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Title: SULL’ACQUA UN INCROCIO PERICOLOSO TRA AFFARI E POLITICA SULLA PELLE DEI CITTADINI
Comunicato stampa

 

SULL’ACQUA UN INCROCIO PERICOLOSO TRA AFFARI E POLITICA SULLA PELLE DEI CITTADINI

 

Dopo la riunione della Consulta di Ambito sembra materializzarsi lo spettro della privatizzazione del servizio idrico integrato nella nostra Provincia anche se l’organo competente a decidere sarà la Conferenza dei Sindaci che si riunirà, a quanto pare, il 25 di Novembre.

L’acqua, bene comune dell’umanità, è in pericolo, rischia di andare per i prossimi trenta anni nelle mani di una multinazionale, uscendo dal controllo pubblico.

Negli ultimi mesi sono stati tanti i Sindaci e i Consigli comunali che si sono espressi pubblicamente per la gestione pubblica dell’acqua, migliaia di cittadini hanno firmato una petizione contro la privatizzazione del servizio, partiti e organizzazioni sociali (per chi lo ha fatto) hanno espresso la loro posizione, le coalizioni che governano gli enti locali si sono spaccate tra privatizzatori e chi difende la natura e la gestione pubblica dei servizi essenziali.

Molte cose sono accadute da quando è stato istituito l’ATO e molte altre sembra debbano accadere: le modifiche legislative verificatesi nel corso del tempo, le vicenda annosa della concessione delle sorgenti Peschiera-Le Capore e delle relative interferenze d’ambito e, da ultimo, la proposta di una nuova legge regionale nonché le modifiche alla Legge Galli in discussione nella Commissione Ambiente della Camera dei Deputati.

Né questo né quello che sta succedendo in tutta Italia e nel mondo in questo settore così delicato sembra aver colpito il Presidente della Provincia, il Sindaco di Rieti ed altri Sindaci dell’Ato3, che vogliono perseverare in una scelta sciagurata che dappertutto si sta mettendo giustamente in discussione.

A Latina adesso che la società mista è piena di debiti la si vorrebbe pubblicizzare, a Terni dove c’è una società mista con il privato (Severn Trent) al 20% si vuole fare una società tutta pubblica, a Napoli hanno rinviato ulteriormente l’approvazione del bando di gara, in Abruzzo tutti gli Ato hanno scelto la gestione pubblica, a Pescara, Ascoli,Viterbo, per rimanere in zona, hanno deciso di affidare il servizio ad un soggetto interamente pubblico, etc. etc.

Purtroppo come andiamo dicendo da mesi è evidente che per gli amministratori della nostra Provincia, in primis Presidente della Provincia e Sindaco di Rieti, gli affari sono affari e valgono molto di più rispetto agli interessi dei cittadini e della collettività. Lo stesso dobbiamo dire anche per ciò che succede da anni nel comune di Roma ed in Regione dove, dopo aver trasformato una grande municipalizzata  pubblica (ACEA) in Società privata quotata in borsa, si fanno leggi “ad hoc” per continuare a finanziare gli investimenti privati con i soldi dei cittadini reatini.

Da più fronti quindi si vuole chiudere una vicenda così complessa, importante, delicata e ricca di implicazioni, fregandosene delle proteste e delle proposte dei cittadini e senza capire che dovunque si sta tornando indietro rispetto a scelte di privatizzazione……alla faccia della partecipazione democratica!

Ci insospettisce non poco il fatto che la scelta della privatizzazione sia “bipartisan” e unisca trasversalmente An ai Ds che, evidentemente, hanno i loro interessi da difendere (per chi non lo sapesse il direttore commerciale della multinazionale Severn Trent è un noto dirigente provinciale dei DS).

Facciamo appello a tutti i cittadini, agli amministratori della nostra Provincia, ai partiti ed alle organizzazioni sociali ad intervenire su un tema così importante soprattutto in un territorio come il nostro tra i più ricchi di risorse idriche d’Italia.

Non vogliamo che l’acqua diventi una merce e non lasceremo che i  nostri amministratori decidano da soli senza ascoltare i cittadini.

 

Comitato difesa acqua pubblica Ato 3 Rieti