- Per la Terra, per noi tutti -





Potrà mai il mondo cambiare
senza cambiare alcunché
nella nostra vita?

E potremo mai noi agevolare
il cambiamento senza essere
critici non tanto con altri
ma soprattutto con noi stessi?



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  Per la Terra, per noi tutti  
  una critica della festività
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L'abitudine è un meccanismo tanto benefico, perché ci permette di ripetere agevolmente quanto abbiamo appreso, quanto malefico, perché ostacola la conoscenza ed il rinnovamento. Questo secondo aspetto è così deleterio e pericoloso che dell'abitudine si celebra, e piange, soprattutto questa sua caratteristica negativa.

"Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine ..." ebbe a dire qualcuno.

Ed oggi il Pianeta Terra sembra star morendo proprio per l'influsso negativo operato da noi esseri umani intrappolati in un enorme meccanismo abitudinario.

Non ci riferiamo, qui, tanto alle persone comuni, a quelle persone che non percepiscono, o non vogliono percepire, la gravità del momento, e continuano cieche dritto per la loro strada. La responsabilità in questo caso è chiara, evidente. Ci riferiamo ora invece in particolare alla maggioranza degli "ambientalisti" e dei "progressisti" in genere, di coloro che dichiarano a gran voce che un altro mondo è possibile, perché non vediamo da parte loro grande coerenza con le loro stesse enunciazioni, non vediamo quindi grande onestà!

Un esempio? Presto fatto, eccolo qua.


Quanti "ambientalisti", ed in genere persone che si dichiarano "progressiste", ci sono oggi solo a voler considerare il nostro Paese?

Ebbene: quanti di loro trovano il coraggio morale di distaccarsi da quell'appiccicoso sistema di arcaiche abitudini, comunemente chiamate "tradizioni", che conduce l'essere umano ancora su strade che dovevano essere abbandonate già tanto tempo fa?


Guardiamoci intorno: quanta gente oggi si alza in piedi a reclamare una nuova civiltà che tragga energia dal sole e dal vento?

Ebbene: quanti di costoro continuano ad ignorare, più o meno volutamente, il sole ed il vento, e la natura in generale, quando poi viene il giusto momento per celebrarli e festeggiarli?

Quanti di costoro, invece che far il loro dovere di innovatori, continuano a fare gli gnorri ed a celebrare fantasie, credenze e leggende che esistono solo in una arcaica cultura che ormai non può aver altro valore che storico?

Possiamo lamentarci se ci tocca respirare polveri sottili, se ci tocca bere acqua e cibo avvelenati, e se siamo tutti protesi verso una guerra totale?

Riflettiamo un momento: che forse, nella realtà, non è tutto interconnesso?

Che forse quel che si celebra nella nostra cultura non va ad influire nelle scelte quotidiane di tecnici, politici, potenti, giornalisti, gente comune, comunissima, e via dicendo?


Signore, signori: manca poco meno di un anno al nuovo anno.

Il giorno 22/12 prossimo venturo alle ore 6 e 8 minuti UT (Universal Time) la Terra avrà compiuto un nuovo giro intorno al suo Sole.

Facciamo in modo da celebrare e festeggiare questo suo, ennesimo ma finora dimenticato, compleanno. Cominciamo fin d'ora a pensare ad organizzare qualcosa di degno in suo onore, individualmente e collettivamente, altrimenti poi non avremo il diritto di lamentarci se tutto continuerà ad andare a rotoli su questo Pianeta.


Ricordiamo: non possiamo fare gli "ambientalisti", i "progressisti", solo quando ci fa comodo, solo per evitare l'inquinamento, o quando si tratta di vendere qualche nuovo prodotto tecnologico.

Dobbiamo invece essere persone coerenti, oneste, sempre. E se invochiamo: "eolico e solare!" dobbiamo pure essere disposti a far del vento e del sole, nonché di tutta la natura, buoni riferimenti in tutta la nostra cultura, ancor più dei nostri momenti importanti, di celebrazione e festa, individuali e collettivi.


Altrimenti non siamo altro che opportunisti, e non meritiamo proprio nulla.

Anzi: meritiamo il mondo esattamente per come malamente va!

Se la Terra rotola giù per codesta china, non è tanto per responsabilità altrui, di chi sembra non voler cambiare, non voler vedere, sentire e capire: questa è gente abituata a seguire. E' invece soprattutto responsabilità nostra, di chi prima afferma di voler un altro mondo e poi replica sempre lo stesso vecchio mondo, non riuscendo noi ancora ad aprire una nuova via sufficientemente ampia e comoda dove poi tutti insieme si possa passare.


Il giorno 22/12 prossimo venturo facciamo dunque in modo che sia l'inizio di un ben più serio, certamente sereno ma soprattutto onesto, processo di rinnovamento.

Affinché la nostra cultura divenga coerente coi nostri desideri, coi nostri ideali.


Danilo D'Antonio

Laboratorio Eudemonìa
Via Fonte Regina, 23
64100 Teramo - Italy




"Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine ..."
 Pablo Neruda