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legambiente rifiuti spa
- Subject: legambiente rifiuti spa
- From: "Andrea Agostini" <lonanoda at tin.it>
- Date: Tue, 25 Jan 2005 12:22:33 +0100
Martedì 25 Gennaio 2005 ECOREATI|Il dossier di Legambiente RIFIUTI SPA La terra dei fuochiA 10 anni dal primo rapporto Ecomafia, l'associazione e il Comando tutela ambiente dei Carabinieri fotografano il business della "monnezza connection". Dal 1994 al 2003 oltre 17.000 le infrazioni. Il 39% in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Un traffico illecito con tanto di tariffario, in lire Ogni giorno almeno 5 reati nel traffico illegale di rifiuti. Dal 1994 al 2003 sono state 17.097 le infrazioni accertate nel nostro paese. Un business che in 10 anni ha fatto guadagnare alle organizzazioni criminali 26,9 miliardi di euro. E che per il 39% si è concentrato nelle 4 regioni a tradizionale presenza mafiosa: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Più di 1.000 le persone messe "sotto controllo" dalle forze dell' ordine. Nelle 32 indagini compiute negli ultimi 3 anni sono stati arrestati 200 trafficanti e denunciati 649, con il coinvolgimento diretto di 192 aziende attive nella gestione dei rifiuti (intermediazione, smaltimento, trasporto, stoccaggio e trattamento). Sono 22 le procure impegnate in inchieste sul traffico illecito di rifiuti, mentre le regioni interessate da queste attività sono 18, sostanzialmente tutto il territorio nazionale tranne Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta. Sono numeri incredibilmente alti quelli elaborati da Legambiente e dal Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente in occasione del decennale del Rapporto Ecomafia. Il preoccupante livello di organizzazione che i traffici illegali di rifiuti hanno raggiunto in Italia, le tipologie, i prezzi, i profitti e i movimenti della "monnezza connection", sono stati raccolti nel dossier "Rifiuti S.p.A." e presentati oggi a Roma. Ciò che emerge da 10 anni di indagini e monitaraggio è che il problema non è più un' esclusiva del Mezzogiorno. Le 11 procure meridionali attive contro gli ecocriminali sono state "messe in minoranza" dalle 12 del Centro nord, a testimonianza che la criminalità ambientale agisce al di là dei confini storici. Basta ricordare le procure di Spoleto, Larino (Cb), Rieti, Firenze e Livorno. Ma anche Milano, Busto Arsizio, Alessandria e Mondovì (Cn), Forlì, Venezia e Udine. «È davvero impressionante - spiega Roberto Della Seta, presidente di Legambiente - l'enorme varietà di rifiuti al centro di questo mercato illegale: dalle polveri di abbattimento fumi delle acciaierie ai fanghi di depuratori industriali. Dalle terre di bonifiche contaminate da idrocarburi ai rifiuti contenenti arsenico, mercurio e piombo. Dai residui di concerie ai rifiuti ospedalieri, dai rifiuti solidi urbani al fluff, ovvero i rifiuti delle parti non metalliche delle automobili. Sembra che non ci sia tipologia di rifiuti che possa sfuggire agli appetiti criminali». Quella della Rifiuti Spa, insomma, è per molti aspetti un'impresa globale, una vera e propria ragnatela che avvolge il nostro paese e che ha raggiunto dimensioni rilevanti sia per ragioni strutturali che per la convergenza d'interessi, soprattutto nel Sud, con le organizzazioni mafiose. Ma la vera novità è che per ogni tipologia di rifiuti trattato e per ogni passaggio è prevista una tariffa. E scopriamo che, curiosamente, i trafficanti sono rimasti legati ai valori in lire. Prezzi al di sotto di quelli di mercato, spesso la metà quando si tratta di rifiuti provenienti da imprese private. Più alti della norma quando sono in gioco rifiuti provenienti da aziende municipalizzate o amministrazioni locali. Vediamo nel dettaglio: terre di spazzamento delle strade, 55 lire al kg; imballaggi con residui di rifiuti pericolosi, da 280 lire al kg fino a 350 lire se "trattati" in maniera fraudolenta; rifiuti proveniente da impianti di tritovagliatura della Campania, 215 lire al kg; diluenti e altri rifiuti pericolosi, 500 lire al kg. A questi si aggiungono i prezzi delle terre e degli inerti da lavori cimiteriali: 30 lire al kg; il fluff a 185 lire al kg, trasporto compreso; rifiuti costituiti da pentasolfuro di fosforo, 1.200 lire al kg. Dietro questi numeri si "nascondono" emergenze ambientali con decine di siti contaminati da rifiuti pericolosi, caratterizzati da elevate concentrazioni di metalli pesanti, alcuni dei quali cancerogeni. Nel solo 2002 (ultimo dato ufficiale disponibile) sono mancate all'appello 14,6 milioni tonnellate di rifiuti speciali. «C'è da dire che l'Italia - dice Enrico Fontana, responsabile Ambiente & Legalità di Legambiente - nella lotta all'ecomafia e ai fenomeni di criminalità ambientale, costituisce un esempio. I fenomeni criminali analizzati in questo dossier non rappresentano una "esclusiva" del nostro paese, come evidenziano ricerche condotte in sede europea e contributi elaborati dall'Europol. C'è da fare ancora molto lavoro e tra le azioni urgenti il più importante resta l'introduzione dei delitti contro l'ambiente nel Codice penale». <<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<< chi fosse interessato al testo completo del dossier me lo può richiedere direttamente andrea agostini lonanoda at tin.it
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