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----- Original Message ----- From: "Laboratorio Eudemonia" <eulab at hyperlinker.com>
To: <ecologia at peacelink.it>
Sent: Saturday, March 22, 2008 4:00 PM
Subject: [ecologia] cattivi maestri






Gentilmente, mi concedereste una sintesi? Eccola:


Il risparmio di risorse,
in assenza di fermo delle nascite,
diviene sfruttamento intensivo
di dette risorse.


La cosa è facile da capire: nei pochi attimi di tempo necessario per leggere la sola frase qui sopra sono nati venticinque nuovi umani. Immaginiamo ogni giorno quanti se ne affacciano al mondo. Ebbene: ciò che alcuni risparmiano, magari pure con sacrificio, viene subito dilapidato dai nuovi arrivati.

Il risultato finale di una politica basata esclusivamente sul risparmio delle risorse è quello di comprimerci tutti dentro recinti fisici, naturali e normativi, artificiali sempre più ristretti che avranno tutt'altro esito che renderci felici.


Questo non significa assolutamente che non sia bene condurre una vita parca. Vi sono tante ragioni per farlo, ragioni d'interesse individuale e collettivo. Significa però pure che si è fuori strada se si pensa di star salvando il mondo limitandosi a dire: giù i consumi, senza dir pure: giù le nascite. Perché i primi, oltre che dal pil, dipendono altrettanto dalle seconde.


Di recente si vedono sempre più frequenti servizi televisivi che invitano al risparmio ed addirittura se ne è visti anche di quelli che auspicano la decrescita del PIL. Queste trasmissioni dipingono bene il quadro complessivo del progressismo d'oggi: diffusione di informazioni limitate che pur corrette dipingono un quadro parziale e per questo fazioso delle cose.

Dei ricercatori scientifici, del loro lavoro, si prendono solo quelle parole che vanno nell'unica direzione che si vuole affermare, rifiutando una visione completa della realtà che viviamo, e che essi espongono.

Se questi son gli amici ...


Le persone che, nella società, si trovano più indietro culturalmente continuano a ripetere: vogliamo che il PIL cresca!

Altre più avanti culturalmente ripetono il mantra opposto: vogliamo che il PIL decresca!

I primi sono avvinti dall'incantesimo della crescita economica: di mente debole, ripetono ciò che ripetono tutti vicino a loro.

I secondi sono avvinti dall'incantesimo della decrescita economica: di mente debole anch'essi, ripetono ciò che ripetono tutti vicino a loro.


Da entrambe le parti nessuno ha la padronanza di sè, l'onestà intellettuale, la dignità di affermare i vari aspetti di una situazione che in questo caso possiamo con estrema sintesi riportare così:


Il risparmio di risorse,
in assenza di fermo delle nascite,
diviene sfruttamento intensivo
di dette risorse.


Mi si permetta di esprimere una percezione.

Al mondo esistono l'uomo e la donna, la notte ed il giorno, il freddo ed il caldo, etc.

Non solo c'è spazio per entrambi ma entrambi, yin e yang, sono necessari.

Potremmo concordare su questo? Penso proprio di sì.

Se fin qui procedessimo uniti, allora facciamo sì da asserire entrambi gli aspetti della decrescita che vanno considerati: tanto l'aspetto economico quanto quello demografico.

Permettiamo emerga tanto la visione economica del mondo (tipicamente di stampo maschile) quanto la visione demografica, riproduttiva del mondo (tipicamente di stampo femminile).

Pur non desiderando certo delimitare il mondo con vecchie categorie sulla base del sesso, non possiamo non notare che si continua ad affermare una cultura palesemente maschilista mentre un'assolutamente necessaria cultura riguardante la riproduzione quindi soprattutto la donna rimane sepolta nell'ignoranza collettiva.


Che razza di gente si spaccia per progressista se continua a negare l'esistenza dello straordinario universo femminile?

E che razza di donne son quelle che si fanno ancora una volta buggerare dal solito approccio maschile alla vita, che riesce a vedere solo la fredda tecnologia del risparmio energetico, e dimentica l'ancor più importante dimensione, addirittura mistica, misterica, misteriosa, del fenomeno riproduttivo umano?


E' vero: abbiamo cattivi maestri che ci spingono nella sola direzione che la loro pochezza intellettuale permette loro di vedere. Lo so bene. Però per quale motivo alcuni se ne rendono conto e si rifiutano di seguire i cattivi maestri portando invece avanti una cultura che tutto abbraccia e nulla rifiuta, una cultura inclusiva assolutamente non escludente nulla, che abbraccia tanto lo yang quanto lo yin, mentre la maggior parte ripete a pappagallo l'affermazione di un solo principio volutamente dimenticando l'altro?


Col link qui sotto segnalo un comunicato per lo scorso 8/3 in occasione della Festa della Donna.

Avendo quel giorno espresso così l'augurio che la donna si renda conto di quanto si faccia ancora marginalizzare non solo dalla cultura tradizionale ma anche da quella che si definisce progressista.


Auguro buone cose a tutti,

danilo d'antonio


http://www.hyperlinker.com/change/leonesse.htm




p.s.: alle poche persone semplici e non irregimentate in alcuna associazione di pensiero, come son pur'io.

Quando ci troviamo a seguire uno dei tanti convegni che la buttano solo sul risparmio, presentiamo questo quesito:

Il risparmio di risorse,
in assenza di fermo delle nascite,
non diviene forse sfruttamento intensivo
di dette risorse?

Diamoci da fare. Facciamoli uscir allo scoperto questi cattivi maestri.




































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