LETTERA APERTA AL MINISTRO BERSANI



LETTERA APERTA AL MINISTRO BERSANI
Signor Ministro,
apprendiamo che alcuni rappresentanti della locale Confindustria e di Cisl,
Uil e Ugl hanno chiesto, con un documento congiunto, di incontrarLa per
caldeggiare la conferma dell'autorizzazione alla costruzione del
rigassificatore che considerano un investimento positivo per «lo sviluppo
industriale della Provincia di Brindisi». Affermazione questa palesemente
da loro stessi contraddetta dalla richiesta, contenuta nel citato
documento, di «giuste e opportune compensazioni per il territorio » che
presuppongono quindi non vantaggi ma certo danni e pesanti rischi. Senza
entrare nel merito delle argomentazioni a sostegno di tale richiesta,
diciamo solo che la consideriamo strumentale e propagandistica perché
rivolta a "compensare" o, qualora contro ogni buon senso fosse possibile, a
mortificare con l'ottenimento di un incontro personale l'analoga iniziativa
dei vertici delle Amministrazioni locali e della Regione Puglia che sono
stati purtroppo ricevuti solo a livello tecnico da funzionari ministeriali.
Alla luce di quanto accaduto durante l'ultimo incontro "tecnico", crediamo
opportuno richiamare la Sua attenzione sui seguenti punti:

il "no" al rigassificatore a Brindisi non è un rifiuto ideologico ma si
fonda su ragioni collegate all'assoluta incompatibilità dell'impianto (che
dovrebbe sorgere nel porto di Brindisi a ridosso della città) con le più
elementari esigenze di sicurezza a tutela dei cittadini e con le linee di
uno sviluppo della economia locale capaci di correggere modelli sbagliati
che hanno provocato le crisi e la disoccupazione che è sotto gli occhi di
tutti;
la scelta per un nuovo modello di sviluppo economico ed il conseguente "no"
al rigassificatore sono state sostenute da massicce manifestazioni di
popolo (che hanno visto sfilare per le vie di Brindisi migliaia di
cittadini) ed hanno trovato il pieno consenso e la viva partecipazione di
tutte le forze politiche e di tutto l'associazionismo laico e cattolico: un
movimento che ha visto l'attivo protagonismo della CGIL, della Coldiretti e
di tutti gli altri sodalizi sociali, culturali e professionali;
le espressioni sindacali ed industriali favorevoli all'impianto sono
estremamente minoritarie, ed appaiono culturalmente e politicamente legate
alle logiche di gestione delle passate esperienze amministrative che hanno
avuto esiti disastrosi per lo sviluppo e per l'occupazione e sono state
perciò condannate dal voto popolare dopo il loro naufragio tra scandali ed
inchieste giudiziarie;
le scelte delle amministrazioni locali e della Regione Puglia che rifiutano
l'impianto sono in linea con un preciso mandato elettorale ricevuto nelle
recenti elezioni amministrativa e regionale e pongono un rilevante problema
istituzionale ove si considerino le innovazioni apportate dalla recente
riforma costituzionale che ha attribuito alla Regione (insieme allo Stato)
la potestà di legiferare in materia di energia e che ha potenziato
l'autonomia delle amministrazioni locali;
il Governo dovrebbe tenere nel debito conto le scelte degli Enti locali e
della Regione Puglia nonché gli impegni della sua stessa maggioranza che
prima, durante e dopo la recente campagna elettorale politica sono stati
pubblicamente assunti con precisi interventi dei massimi esponenti
dell'Unione fra i quali gli onorevoli Prodi, D'Alema e Bertinotti;
l'autorizzazione governativa alla realizzazione dell'impianto è stata
rilasciata, male interpretando la normativa vigente, senza la prescritta
Valutazione d'Impatto Ambientale e sulla base di consensi espressi dalle
gestioni degli Enti locali dell'epoca con procedure irregolari che sono
tuttora al vaglio della Magistratura penale.
Le facciamo presente, signor Ministro, che le nostre ragioni meritano
attenzione, rispetto ed accoglimento. Sono ragioni che hanno un ampio
consenso bipartisan e che ancora una volta saranno riproposte con forza in
una grande manifestazione popolare indetta, d'intesa con le Amministrazioni
locali e con le forze politiche e sociali disponibili, per il prossimo 14
ottobre.
Brindisi, 29 settembre 2006
Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-TerraNostra, Fondazione "dott.
Antonio Di Giulio", Fondazione "Franco Rubino", Cobas, A.I.C.S., ARCI,
Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Comitato per la
Tutela dell'Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino "Mo'
Basta!", Comitato Porta d'Oriente