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Re: lettera aperta al nuovo Ministro per lo sviluppo economico, Bersani
- Subject: Re: lettera aperta al nuovo Ministro per lo sviluppo economico, Bersani
- From: Lorenzo Dellacorte <l_coortis at yahoo.it>
- Date: Tue, 4 Jul 2006 13:48:24 +0200 (CEST)
Apprezzo la fiducia che Lei versa neo confronti di uno stalinista stipendiato dalle lobbies, è come se pensassi che ai ciuchi spuntino all'improvviso le ali e volino! --- "Studio Ing. M.Cerani" <studio.satis at tele2.it> ha scritto: > LETTERA APERTA AL NUOVO MINISTRO DELLO SVILUPPO > ECONOMICO - On.le Pierluigi > Bersani - 02/07/2006 > > Lettera Aperta di Leonardo Libero, Direttore > Editoriale del Periodico > "Energia Dal Sole", e grande esperto di energie > rinnovabili. > > ******************* > > LETTERA APERTA AL NUOVO MINISTRO DELLO SVILUPPO > ECONOMICO > > On.le Pierluigi Bersani > > > > di Leonardo Libero, Direttore Editoriale del > periodico "Energia Dal Sole" > > Signor Ministro, > nel momento in cui Le scrivo, da diversi mesi il > prezzo del petrolio non è > più ridi-sceso sotto i 70 dollari il barile e ha > anzi avuto una punta oltre > i 74. Alla metà del 2002 era intorno ai 27 dollari. > Il forte aumento si è > ovviamente esteso ai prezzi delle altre fonti > energetiche conven-zionali. > Uno per tutti, quello dell’Uranio, passato dai 9,70 > dollari la libbra del > gennaio 2002 ai 37,5 del gennaio 2006 (fonte, > Cameco, uno dei maggiori > produttori mondiali). > > Di fronte a questa situazione preoccupante, specie > per un paese industriale, > ma estero-dipendente per l’energia come il nostro, è > abitudine consolatoria > di molte voci autorevoli, private e pubbliche, > attribuirne la causa alle > tensioni internazionali e alla speculazione. Come se > nella storia dell’uomo > ci fosse stato anche un solo anno di assoluta pace; > e come se la > speculazione sui beni più richiesti non facesse > parte della natura umana fin > dai primordi. > > In realtà, secondo una scuola di pensiero che si sta > sempre più affermando, > è imminente - se non già superato - il momento nel > quale l’umanità avrà > esaurito metà del greggio estraibile a costi > compati-bili col modo di vita > dei paesi progrediti (ne avrà cioè raggiunto “il > picco”). Per cui in > seguito, poi-ché la richiesta ben difficilmente > scenderà, la sua > disponibilità potrà solo diminuire e il suo prezzo > solo aumentare. > > C’è chi dubita che il ricorso alle fonti rinnovabili > – sole, vento, idro, > geotermia, etc. – possa anche in minima parte > contribuire alla soluzione del > problema. Di certo però non ne dubitano i governi di > paesi industriali molto > più autosufficienti del nostro per l’energia come la > Germania, il Giappone, > gli USA e diversi altri, che da molti anni procedono > con convinzione su > quella strada. > > La fonte rinnovabile più abbondante in Italia, Paese > del Sole per > antonomasia, è appunto il Sole. Ed è paradossale che > proprio l’Italia sia > agli ultimi posti nello sfruttamento di quel suo > autentico dono di Dio e > agli ultimissimi posti nella produzione di materiali > adatti allo scopo. Alla > fine del 2005, per esempio, la diffusione di > impianti fotovoltaici era di > soli 0,62 Wp per abitante, contro i 3,94 medi > dell’UE a 25, i 18,56 della > Germania, i 3,13 dell’Olanda, gli 0,77 della > Finlandia. E alla fine del > 2004, altro esempio, la produzione di celle > fotovoltaiche era di soli 7,9 > MWp/anno, contro i 604 del Giappone, i 198 della > Germania, gli 81 della > Spagna, i 10,7 della piccola Norvegia. > > Situazione paradossale, ma non casuale, perché i > motivi sono ben noti a chi > conosca la materia e sono soprattutto due, > presumibilmente interlacciati. Il > primo è l’ostruzionismo sempre frapposto dall’Enel > alla elettrogenerazione > diffusa – impiego ideale per la conversione > fotovoltaica - e il qua-si > blocco che ne hanno di conseguenza subìto le > attività private in quel > settore. Un ostruzionismo realizzato arrogandosi > sulla materia un potere > normativo tecnico che la legge vigente (la 186/1968) > riserva solo al CEI e > poi esercitandolo solo parzialmente e con ritardi di > anni (ovvio il tacito > bene-stare dei governi pro tempore). Un > ostruzionismo arrivato al punto di > “fare la cresta” sui