Lettere alla Redazione



MESSAGGIO VIA E-MAIL A: redazione at consumatori.coop.it


Rispondo all’articolo apparso sul Mensile Consumatori Coop del mese di Maggio numero 4, pagina 10 a cura di Dario Guidi.

Troppo buono il Prof. Francesco Giavazzi a definire <l’Italia un paese in stallo>.

Purtroppo, il grande problema Italia non riguarda esclusivamente chi amministra la Nazione attualmente.
Vi è una buona parte di problemi ereditati da amministrazioni precedenti che si sono sommati a quelli attuali, senza l’ombra di reali programmi migliorativi. 
In sostanza, è lungamente dimostrato che lo scopo primario dei servitori pubblici Italiani è sempre stato quello di occupare le poltrone anche per breve tempo, convinti che per risolvere i problemi del paese è sufficiente ricorrere all’arma fuorviante della disinformazione e al catenaccio sull’informazione reale.

Questo sistema ereditato dai sistemi clientelari Internazionali molto diffusi nel nostro paese, non permette la partecipazione dei cittadini a collaborare per un reale miglioramento della qualità della vita. Chi Governa, pur definendosi democratico preferisce proseguire sulla via degli infiniti auspici politici.

Nel suddetto articolo il Professore si limita bonariamente a citare alcuni settori deficitarii, ma in realtà occorre una vera e propria rivoluzione del sistema, quella che 18 milioni di Italiani avevano auspicato fermamente nel dare i loro consensi all’Amministrazione Berlusconi e che invece si è rivelata soltanto un auspicio.

Bisognerebbe innanzi tutto bilanciare gli stipendi dei politici alle reali capacità e condizioni del Paese e riconoscere un buon servito di fine rapporto a missione compiuta se i frutti sono stati soddisfacenti. 
Se al mercato i pomodori sono marci, non soltanto nessuno li compra ma ce anche il rischio che il rivenditore se li trova sulla testa. 

La soluzione rammendata per diminuire il peso del fallimento, come si è sentito per bocca di qualche sprovveduto, non può essere risolta vendendo le spiagge, facendo le guerre per interessi clientelari o chiudendo le frontiere con quei paesi più capaci dai quali (sembra un insulto), invece di meditare seriamente alla ricerca di risoluzioni economico/politiche più reali.

Il vero problema nel quale ci troviamo non può essere risolto da Tremonti, Siniscalco o il CERN e nemmeno con forzature Poliziesche dai manganelli facili a discapito della Nazione, ma decisamente dai piccoli grandi geni tartassati in Italia e aiutati in altri paesi: 31.863 studiosi inventori che hanno presentato domande di Brevetto negli Stati Uniti, i quali poi troveranno gli appoggi finanziari per lo sviluppo, 22.791 in Germania, 18.534 in Giappone, 7.431 in Francia, 6.459 in Olanda, 4.843 in Gran Bretagna, 4.180 in Svizzera, mentre l’Italia a corto di idee con sole 3.676 domande maggiormente nel campo farmaceutico governato da Società straniere, si allinea con una politica fallimentare nel contesto concorrenziale internazionale. (Fonte <Il Mercato Globale> redatto dalla Camera Commercio Industria e Artigianato di Milano).

Il Professore Giovazzi, Professore di Economia all’Università Bocconi di Milano, non a caso ha nominato i servizi primordiali per la Nazione, <il Gas e l’Energia Elettrica> amministrati da potenti monopoli di Stato pubblici o privati, (poco importa) di cui le famiglie, l’industria e i commerci sono obbligati a pagare lo scotto sui prezzi irragionevoli e ingiustificabili che ci portano al fallimento produttivo non concorrenziale.

Chiunque può occupare una poltrona comoda o produrre qual si voglia, ma le capacità produttive di un paese si focalizzano su un insieme di fattori che spaziano innanzi tutto dalle capacità politiche del Governo, unite alle capacità industriali delle Imprese, dove primeggiano l’aspetto del prodotto, l’efficienza, la qualità, i costi ed i metodi di vendita. Le forzature, gli inganni, la tifoseria per il made in Italy non trovano più consensi in un mercato globale con prodotti di pari qualità e in alcuni casi superiori, a condizioni assai più favorevoli.

Fra i beni di primaria utilità per il progresso e la qualità della vita <l' Energia>, un bene così prezioso in gran parte responsabile della sostanziale perdita di concorrenza industriale e del costo crescente della vita nel nostro paese, oltre alla mancanza di reali capacità politiche e amministrative a livello di Governo del paese.

Più della metà del costo industriale di qualsiasi prodotto è reputabile al prezzo dell'energia applicata sotto varie forme.

