le acque minerali "liguri" bocciate dal ministero



da repubblica 6 gennaio 2005

Molte le acque liguri e del basso Piemonte nell´elenco del ministero della
sanità
Minerale, "bocciate" la Lurisia e la Nevissima

ANCHE i consumatori liguri sono naturalmente coinvolti, in qualità di
vittime, nelle «bocciature» delle acque minerali naturali da parte del
ministero della Sanità, che in particolare ha evidenziato in molti prodotti
una presenza del parametro arsenico superiore al limite previsto dalla
normativa. Mentre le informazioni a carattere generale sono contenute nelle
pagine di cronaca nazionale dell´edizione odierna di Repubblica, vale la
pena comunque di dare un´occhiata alla situazione genovese e ligure.
Sottolineando intanto come tra le undici acque «sospese» a tutti gli effetti
dal Ministero a partire dal primo gennaio di quest´anno ve ne sono due cui i
liguri sarebbero particolarmente affezionati: la «Fonte Garbarino di
Lurisia», prodotta a Roccaforte di Mondovì, in provincia di Cuneo; e la
«Nevissima», prodotta nel Comune di Vinadio, nuovamente in provincia di
Cuneo, di cui il Consiglio Superiore scrive, rispettivamente: «il valore del
parametro arsenico è superiore al limite previsto dalla normativa vigente.
Non risulta essere stata effettuata la determinazione del parametro stesso
dopo il trattamento», e «il valore del parametro arsenico è superiore al
limite previsto dalla normativa vigente».
Ci sono poi acque minerali naturali le cui ditte produttrici entro il
periodo previsto dalla nuova normativa (il 31 ottobre dell´anno appena
trascorso) non hanno fatto pervenire i certificati analitici relativi alla
determinazione dei parametri antimonio, arsenico e manganese: questo
comporta immediatamente la sospensione della validità del decreto di
riconoscimento del Ministero. In questa lista «nera» sono comprese un´acqua
genovese ed una spezzina: si tratta dell´acqua minerale naturale della
Madonna della Guardia di Ceranesi, e dalla Rocche Valletti di Varese Ligure
(La Spezia).