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Homo monstrum
- Subject: Homo monstrum
- From: Joe <flespa at tiscali.it>
- Date: Thu, 17 Feb 2005 17:33:23 +0100
Da: dodo dodo Oggetto: SENZA PAROLE Rinvio da: animali at peacelink.it Data rinvio: Thu, 17 Feb 2005 13:32:54 +0100 Cellule umane in un cervello di topo Il biologo Irving Weissman ha avuto l'ok dal comitato etico dell'Università di Stanford. «Ricerche sulle malattie» Un topo da laboratorio (Ap) STANFORD – Un topo con cellule umane nel cervello. L’ultimo assalto alle frontiere della scienza e dell’etica in ordine di tempo arriva dall’Università di Stanford, in California. Un ricercatore della prestigiosa università americana ha ottenuto l’ok preliminare per creare in laboratorio un topo con un significativo numero di cellule cerebrali umane. Finché la nuova creatura si comporterà come un topo e non come un essere umano. Se mai dovesse accadere che il cervello del topo mostri o sviluppi comportamenti che somigliano anche in maniera molto remota a quelli umani, l'animale dovrà essere soppresso. Obiettivo della ricerca: non creare un topo più intelligente ma una «provetta da test con i peli» per imparare di più su malattie devastanti per l’uomo come il tumore al seno, l’infarto, la schizofrenia e il morbo di Alzheimer. Una ricerca comunque destinata a sollevare un vespaio di polemiche. L'ETICA E LA CHIMERA - Il comitato etico universitario di Stanford ha studiato il progetto per trapiantare neuroni umani nel cervello di topi da laboratorio. Il team di ricerca, condotto dal biologo Irving Weissman, non ha un piano per creare un topo con un intero cervello umano anche se questa rimane, solo a livello teorico, una possibilità. Il governo americano non regola al momento la creazione di «chimere», ovvero organismi costituiti da cellule di due o più specie il cui nome deriva dalla chimera della mitologia greca, mostro con corpo e testa di leone, una seconda testa di capra sporgente dal dorso e coda di serpente. L’università californiana è la prima in America a cercare di rispondere alla questione filosofica se e quando una «chimera» smetta di essere un’animale e cominci ad essere una persona. «Abbiamo deciso che se vedremo un qualche segnale che ci riconduce a strutture di cervello umano…o se il topo mostra comportamenti simili a quelli dell’uomo tipo un’accresciuta memoria od una capacità maggiore di risolvere i problemi, è l’ora di fermarsi» ha detto il professor Henry T. Greely, direttore del «Centro per la legge e le scienze biologiche» e capo del comitato etico. «Se vengono prese le dovute precauzioni – tra cui quella di fermarsi ad ogni gradino e vedere cosa succede – siamo convinti che questa ricerca sia etica» ha aggiunto. LA RICERCA - Il lavoro, condotto dall’università di Stanford e dall’azienda biotecnologia Stem Cells Inc di Palo Alto,è cominciato diversi anni fa e sta procedendo con successo. In alcuni casi, i ricercatori stanno iniettando cellule malate o cancerose dentro topi in salute. In altri, cellule umane sane in topi malati.Che cosa provoca le malattie cerebrali? Come uccidono? Come possono essere curate? Questi esperimenti potrebbero offrire delle risposte. In futuro, potrebbe essere possibile sostituire regioni malate in un cervello di topo con cellule umane in salute, ottenute dai feti. Gli scienziati cercano anche di capire se le cellule umane possono dialogare con quelle di topo, dando ad esempio istruzioni per camminare. Quello che si riuscirà ad apprendere, potrà avere profonde implicazioni per i disabili. I CRITICI - I critici pongono l’attenzione sul superamento delle frontiere scientifiche. Mentre altre forme di fusione tra animali e uomo sono state raggiunte con successo – impiantare il pancreas di un cane o la valvola cardiaca di un maiale - il cervello umano è considerata la sede della coscienza umana, qualcosa di unico per gli esseri umani. Altri oppongono la prospettiva, molto remota, di creare animali con capacità mentali umane. «La biotecnologia sta pericolosamente avvicinandosi al limite massimo: quello di essere fuori controllo» ha scritto Wesley J. Smith del Discovery Institute sul Weekly Standard. Weissman risponde: «Questo è giusto, se vuoi essere un purista. Ma la questione vera è: preferisci cercare di curare queste malattie o è meglio vedere qualcuno morire di disturbi neurodegenerativi?». LA REALTA' - E’ improbabile che un esperimento di sostituzione cerebrale possa funzionare, dicono sia Weissman che Greely. I cervelli dell’uomo e del topo sono organi molto differenti. A differenza degli umani, i topi hanno cervelli molto specializzati negli odori. Hanno anche cellule specifiche dedicate ai baffi. Ogni impianto di cellule cerebrali umane dentro una cavità cerebrale vuota di topo significa andare ad ottenere un disordine grumoso, privo di struttura. Anche se le cellule impiantate, riuscissero a organizzarsi, probabilmente continuerebbero ad agire come quelle di un cervello da topo, troppo confinate per fare qualcosa di umano, anche in modo remoto. Il comitato etico ha chiesto a Weissman di uccidere i topi se e quando si accorgerà che i loro cervelli cominciano a svilupparsi in modi umani. «Se c’è anche lontanamente il rischio di intravedere qualcosa che possa, anche in maniera molto remota, essere visto come umano su un topo, chiediamo lo stop» ha detto Greely. «Fa un po’ rabbrividire – ha aggiunto poi – Un topo non si alzerà per dire «Ciao, sono Mickey». I nostri cervelli sono molto più complicati dei loro». Jacopo Gori
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- From: "renero_free" <renero_free at virgilio.it>
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