costi di al-lacciamento degli > impianti alla rete e di > farla in modo tanto sfacciato – fino al quadruplo > del giusto – da provocare, > l’8 agosto 2001, una pubblica censura dall’Autorità > per l’Energia e l’ordine > di ces-sare da quel comportamento. Insensibile alla > vergogna, quel poderoso > centro di potere che è rimasto l’Enel, ancorché in > parte privatizzato, oggi > cerca di ostacolare le attività altrui nel settore > esercitan-dole esso > stesso attraverso Enel-Si, azienda che progetta, > vende e installa impianti > FV. In tal modo perciò, secondo un suo inveterato > costume, esso si è > arrogato il privilegio di ricoprire, sullo stesso > terreno, i ruoli di > arbitro e di giocatore. > > Il secondo motivo dell’enorme “gap” italiano nel > settore fotovoltaico e, più > in generale, nello sfrut-tamento delle fonti > rinnovabili, è il colossale > raggiro normativo che gli operatori del ramo > conosco-no come “il caso Cip6”. > Denunciato all’unanimità dalla X^ Commissione della > Camera il 6 no-vembre > 2003 e stimato in 60.000 miliardi di Lire (oltre il > doppio del caso > Parmalat), esso ha avuto origine nel 1992. Fu il 29 > aprile di quell’anno che > il Comitato Interministeriale Prezzi, col > provve-dimento n. 6, impose agli > utenti elettrici il pagamento di sovrapprezzi (le > “componenti tariffarie A3“) > a sostegno delle fonti “rinnovabili o assimilate”, > ma senza precisare > esaurientemente i criteri secondo i quali stabilire > se una fonte fosse o no > “assimilabile”, alle rinnovabili. Di conseguenza, > fra le fonti > “assimilate” – e come tali sovvenzionate col gettito > di quei sovrapprezzi - > fu ammesso di tutto, e soprattutto residui di > raffinazione petrolifera e > rifiuti non biodegradabili. Al punto che oltre l’80 > per cento del sostegno > economico pubblico è sempre andato, e va tutt’ora, > ad elettricità prodot-ta > da fonti “assimilate”, cioè “sporche”, mentre solo > il restante 20 per cento > scarso va a quelle “puli-te”, in nome delle quali i > cittadini italiani > vengono tassati (e più di ogni altro cittadino > europeo: a quello stesso > scopo i tedeschi pagano circa la metà). I clamorosi, > vergognosi, esempi di > sostanziale distrazione di danaro pubblico che ne > seguirono sono > documentabili con dati ufficiali; e due sono anzi > documentati su questo > stesso numero della rivista. > Tornando al fotovoltaico, due decreti firmati dal > Suo predecessore, nel > luglio 2005 e nel febbraio scorso, dando parziale > esecuzione al decreto 387 > del 29/12/2003, hanno infranto un tabù che durava da > oltre vent’anni: la > possibilità, per un soggetto privato o pubblico, > possessore di un generatore > FV, di versare in rete l’elettricità da esso > prodotta e di averla pagata a > una tariffa ragionevolmente retributiva > dell’investimento fatto. Essi hanno > cioè finalmente consentito anche in Italia, almeno > per una fonte, quel > sovvenzionamento “in conto energia” delle fonti > rinnovabili grazie al quale > la Ger-mania, partita da zero nel 1998, è oggi prima > al mondo nell’eolico e > contende il primato al Giappo-ne nel fotovoltaico. > La possibilità per lo > stato di finanziare il sistema era stata già aperta > dalla Legge n. 62 del 18 > aprile 2005, che all’articolo 15, n. 1, lettera f > dispone “alla scadenza > delle convenzioni in essere, la cessazione, senza > possibilità di proroghe, > di ogni incentivazione per gli impianti fun-zionanti > con fonti assimilate > alle rinnovabili”. Dette convenzioni, essendo > quindicennali e per lo più > decorrenti dal 1992, dovranno in gran parte scadere > nel 2007 e lasciare così > disponibile quella grossa quota del gettito dei > sovrapprezzi “A3” che finora > è stata tanto malamente utilizzata. Fondi > ingentissimi - circa 2 miliardi di > euro l’anno - con cui si potrà sovvenzionare > adeguatamente l’elettricità > prodotta da fonti rinnovabili (preciso, non altre > forme di energia, perché > il citato decreto 387 è a recepimento della > Direttiva 77/2001/CE, che > riguarda solo l’elettricità da rinnovabili). > Tuttavia quei due decreti, dei quali il secondo > “integra” il primo, hanno l’innegabile > e grosso merito di esistere, ma sono da considerare > punti di partenza. > Perché, oltre alle incertezze di interpretazio-ne, > dovute al “burocratese > stretto” nel