I: [Parchi News] - Number 849



Da Parchi news, n° 849

ABRUZZO, SEQUESTRATO CANTIERE NELLA RISERVA MONTE GENZANA GRAZIE AL WWF

Plauso alla magistratura di Sulmona, a cui si era rivolto il WWF, che pone
i sigilli al cantiere che stava distruggendo le sponde del fiume Gizio e
una parte della Riserva naturale Regionale del Monte Genzana - Alto Gizio.
In occasione del Consiglio Comunale di Pettorano sul Gizio, e' stata data
la notizia del sequestro, avvenuto nei giorni scorsi del cantiere della
pista ciclabile in fase di realizzazione a Pettorano sul Gizio.
"Alla Magistratura di Sulmona si era rivolto per primo il WWF Abruzzo con
un esposto presentato il 17 Giugno in cui si descriveva l'enorme scempio
ambientale derivante dal cantiere per la realizzazione di una cosiddetta
pista ciclabile della lunghezza di circa 7 km, due dei quali all'interno
della Riserva Naturale Regionale "Monte Genzana - Fiume Gizio" ha detto
Massimo Pellegrini, vicepresidente del WWF Abruzzo. I lavori stavano
comportando la completa alterazione e distruzione della sponda sinistra del
fiume Gizio, con sbancamenti di amplissime proporzioni che addirittura
andavano ad intaccare e modificare, per sempre, il substrato roccioso. Un
vero e proprio attacco selvaggio ad un ambiente delicato, in contrasto con
le norme del Piano di Assetto Naturalistico della Riserva del Genzana e
delle corrette modalita di gestione dell'ambiente. Tra l'altro non era
stata effettuata nessuna Valutazione di Incidenza Ambientale, anche se la
pista era a poche decine di metri da un Sito di Importanza Comunitaria
tutelato dall'Unione Europea e non erano state tenute in nessun conto le
prescrizioni ed osservazioni rilasciate al Comune dal Direttore della
Riserva fin dal 2003. Il WWF, insieme con l'associazione locale Dalla Parte
dell'Orso e ProNatura, aveva poi presentato l'esposto alla stampa, per far
emergere pubblicamente la gravita' di quanto stava accadendo a Pettorano".
 Serena D'Aurora, dell'Associazione 'Dalla Parte dell'Orso ha detto che "la
richiesta di intervento della magistratura era giunta dopo che per ben 25
giorni le associazioni avevano chiesto al Comune di fermare i lavori che
gia' avevano distrutto parte del fiume, prima di provocare ulteriori danni.
Purtroppo alla disponibilita' al dialogo da parte delle associazioni il
Comune ha risposto con una irragionevole chiusura. Constatata la pervicace
volonta' dell'amministrazione ad andare avanti nella distruzione del Fiume
Gizio come se nulla fosse, il WWF si e' rivolto alla magistratura e a tutti
gli Enti competenti chiedendo un immediato intervento. Pochi giorni fa era
arrivato un primo risultato: l'assessorato all'Urbanistica della Regione
Abruzzo era intervenuto chiarendo al Comune di Pettorano che per un'opera
del genere era assolutamente necessaria una Valutazione di Incidenza
Ambientale di carattere regionale e chiedendo nel frattempo di valutare
attentamente l'opportunita' di sospendere nel frattempo i lavori. Ora la
Magistratura, a cui va il plauso delle associazioni ambientaliste, con il
sequestro del cantiere ha fatto vincere le ragioni dell'ambiente".
Purtroppo molti danni sono stati fatti, alcuni dei quali praticamente
irreparabili, come l'alterazione del substrato roccioso. Altri danni
potranno essere recuperati attraverso la rinaturalizzazione delle aree
sbancate per ritornare alla situazione originaria che gia comprendeva un
bellissimo tracciato fruibile dalle persone e dalle biciclette. Con
semplicissimi e non dannosi interventi di potatura si poteva inaugurare un
bellissimo percorso coperto dal verde. Ora invece la magistratura dovra'
chiarire perche' si e' deciso di spendere 700.000 euro di denaro pubblico
per costruire una vera e propria autostrada delle biciclette in piena
riserva naturale con enormi danni ambientali. Il WWF preannuncia la
costituzione di parte civile per garantire che le sponde del Fiume Gizio,
con una rinnovata bellezza, possano essere fruiti dai cittadini e
soprattutto tornino regno di piante ed animali.
WWF Abruzzo: 085.4510236






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End of [Parchi News]  #849
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