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Continuiamo la pressione sul Parlamento Europeo
- Subject: Continuiamo la pressione sul Parlamento Europeo
- From: "Giovanni Malatesta" <giovanni.malatesta at villapacinotti.it>
- Date: Thu, 22 May 2008 01:53:15 +0200
Care tutte e cari tutti: come saprete, la commissione Ambiente del parlamento europeo ha votato, anche se a stretta maggioranza, a favore della riclassificazione dell'incenerimento; il testo approvato prevede che gli inceneritori, la cui efficienza energetica, calcolata mediante una determinata formula, superi un certo grado, siano considerati impianti di recupero anzichè di smaltimento. La commissione ha peraltro ripristinato con alcune modifiche (non tutte migliorative) una serie di emendamenti approvati in prima lettura (le procedure dell'UE sono lunghe e complesse) che il Consiglio Europeo aveva poi cancellato. Tuttavia, per quanto riguarda l'incenerimento, questo voto rappresenta una sconfitta (in prima lettura il Parlamento aveva respinto la riclassificazione) non facilmente recuperabile, per due motivi: il testo prima di passare al voto in seduta plenaria, passa attraverso una sorta di contrattazione con il consiglio e il rischio è che ne esca con ulteriori peggioramenti; in secondo luogo, i parlamentari non possono più presentare emendamenti singolarmente, ma solo in gruppo (e il numero minimo è piuttosto consistente). Probabilmente, come è già successo in commissione, il Parlamento sarà posto di fronte ad una sorta di baratto, o, se preferite, di ricatto: il Consiglio si degnerà di prendere in considerazione gli obiettivi di riciclaggio (50% per gli urbani e 70% per gli industriali e da demolizione, il tutto al 2020) e la stabilizzazione della produzione dei rifiuti (ai livelli del 2009, ma a partire dal 2012) se il parlamento accetterà la riclassificazione. Poichè esiste una pressione molto forte della lobby inceneritorista (il 17 giugno, prima del voto, il CEWEP invita tutti i parlamentari un maxi pranzo-dibattito sul tema del recupero di energia dai rifiuti), verrebbe da pensare che se il Parlamento respingesse la direttiva, lo smacco lo subirebbe la lobby degli inceneritori, mentre gli obiettivi per il riciclaggio e la stabilizzazione delle produzioni andrebbero probabilmente avanti per forza di cose e per necessità più che per imposizione di legge (con limiti temporali tanto lunghi, difficilmente gli obiettivi potranno avere effetti reali sulle politiche dei singoli paesi, come non li hanno avuti, in italia, quelli fissati dal decreto Ronchi). Comunque sia, credo che, avendo intrapreso, nel nostro piccolo, una sorta di contro-lobbying sui parlamentari, occorra proseguire, sperando che questo possa contribuire, se non altro, a che il provvedimento non venga cambiato in peggio. Qui sotto (in allegato anche la versione in inglese) vi copio una bozza di lettera che mi è venuta in mente dopo aver letto l'articolo del Sole 24 Ore, che vi allego, sul centro riciclo di Vedelago. Se qualcuno intanto vuol cominciare a lavorare sul tema degli impatti sulla salute, ben venga. Credo che questa volta sarebbe più efficace un'azione più articolata, con lettere e iniziative diverse. Buona resistenza a tutti Gianni Malatesta Chi avesse smarrito gli indirizzi dei parlamentari me li chieda con una mail direttamente al mio indirizzo Altrettanto facciano gli iscritti a quelle liste dove gli allegati vengono rimossi ---------------- Gentile Parlamentare Europeo, mi permetta di ricordarle una frase del grande Albert Einstein: "Un uomo intelligente risolve un problema, un uomo saggio lo evita" I rifiuti non sono un problema: sono una risorsa. Essi diventano un problema se non sono correttamente gestiti. Lo smaltimento dei rifiuti crea problemi. L'incenerimento ne crea molti, soprattutto sotto il profilo della salute dell'uomo e della biosfera. Sappiamo che i fumi che si producono contengono moltissime e diverse sostanze, fra le quali alcune altamente tossiche (inclusi cancerogeni certi per l'uomo), e questo è sicuramente un grossissimo problema. Inoltre esso non è in grado di risolvere il problema delle discariche, perchè produce scorie e ceneri che contengono a loro volta sostanze altamente tossiche e devono essere smaltite in discariche speciali: anche questo è un ulteriore grosso problema. La tecnologia può ridurre questi problemi, ma mai eliminarli del tutto. Inoltre tutto questo ha un costo tanto più elevato quanto maggiore è la protezione della salute e dell'ambiente che viene richiesta. Comportiamoci allora da uomini saggi: evitiamo il problema, scegliendo la strada virtuosa che la natura ci indica: ogni materiale deve rientrare nel ciclo produttivo e vitale per essere utilizzato nuovamente. Quello che vorrei suggerirle con questa lettera è che esistono soluzioni che consentono di evitare sia l'incenerimento che la discarica e che alcune di tali soluzioni possono essere di facile e pronta realizzazione, con costi di investimento contenuti e capaci di produrre occupazione e soprattutto utili in grado di remunerare adeguatamente il capitale investito. Un esempio viene dall'Italia e dimostra che questo paese non può essere ridotto all'immagine si è purtroppo guadagnata con lo scandalo dei rifiuti della Campania. In allegato a questa lettera potrà trovare un articolo pubblicato su "Il Sole 24 Ore", quotidiano economico della Confindustria, in cui viene illustrata l'attività del Centro Riciclo di Vedelago: a questo centro arrivano materiali provenienti dalla raccolta differenziata della provincia di Treviso e di altre località del Veneto. I materiali in ingresso hanno gradi diversi di differenziazione, in quanto provenienti