Aeroporto di Viterbo, la battaglia al contrario di Michele Bonatesta. Cronistoria di un "low cost" che "tant ci cost..." - Lettera Aperta ai Viterbesi -



Aeroporto di Viterbo,  la battaglia al contrario di Michele Bonatesta. Cronistoria di un “low cost”  che  “tant  ci  cost…”

Cari Amici, 

questa battaglia drammatica è iniziata  due anni addietro  allorché,  in  vista delle imminenti elezioni al Comune di Viterbo, le coorti politiche -senza alcuna differenziazione ideologica- si schierarono massicciamente a favore dell'istituzione di un mega aeroporto per voli low cost da istituirsi nella Città dei Papi, nei precinti del piccolo scalo militare di questa città (in vista dell’alleggerimento dei voli su Ciampino). Soprattutto i partiti degli affari, ovviamente, spinsero "per lanciare Viterbo nel gran mondo aereo", iniziarono i DS & Margheritini (Sposetti, Fioroni et Bersani) che passarono poi la palla  ai  PDL ed alleati nordici (Gabbianelli, Marini et Tajani). Vinte le elezioni i “destri” fu addirittura nominato un assessore all'aria (una specie di Goering nostrano) un tal avvocato Bartoletti da Viterbo, il quale in  realtà tratta solo di aria fritta,  giacché sin'ora,  oltre le roboanti dichiarazioni,  la costituzione dell'aeroporto  non decolla,  anche perché  osteggiata dalle stesse compagnie low cost e da problemi tecnici gravi,  per la mancanza di collegamenti con Roma, per la vicinanza estrema alla città, etc. 


Malgrado ciò  le forze politiche destre-sinistre continuano a insistere sul vantaggio per la comunità di un aeroporto “da milioni di passeggeri e centinaia di voli giornalieri” che dovrebbero sorvolare le teste  dei tusci, in cambio di un pugno di dollari e di tre posti da inserviente ai bagagli. Fortunatamente, anche in seguito agli allarmi lanciati dai cittadini e comitati  di Ciampino che conducono una campagna di allerta  sui danni ambientali ed alla salute pel continuo sorvolo aereo della loro città, anche a Viterbo si  sta creando pian piano una consapevolezza popolare sul disastroso progetto che gli amministratori (dei propri affari) vorrebbero imporre alla comunità. 

Nella Tuscia a lanciare l'allarme sui  danni conseguenti all’airport low cost  fummo proprio noi del Circolo vegetariano VV.TT. (ed ecco la prova: http://archiviostorico.corriere.it/2007/luglio/06/Via_Tomacelli_160_co_10_070706035.shtml )  


Infatti ricordo la lettera da me scritta quando ancora tutti -lista viterbese Beppe Grillo compresa- inneggiavano al "meraviglioso progetto di Viterbo che vola". Quella mia lettera titolata "Viterbo: Una corsa verso l'autolesionismo" (potete cercarla su Google) fu censurata da tutti i giornali locali e per due mesi ignorata, finché un giornale di Viterbo, Etrurialand, la pubblicò e da lì nacque  pian piano una presa di coscienza sul problema incipiente (noi del Circolo a quel tempo non avevamo ancora un sito).

Ora la battaglia è portata avanti soprattutto da colui che -in buona fede- per primo propose il potenziamento del servizio civile dell’aeroporto di  Viterbo -l'ex senatore Michele Bonatesta-  il quale ha ormai compreso quale meccanismo diabolico sia sortito dalla sua idea, inizialmente benefica... ed ora strumentalizzata dai grandi affari….


E qui vi invito a leggere  un recente articolo su questo argomento,  uscito  sul sito diretto da Michele Bonatesta stesso,  e capirete molte cose... 

http://www.latuavoce.it/notizie/notizia.asp?id=12229


Vi ringrazio per l'attenzione e vi saluto con affetto e simpatia.

Paolo D'Arpini
www.circolovegetarianocalcata.it