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La
perdita di biodiversità estingue anche le medicine del
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LIVORNO. La
perdita di biodiversità non è solo perdita di bellezza,
ma, secondo il rapporto "Sustaining Life - How Human
Health Depends on Biodiversity" potrebbe rivelarsi un
grave problema anche dal punto di vista della salute
umana, perché gli esperti prevedono che numerose forme
di vita terrestri e marine, che hanno un interesse
medico ed economico, potrebbero essere scomparse prima
che possiamo conoscerne i segreti, ed addirittura prima
che sappiamo che esistono. Il libro è stato presentato
al Business for the Environment Summit di Singapore, e
si impone già ora come uno dei documenti cruciali in
discussione al nono meeting delle parti del Programma
Onu per l’ambiente (Unep) e della Convention on
Biological Diversity (Cbd) che si terrà a maggio a Bonn,
in Germania ed al quale parteciperanno delegati di 190
Paesi, dirigenti di impresa, università e rappresentanti
della società civile che discuteranno di come frenare la
perdita della biodiversità entro il
2010.
Infatti, “Sustaining Life", al quale hanno
lavorato 100 esperti ed è stato pubblicato
dall’università di Oxford, è finanziato da Unep, Cdb, e
Programma Onu per lo sviluppo e Iucn e getta una nuova
luce sulla utilità della necessità di salvaguardare la
natura: se il mondo non riuscirà ad invertire la
drammatica e veloce perdita di biodiversità in corso,
Potremmo così non scoprire una nuova generazione di
antibiotici, cure contro l’osteoporosi, i problemi
renali, sostanze anticancro. «Il mondo naturale,
spiegano i due principali autori della pubblicazione,
Eric Chivian and Aaron Bernstein – detiene I segreti per
l’elaborazione di una nuova generazione di antalgici
meno pericolosi e più efficaci; dei trattamenti contro
una delle principali cause della cecità, la
degenerescenza maculare, ne sono un esempio gli studi su
salamandre e tritoni».
La rana ornitorinco
(Rheobatrachus) a incubazione gastrica, scoperta negli
anni ’80 nella foresta vergine australiana, prometteva
grandi risultati nella lotta all’ulcera gastroduodenale:
i piccoli di questa rana producono una sostanza che
inibisce la produzione di acidi ed enzimi che potrebbero
favorire la prevenzione e il trattamento di una malattia
che colpisce solo negli Usa 25 milioni di persone. «Ma
questi studi non sono potuti essere proseguiti perché le
due specie di Rheobatrachus sono scomparse – spiegano i
due ricercatori del Center for Health and the Global
Environment, Harvard Medical School - portando per
sempre con sé i loro importanti segreti, tanto utili per
la medicina».
Un capitolo centrale del libro è
dedicato allo studio di sette gruppi di organismi
minacciati che hanno una grande importanza per la
medicina: anfibi, orsi, gimnosperme, conidae, squali,
primati e limuli, che mettono in evidenza quanto costerà
l’estinzione delle specie alla salute umana. Una
scomparsa che riguarda sempre più spesso specie
promettenti per la ricerca medica e i nuovi trattamenti,
prodotti farmaceutici e test diagnostici. Le 6.000
specie di anfibi conosciute sono in gran parte a rischio
di estinzione, ma proprio loro producono “nuove”
sostanze che sono spesso secrete dagli anfibi in libertà
e non da quelli in cattività. Le pumiliotossine, come
quelle secrete dai dendrobati di Panama, potrebbero
permettere di elaborare medicine contro le malattie
cardiache, mentre i dendrobati dell’Equador potrebbero
fornire il segreto degli alcaloidi che potrebbero
servire a produrre nuovi antalgici; potenti
antibatterici sono prodotti dal xenopus africano e dalle
rane foglia dell’America del sud e
centrale.
