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I: Rosolini : sos degrado a cava lazzaro
- Subject: I: Rosolini : sos degrado a cava lazzaro
- From: "Giuseppe Palermo" <peppe_palermo at aliceposta.it>
- Date: Sun, 24 Jul 2005 03:13:09 +0200
- Importance: Normal
La Sicilia, venerdì 22 luglio 2005 ROSOLINI. SOS DEGRADO A CAVA LAZZARO Il naturalista Morreale: "Eccessivo il prelievo d'acqua dalla falda" Problema falde acquifere a cava Lazzaro. L'Sos viene lanciato dal noto naturalista siracusano Fabio Morreale, dell'Ente Fauna Siciliana. "Sebbene oggi si presenti asciutto - osserva - il fondovalle di cava Lazzaro è occupato da specie tipiche della foresta ripale; si tratta di testimonianze di un corso d'acqua che oggi non esiste più. La cava è asciutta per l'eccessivo emungimento della falda acquifera". Il sito fin dal periodo castellucciano, risalente al 2200/1450 a.C., ha favorito l'insediamento della presenza umana, che dal canto suo lo ha adoperato "senza soluzione di continuità e senza mai distruggerlo". A testimoniare questa primitiva presenza umana, una necropoli a grotticella, di cui fa parte la famosa "tomba del principe", oltre a numerosi ambienti scavati nella roccia ad uso abitativo (i ddieri) e lavorativo (mulini e frantoi). "Da qualche decennio, però, la cava è stata distrutta nella sua potenzialità naturalistica - prosegue l'ambientalista aretuseo - Un acquedotto è stato ricavato nel fondovalle dal Comune di Rosolini e una lunga strada di servizio, percorribile soprattutto da mezzi pesanti, è stata tracciata nel cuore della cava, nel suo punto più delicato". I risultati sono sotto gli occhi di tutti. "Addio salici, oleandri, pioppi, sambuchi e soprattutto addio all'alveo fluviale - conclude Morreale - E siccome la natura tende a riappropriarsi di quanto l'uomo le sottrae, durante le piene l'acqua spazza via la strada, che era già ridotta ai minimi" Il sito è adesso abbandonato. La tomba del principe non è indicata da segnali turistici e l'area non è conosciuta neanche dalla gente del luogo. Uno scempio. "Le altre testimonianze archeologiche ricavate nella roccia durante il periodo bizantino si presentano distrutte. Non trattandosi di spazi chiesastici, mi chiedo se siano mai stati censiti", conclude Morreale. Roberto Rubino
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