per un nuovo mezzo di trasporto. Ora e' il momento di dire addio al motore a combustione interna. per molto tempo ci e' sembrato utile. Ci e' piaciuto mangiare in macchina al MacDrive. Abbiamo pomiciato sui sedili davanti e dietro. Abbiamo visto i film su grandi schermi all' aperto, siamo andati ai gran premi e abbiamo visto il mare per la prima volta dal finestrino di una autostrada. Ma ora e' finita. Siamo entrati in un nuovo millennio. Il presidente degli Stati Uniti e il sindacato dell' auto devono approfittare dell' occasione per spremere questo limone triste e amaro e ricavarne una succosa limonata.
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