Più di un terzo delle spese delle famiglie, sono reputabili ai prezzi dell'energia: (luce, gas, riscaldamento, forza motrice per gli accessori di casa, ecc. e relative spese mediche causate dall'inquinamento). 

Per non parlare dei prezzi relativi all'energia necessaria per far muovere i mezzi di trasporto che forniscono al paese il sostentamento primario.

Un giro di affari controllati da grandi monopoli di Stato i quali obbligano la Nazione a determinate politiche economiche e ambientali e ad un costo della vita a tutto svantaggio della concorrenza dei nostri prodotti unitamente alla enorme fatica delle famiglie nel gestire i bilanci famigliari. 

Sono autore di una importante scoperta tecnologica caratterizzata dallo sfruttamento dell’Energia Naturale Gravitazionale, la quale permetterebbe di generare Energia Elettrica a costi molto più favorevoli dei costi praticati attualmente, ma il vantaggio maggiore di questa scoperta è dovuto soprattutto nell’eliminare dove è possibile l’uso dei combustibili tanto dannosi all’umanità.

Sembrerebbe che oltre 39.000 decessi all’anno nel nostro paese, sono reputabili esclusivamente all’inquinamento, ma quello che offende maggiormente il genere umano è che nessuno è indagato per questi crimini di massa. 

Questi fatti dimostrano profonde incapacità e disinteresse non soltanto per l’economia sofferente a causa della mancanza di programmi risolutivi, ma le sofferenze si estendono in ugual misura anche all’ecologia ed alla giustizia.

Attraverso gli strumenti di informazione (Fonte La Repubblica) si viene a sapere che il Governo ha concluso accordi esteri per imponenti forniture di carbone, proveniente maggiormente dalla Russia, per far funzionare le Centrali Elettriche Italiane, nonostante tutti sappiamo che il carbone è uno dei principali additati nella scala degli inquinanti gravemente pregiudizievoli per la salute e per l’ambiente.

L’Energia Gravitazionale che spaventa tanto i clientelismi nazionali ad alto livello, è continuamente disponibile in natura, ed è la sola forza purissima e gratuita dalla quale si può ricavare Energia meccanica continuativa a volontà per produrre Elettricità a costi contenuti.

Nell’anno 2004 inviai al Governo, una letteratura sintetizzata sulla scoperta.
A distanza di pochi giorni fui informato che la pratica era stata trasmessa al Ministero dell’Industria dove suppongo che in pieno accordo con il Ministero dell’Economia (anche esso informato), fu bloccata per ragioni che reputo di puro interresse di parte. 
Suppongo che la prerogativa dei Ministeri responsabili era di salvare un Ente Nazionale in ginocchio e trasferire il negativo attraverso obbligazioni ai privati i quali fra non molto lamenteranno dell’aumento delle tariffe energetiche già abbondantemente esorbitanti.

In seguito a tante sofferenze subite in Italia per lo sviluppo del progetto, la scoperta è andata a rallegrare un altro paese estero molto più meritevole per le attenzioni verso la comunità. A mio avviso qualsiasi soluzione possa prendere la eccellente amministrazione politica del nostro amato paese non potrà mai competere con i prezzi energetici della presente scoperta che si avvale di energia purissima continuativa e gratuita.

In conclusione, nel campo politico/economico si sentono molte critiche soltanto critiche sulla situazione attuale del paese senza prospettive a breve e medio termine. Economia, Ecologia, Sanità, Banche, Inflazione reale ed Inflazione Politica, il costo delle abitazioni, i costi dell’energia, la scarsa crescita demografica, le grandi truffe delle case popolari, ecc. 

Il paese è in subbuglio. Persino la Federazione degli Industriali Italiani non trattiene di sottolineare le loro preoccupazioni per lo scarso ottimismo e la fiducia nel futuro del paese. 
Certo, per gli industriali le cose andavano meglio quando lo Stato elargiva il denaro pubblico alle imprese, mentre attualmente con il rigido controllo da parte della Comunità Europea molti nodi sono venuti al pettine senza alcun miglioramento per le famiglie. 
Ma dove sono finiti tutti quei miliardi risparmiati ??

Un paese in continua fase di transizione e di perenni auspici. Gli Italiani ormai stanchi e disillusi, incominciano a misurare la profondità del baratro, in più occasioni ho sentito parlare di una imminente ribellione civile del paese, ma fin tanto che i nostri politici potranno incassare le parcelle mensili non meritate addizionandole al debito pubblico non si accorgeranno della situazione reale nella quale è esposta la Nazione. 

Anthony Ceresa. (Milano).

FINE MESSAGGIO.




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