Sostanze secrete dalla pelle e dalle
ghiandole di specie come il rospo cinese Bombina maxima,
la rana foglia del Messico, la Rana palustris del nord
America, Nord, offrono prospettive promettenti per la
pressione alta, mentre alcune rane australiane producono
un adesivo naturale utilizzabile per riparare
cartilagini e muscoli umani Tritoni, come il
Notophthalmus viridescens, possono ricostituire alcuni
tessuti, come quelli del cuore, nervosi del midollo
spinale ed interi organi e potrebbero darci un grande
aiuto nel comprendere come fare a potenziare la nostra
capacità rigenerativa. Alcune raganelle come l’Hyla
versicolor e la Pseudacris triseriata, possono
sopravvivere praticamente congelate senza subire Danni
cellulari, con un meccanismo che se compreso potrebbe
contribuire a preservare meglio gli organi per i
trapianti.
Sei specie di orsi sono minacciate di
estinzione, spesso a causa della loro importanza per la
medicina tradizionale in Cina, Thailandia e Giappone. La
ricerca scientifica ha permesso di capire che l’acido
ursodesossicolico contenuto nella bile dei plantigradi
come l’orso bianco e nero può essere trasformato in
medicinali per la bile umana, i calcoli biliari, la
cirrosi biliare e il fegato. Ma anche il loro letargo
prolungato potrebbe svelare molte utilissime cose, come
il riciclo di sostanze corporali o la rigenerazione
delle ossa, utilissime per risanare le fratture e
combattere l’osteoporosi, ma anche le malattie renali e
il diabete. Le circa mille specie di gimnosperme
sono tra le piante più vecchie del mondo, ma numerose di
esse, come le cycadales sono in pericolo. Da queste
piante si traggono già prodotti farmaceutici
decongestionanti e medicinali anticancerogeni come il
Taxol, il Certaines, contengono sostanze come il Ginkgo
che limita la produzione di recettori del sistema
nervoso legati alla perdita di memoria e che potrebbero
essere molto utili contro l´Alzheimer, l’epilessia e la
depressione. Ma molto ancora è da scoprire e potrebbe
essere perduto se alcune gimnosperme scompariranno.
Esistono circa 700 specie di conidae, e solo 7
sono state identificate dopo il 2004. Solo 4 specie di
queste conchiglie sono considerate a rischio di
estinzione, eppure circa il 70% di loro vivono nelle
barriere coralline, uno degli habitat più in pericolo
del pianeta. I conidae possono produrre tra i 70mila e i
140mila composti di peptidi, alcuni di grande interesse
medico e che potrebbero sostituire la morfina e servire
nella cura dell’Aids e del cancro, mentre altre sostanze
sono molto promettenti per i casi di emorragie
celebrali, morbo di Parkinson e Alzheimer, incontinenza
urinaria e aritmia cardiaca.
La popolazione di
alcune delle 400 specie di squali, come quelli martello
e bianco, è calata del 75% negli ultimi 15 anni a causa
della sovrapesca. La squalamina, una sostanza
particolarmente abbondante nel fegato del gattuccio,
potrebbe favorire la creazione di una nuova generazione
di antibiotici e di trattamenti contro le infezioni
fungine o protozoarie, sono in corso anche studi per
valutarla come anticancerogeno e anoressigeno ed
esperimenti per la degenerescenza maculare legata
all’età. Le ghiandole degli squali vengono studiate oper
la cura di malattie renali, le disfunzioni del sistema
immunitario. Il massacro degli squali in corso potrebbe
far perdere queste opportunità.
Esistono solo
quattro specie di limuli, che possiedono tutte 4 occhi e
sei organi di ricezione della luce, così come un sangue
blu cobalto. Si tratta di animali molto sensibili
all’impatto della pesca e che pescati per essere
utilizzati come mangime per l’acquacoltura. Ma i limuli,
oltre ad essere importantissimi dal punto di vista della
biodiversità, hanno un altrettanto grande interesse
medico. Nel loro sangue sono stati isolati molti peptide
che sembrano uccidere un gran numero di batteri, oppure
sono in grado di bloccare i recettori umani che
permettono al virus dell´immunodeficenza umana (Vih)di
accedere alle cellule immunitarie, il T140 prodotto dal
sangue dei limuli si è rivelato una sostanza efficace
almeno quanto l´AZT per inibire la replicazione del VIH
ed è molto promettente per la cura di leucemia, cancro
alla prostata e nei trattamenti per l’artrite
reumatoide. Altre cellule del sangue dei limuli
potrebbero servire a curare la meningite cerebrale.
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