quale per deplorevole prassi sono stati > scritti ed oltre alle > as-surde difficoltà, esse pure burocratiche, di cui > sono stati infarciti, > pongono limiti di potenza instal-labile non solo > paradossali in un paese > estero-dipendente per l’energia come il nostro, ma > anche molto inferiori > alle attese e alle effettive richieste del mercato. > Basti dire che già al 30 > marzo scorso le richieste di allacciamento pervenute > al GRTN (ente > “attuatore” del “conto energia FV”) erano per una > potenza complessiva pari a > 1,6 volte il limite di 1.000 MWp che secondo i > decreti dovrebbe es-sere > raggiunto solo nel 2015. Il settore, di conseguenza, > è bloccato. > > Gli operatori del ramo confidano quindi in Lei > perchè, di concerto col > Ministro dell’Ambiente, vo-glia al più presto > provvedere a che la normativa > sulla fonte fotovoltaica, e sulle altre rinnovabili > su-scettibili di > produrre elettricità, sia rivista e condensata in > poche disposizioni > semplici, chiare e a-deguate alle esigenze di una > grande potenza > industriale. In proposito, Le faccio presente che la > legge tedesca EEG del > 21 luglio 2004, pur riguardando il sovvenzionamento > “in conto energia” di > tutte le sette fonti rinnovabili definite tali dalla > Direttiva 77/2001/CE, > non pone ad esse alcun limite di potenza installata > ed occupa uno spazio > tipografico poco superiore a quello complessivo di > quei nostri due decreti, > che riguardano solo la fotovoltaica. > > Signor Ministro, questa mia lettera aperta si > sarebbe conclusa qui, con i > convenevoli di rito, se po-che righe fa non mi fosse > arrivato sulla > scrivania lo schema di disegno di legge sull’energia > da Lei appena > presentato. Ne ho letto con particolare interesse le > parti che riguardano le > fonti rinnovabili (sulle altre non ho una competenza > adeguata) e mi permetto > le seguenti osservazioni : > > a)- la forma letteraria è molto simile a quella dei > due decreti Scajola; > tanto da farmi pensare che gli estensori materiali > siano gli stessi (è > cambiato il Ministro; non, che si sappia, i > burocrati ministe-riali); > bisognerebbe perciò pregarli di scrivere in modo da > farsi capire, come hanno > fatto con i loro collaboratori, molto > opportunamente, il nostro nuovo > Ministro dell’Economia, Tommaso Padoa Schioppa, e il > ministro britannico per > gli Affari Costituzionali, signora Harriet Hartman; > b)- le fonti rinnovabili che vengono indicate come > da favorire, sia nella > relazione che nel testo (art. 2), sono solo il > solare termico e i > biocarburanti; nessun accenno al fotovoltaico o ad > altre rinnovabi-li; il > che farebbe temere che proprio soltanto su quelle il > Governo voglia puntare; > anche se non rie-sco a crederlo, considerata la > situazione che Le ho > descritto e che chiunque informato sulla materia Le > confermerà; > c)- circa il solare termico civile, l’Italia è > battuta, ad esempio, da > Austria e Grecia per 200 a 8 (mq > ogni 100 abitanti), soprattutto per gli ostacoli che > tali impianti > incontrano in troppi regolamenti edi-lizi comunali, > anche se da installare > su stabili non centrali o non di particolare valore > artistico o sto-rico; > molto opportuna quindi la “massima semplificazione > amministrativa” prevista > alla lettera d) dell’articolo 2; riguardo invece > agli “incentivi”, previsti > alla lettera e), fra gli operatori c’è chi so-stiene > che essi, se non > fossero di natura semplicemente fiscale, potrebbero > creare più danni che > van-taggi al mercato, considerato che un collettore > solare termico, di buona > qualità e ben installato, am-mortizza da solo il suo > costo, in un tempo > ragionevole; > d)- circa i biocarburanti, mi consenta di farLe > presente, signor Ministro, > anzitutto che l’Italia non può dedicarvi le > estensioni di terreno che vi > dedica il Brasile, per cui il loro contributo > effettivo sa-rebbe minimo, e > che comunque, secondo esperti molto qualificati, i > biocarburanti sono il > sistema tecnicamente meno efficiente ed > energeticamente meno ripagante > (qualunque altro è migliore) con cui utilizzare una > data superficie di > territorio per ricavare energia dalla radiazione > solare inci-dente; veda al > riguardo, in calce alla presente, la tabella e i > commenti ad essa stralciati > da