No Coke Brindisi: "l'Enel e i mutamenti del nostro mare"
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- Date: Thu, 20 Mar 2008 19:24:48 +0100
No Coke Brindisi:
"l'Enel e i mutamenti del nostro mare" 19 marzo 2007_Solo su iniziativa di
un’azienda che ha deciso di proporre un parco eolico nel mare di Cerano, e che
per questo si è fatta carico di documentare lo stato dei luoghi, e non per il
monitoraggio periodico di quel tratto di mare a carico dell’ENEL, diventa
pubblica la notizia che a Cerano la posidonia è morta mentre impera l’alga
tropicale invasiva caulerpa, e che nella vicina Casalabate E’ indicatore biologico primario dello
stato di salute del mare. E’ ritenuta la migliore difesa contro
l’erosione delle coste. Siamo di fronte a un dato di
drammatica gravità, che deve essere a questo punto documentato e motivato come
si deve dagli Enti di controllo pubblici, perché ne conseguano interventi
immediati sulla centrale di Cerano – se ne sia ritenuta responsabile - che
sversa in mare ogni anno 2,7 miliardi di metri cubi di acque calde, come
conseguenza della propria altissima inefficienza energetica, per la quale il 60%
del calore prodotto dalla combustione di carbone non viene trasformato in
energia elettrica ma viene disperso nell’ambiente, a contribuire – senza utilità
– ai cambiamenti climatici del pianeta. Salviamo il mare dalle centrali a
carbone! Le aziende elettriche fanno utili spropositati socializzando costi
ambientali, lasciando alle comunità locali e al pianeta disastri di
incalcolabile portata. L’ENEL ha prodotto nel 2007 3,97 mld
di euro di utile netto, in crescita del 31% rispetto al 2006. Ma di quanto
sarebbero inferiori questi utili se su ENEL gravasse davvero l’onere dei
ripristini ambientali o se – meglio – ENEL dovesse produrre energia senza i
gravi impatti ambientali documentati a Brindisi? Impatti ambientali certificati
dalla stessa ENEL nel suo programmare – di fronte alle pressioni degli Enti
Locali e dell'opinione pubblica - una logistica del carbone meno “polverosa”, un
carbonile coperto, un cristallizzatore, precipitatori elettrostatici più
efficaci, barriere verdi lungo il nastro
trasportatore. Perché ENEL si fa bella dei propri
risultati economici sulle piazze finanziarie milanese e mondiali, ma non fa
conoscere ai brindisini i margini di profitto prodotti dalla centrale di
Cerano? |
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