da località che operano con metodi diversi di raccolta: ciò nonostante, il risultato è che, allo stato attuale, il 98.2% dei materiali in entrata viene recuperato e agevolmente collocato sul mercato traendone elevata remunerazione. Anche ciò che normalmente rappresenta un residuo non riciclabile, in questo Centro viene trasformato, con un procedimento privo di impatti ambientali e sanitari, in una sabbia sintetica altamente richiesta - e remunerata - per le sue qualità sia dall'industria della lavorazione delle plastiche sia dall'industria dei manufatti cementizi. Il fatto che sul quotidiano economico più letto in Italia dagli operatori finanziari sia stato pubblicato un articolo su questo Centro è la dimostrazione dell'interesse suscitato da un metodo che può rendere concretamente e rapidamente realizzabile la prospettiva "Rifiuti Zero", che la maggior parte della gente considera un'utopia di lunga e difficile attuazione. Vorrei invitarla a riflettere su questo esempio ed eventualmente a documentarsene più approfonditamente, perchè esso, combinato con altre strategie di recupero, può permettere di raggiungere obiettivi ben più ambiziosi e soprattutto in tempi molto più rapidi di quelli previsti nella nuova direttiva quadro sui rifiuti, che, come Parlamentare Europeo, sarà chiamato ad esaminare in sessione plenaria . Dal recupero realizzabile adottando simili metodologie si otterrebbero benefici in termini economici e di occupazione ben più alti di quelli ottenibili con il recupero energetico. Ne guadagnerebbe sicuramente l'economia, ma soprattutto la salute delle popolazioni e l'ambiente. Rngraziando per l'attenzione, voglia accettare i miei più distinti saluti -------------------------------------------------------- Dear Member of the European Parliament, may I remind you of Albert Einstein’s words: “An intelligent man solves a problem, a wise man avoids the problem”. Waste isn’t a problem, it’s a resource. It only becomes a problem if it is not managed correctly.. Waste disposal creates problems. Waste incineration creates many problems, particularly for human health and the biosphere. We know that incinerator emissions contain many different chemicals, including some very toxic substances, some of which are ascertained human carcinogens, and this is a very big problem. Incineration does not solve the landfill problem, as it produces bottom and fly ashes which in turn contain highly toxic substances which must be disposed of in special landfills, and this is another big problem. Technology can reduce these problems, but will never be able to eliminate them entirely. And of course all this comes at a cost, which will be all the higher, the greater the level of protection of human health and the environment we require. So let’s behave like wise men, let’s avoid the problems by choosing the virtuous way which nature shows us: each material should be put back into a production cycle to be used again. With this letter I wish to call your attention to the fact that solutions which allow us to avoid both incineration and landfills do exist and some of these solutions can be easily and quickly put into practice with moderate investment costs, producing jobs and profits. The following is an example of one such solution and shows that what is happening in Campania with the waste scandal cannot be considered as representative of waste management in our country. Attached to this letter you will find an article published on “Sole 24 Ore”, an economic newspaper belonging to the Italian Manufacturers’ Association, illustrating the activities of the Vedelago Recycling Centre. This centre receives source separated materials from the province of Treviso and from the Venetian Region. The source separated materials delivered to the Centre vary in their quality, as they come from different areas, each with its own method of waste collection. In spite of this, the final result is that currently 98,2% of the delivered materials is recovered and then easily marketed with high profits. In this Centre, even the usually non recyclable residue undergoes a transformation – with a procedure that has no adverse health or environmental impacts - and becomes a very profitable synthetic sand much sought after both by plastic and cement industries because of its qualities. The fact that the economic newspaper most widely read by financial operators in Italy has published an article on this Centre is proof that there is great interest in this method which can quickly and in actual fact put into practice the “Zero Waste” prospects, which most people consider to be a utopia which could only be put into practice with great difficulty and in a distant future. I hope you will think about this Centre and eventually gather more information on it, as, together with other recovery strategies, it may allow us to achieve much more ambitious goals, in a much shorter time than that established in the new Waste Framework Directive which you, as a member of the European Parliament, will be called to examine during the plenary session. Much greater benefits, both in economic and occupational terms can be obtained from recovery of materials using the described procedure than from energy recovery. There would be economic benefits, but the greatest benefits would be for the health of the populations and for the environment. Thank you for your attention Yours faithfully ___________________________________________________________________________________________________________ Informativa ai sensi dell'art. 13 del D.Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali”. 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