un recente libro di uno dei nostri migliori > specialisti in materia di > energia, Domenico Coiante; > e)- fra le abrogazioni disposte dall’articolo 6, c’è > anche l’articolo 15 > della Legge 62/2005; artico-lo che come sopra ho > accennato vieta il rinnovo > delle convenzioni scadute per fonti “assimilate” e > la stipulazione di nuove > convenzioni di quel tipo; è evidente che la sua > abrogazione riaprirebbe la > strada a un proseguimento in perpetuo del vergognoso > raggiro Cip6 che sta > truffando gli italiani da 14 anni; è sicuro, signor > Ministro, che sia questo > che vuole il Governo ? Non sarà che l’aver com-preso > l’articolo 15 fra > quelli da abrogare sia stata una “involontaria > svista” di qualche burocrate > ? > > Le chiedo scusa della prolissità, signor Ministro, > La ringrazio dell’attenzione > e Le porgo i miei più cordiali saluti. > > Leonardo Libero > > 25 giugno 2006 > > > > > > > > > Situazione tipica della densità superficiale di > energia rinnovabile annua > sul territorio italiano > > 1La produzione delle fonti elettriche è considerata > tutta destinata all’uso > finale elettrico > 2CRS = Central Receiver System; > 3DCS = Distributed Collector System. > 4Si è considerata un’efficienza di conversione delle > centrali pari al 35%, > cioè 1 kWh = 2500 kcal. > 5MetilTerziarioButilEtere > Fonte: D. Coiante, Le nuove fonti di energia > rinnovabile. Franco Angeli- > Milano 2004 > Può essere interessante esaminare i dati in un > confronto comparativo: > a) Si nota il grande valore della densità di energia > solare termica presente > al suolo rispetto a tutte le altre forme d’energia. > b) Guardando le cose in prospettiva, dalla seconda > tabella spicca il dato > significativo del fotovoltai-co, la cui densità > d’energia va quasi a > raggiungere quella del solare termico, lasciando > così prevede-re un > rilevante impatto strategico di questa tecnologia > sugli sviluppi futuri > delle fonti rinnovabili. Per comprendere meglio > questa affermazione si > consideri che 100 GWh di elettricità all’anno, > e-stratta da ogni km2 di area > occupata con impianti fotovoltaici ed usata tale e > quale, corrispondono a un > risparmio da parte degli impianti termoelettrici di > circa 22 milioni di kg > di petrolio, cioè circa 160000 barili all’anno. > c) Le biomasse possiedono una densità di energia > molto più bassa rispetto > alle altre fonti rinnovabi-li. Ciò è originato dal > basso valore dell’efficienza > energetica complessiva del processo fotosintetico > (dalla fotosintesi alla > conversione chimica nei vari composti del carbonio). > Infatti, il valore dell’efficienza > media di trasformazione della radiazione solare in > energia chimica della > sostanza ve-getale, ottenuta in coltivazioni a tutto > campo, si colloca nell’intervallo > (0.5¸1)%. La necessità di procedere ad ulteriori > processi di trasformazione > abbassa ulteriormente questa efficienza. > Tutto questo ha come conseguenza che per produrre > energia equivalente ad 1 > Mtep occorre impe-gnare un’area di 48 km2 con il > solare termico, oppure 67 > km2 con il fotovoltaico, o 77 km2 con il solare > termodinamico, o 100 km2 con > l’eolico (in questo caso però la produzione > energetica è compatibile con l’uso > zootecnico ed agricolo della maggior parte del > territorio perché l’area > effetti-vamente occupata da un aerogeneratore si > riduce a qualche centinaio > di m2). Infine occorrono 1.000 km2 con le biomasse e > 13.000 (tredicimila !!) > km2 con i biocombustibili. > > link per maggiori informazioni > > > -- > Mailing list Ecologia dell'associazione PeaceLink. > Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: > http://www.peacelink.it/mailing_admin.html > Archivio messaggi: > http://www.peacelink.it/webgate/ecologia/maillist.html > Area tematica collegata: > http://italy.peacelink.org/ecologia > Si sottintende l'accettazione della Policy Generale: > http://www.peacelink.it/associazione/html/policy_generale.html > > Chiacchiera con i tuoi amici in tempo reale! http://it.yahoo.com/mail_it/foot/*http://it.messenger.yahoo.com
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- lettera aperta al nuovo Ministro per lo sviluppo economico, Bersani
- From: "Studio Ing. M.Cerani" <studio.satis at tele2.it>
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