"La maggior parte delle nostre energie le impieghiamo nella digestione così come gli stati uniti le utilizzano per finanziare la guerra."



Title: "La maggior parte delle nostre energie le impieghiamo nella digestione così come gli stati uniti le utilizzano per finanziare la guerra."
Da: (...)
Data: Thu, 24 Feb 2005 21:06:45 +0100
A: "Joe" <flespa at tiscali.it>
Oggetto: I: Costruire la decrescita

mia figlia diventa sempre più saggia...:-)

-----Messaggio originale-----
Da: (...)
Inviato: giovedì 24 febbraio 2005 18.55
A: (...)
Oggetto: Re: Costruire la decrescita


Ecco Papà,
il concetto della descrescita è lo stesso che sta alla base del qi-qong!
La nostra società vive in continuo eccesso.Un eccesso controproducente
e distruttivo.Abbiamo bisogno di distruggere, per poter costruire.lo
stesso fa il nostro corpo. ha bisogno di mangiare di più e di più per
poter digerire di più  e continuare in un circolo distruttivo in cui
il "progresso", la energia reale che non è impiegato nella "guerra"
,che nell'esempio del cibo sarebbe la digestione, è minimo.La maggior
parte delle nostre energie le impieghiamo nella digestione così come gli
stati uniti le utilizzano per finanziare la guerra.
La decrescita è nel caso del qi-qong saper approffitare delle risorse
al 100%, attraverso la respirazione (la ecologia), la mente (l'agire
cosciente nella società:"la politica") e il movimento (la circolazione
libera dei saperi e delle persone).
realmente l'uomo moderno (con tutte le malattie "di eccesso") è uno
specchio di questa società o viceversa questa società è il riflesso di
un uomo malato.
Dal circolo vizioso non si può uscire lavorando solo sul fronte
politico, è necessario combattere sui due fronti: interno e
esterno.anche perchè i margini si stanno assottigliando e così un
rivoluzionario "serio" si trova costretto a proporsi la prospettiva di
diventare vegetariano e ecologista per poter combattere il capitale.
Un bacio grande.
(...)


(...) wrote:
> La decrescita è innanzitutto uno slogan. Uno slogan per indicare la
> necessità e l'urgenza di una inversione di tendenza rispetto al modello
> dominante dello sviluppo e della crescita illimitati. Una inversione di
> tendenza che si rende necessaria per il semplice motivo che l'attuale
> modello di sviluppo è ecologicamente insostenibile, ingiusto ed
> incompatibile con il mantenimento della pace. Esso inoltre porta con sé,
> anche all'interno dei paesi ricchi, perdita di autonomia, alienazione,
> aumento delle disuguaglianze e dell'insicurezza. La decrescita non è una
> ricetta ma semmai un segno, un cartello stradale che indica un nuovo
> percorso. Un percorso che ci conduce verso un nuovo immaginario, un nuovo
> orizzonte. E' l'orizzonte di un'altra economia: pacifica, sostenibile e
> conviviale, in altre parole felice. http://www.decrescita.it/
> Costruire la decrescita - di Serge Latouche - CNS-Ecologia Politica, nn.
> 1-2, gennaio-giugno 2004
>  
>
> Non c'è vera contestazione senza il rifiuto dell'imperialismo economico. La
> rifondazione del sociale e del politico passa per la decrescita.
> La domanda « Quale sinistra per domani ? » ne trascina con sé un'altra: che
> cosa significhi essere di sinistra oggi. Non so se i concetti di destra e
> sinistra abbiano mai avuto contenuti sostanziali o se questi contenuti non
> siano sempre stati illusioni necessarie per definire una divisione di campo.
> Non mi riconosco in alcun partito politico, tanto meno in quelli di destra.
> Il gioco e la posta in gioco nella politica politicante non sono affar mio,