la LAC diffida il sindaco e chiede lo stop di una strada distruggi bosco.



Comunicato del 30 agosto 2004

DOPO LA DISTRUZIONE DI 200 ALBERI PREGIATI DEL BOSCO DELLA MOTTA A TREVILLE
OGGI LA LAC HA NOTIFICATO UNA DIFFIDA FORMALE AL SINDACO DI CASTELFRANCO
VENETO PER BLOCCARE TUTTI I LAVORI DI REALIZZAZIONE DI UNA NUOVA STRADA.

La LAC Lega per Abolizione della Caccia, Sezione del Veneto, oggi ha
notificato, direttamente presso la sede municipale di Piazza San Liberale,
una diffida formale al Sindaco di Castelfranco Veneto (TV), Maria Gomierato,
affinché vengano immediatamente sospesi tutti i lavori di realizzazione di
una nuova strada, in località Treville, che venerdì scorso hanno portato alla
distruzione di oltre 200 piante, alcune dell’età di ben 40 anni, appartenenti
alle specie autoctone di elevato pregio ambientale quali Olmo (Ulmus
campestris), Farnia (Quercus robur), Acero (Acer campestre), Carpino bianco
(Carpinus betulus), Frassino (Fraxinus excelsior), Nocciolo (Corylus
avellana).
Si tratta dell’ennesimo scempio ambientale in provincia di Treviso di un
patrimonio arboreo e storico di incommensurabile valore, effettuato per dare
nuovo spazio all’asfalto in spegio ai principi di democrazia e di giustizia,
a svantaggio di un’intera comunità e a possibile vantaggio dei soliti noti
cultori dell’asfalto, del cemento e del dio denaro.
La diffida, sottoscritta dal Presidente della LAC del Veneto Andrea Zanoni,
evidenzia che nell’area interessata dall’asfaltatura, da studi in corso
effettuati dal professor Luigi Squizzato, residente a Treville di
Castelfranco Veneto, potrebbe essere stato eretto il “castello medievale del
borgo di Treville”, inoltre tutta l’area risulta essere di elevato interesse
storico archeologico; che i lavori in corso potrebbero interrare e cancellare
definitivamente parte di un fossato millenario dall’elevato significato
storico culturale; che il soprintendente ai Beni Architettonici e del
Paesaggio Guglielmo Monti, con apposita nota, aveva espressamente richiesto
al Sindaco ed all’Ufficio Tecnico, di prendere in considerazione la
possibilità di spostare il tracciato stradale che avrebbe interessato l’area
boschiva
Nella diffida viene ricordato anche che il Comitato per salvare il verde
della Motta aveva chiesto di risparmiare dal disboscamento l’area succitata
in premessa chiedendo al Sindaco di Castelfranco Veneto di spostare il
tracciato della strada di circa 10/15 metri, depositando in merito una
petizione sottoscritta da addirittura 4.136 cittadini; che la nuova strada
del “Progetto nuova viabilità Treville” se realizzata potrebbe deturpare
fortemente il complesso dell’area della Motta; che esiste la possibilità che
gli uffici dei Beni Architettonici e del Paesaggio del Veneto orientale
possano estendere il vincolo anche nel sito oggetto dei suddetti lavori.
Andrea Zanoni, presidente della LAC del Veneto ha dichiarato: “Il bliz
effettuato all’alba di venerdì scorso ha seguito modalità che nulla hanno a
che fare con le procedure che dovrebbe seguire una amministrazione corretta,
equilibrata, intelligente e a servizio del cittadino. Da un sopralluogo che
ho effettuato oggi sul posto mi sono reso conto che c’è qualcosa di molto
strano, bastava rettificare il tracciato della strada di appena 10 metri per
interessare solo campi incolti o aree utilizzate per lo scarico di calcinacci
e rifiuti inerti, risparmiando così un bosco millenario.
Sarebbe quindi interessante capire perché il comune ha voluto a tutti i costi
evitare di espropriare pochi metri quadri di questi terreni già degradati
accanendosi su un bosco unico in tutto il comune di Castelfranco Veneto.
Credo che le dichiarazioni del sovrintendente Monti che ha riferito che il
sindaco non voleva spostare la strada per non toccare l’area confinante al
bosco, quella degradata, siano semplicemente inquietanti.
Quello che ho visto oggi non è soltanto uno scempio ambientale e storico ma
uno scempio dei diritti civili elementari di una società come la nostra
basata sui principi di giustizia e democrazia. Se fossi un cittadino di
Castelfranco chiederei subito le dimissioni di questo sindaco che si è pure
beffato di 4136 cittadini che avevano chiesto la tutela del bosco. Durante il
sopralluogo ho verificato che la strada passerà su un fossato permanentemente
pieno d’acqua che da ospitalità a rane, rospi e molto probabilmente anche ai
rari tritoni; un habitat naturale come pochi ce ne sono in pianura che ora
scomparirà definitivamente sotto i cingolati delle pale meccaniche.
Ora staremo a vedere se la diffida darà i risultati sperati, nel caso
contrario potremmo decidere con i nostri legali di chiedere alla Magistratura
di verificare la correttezza degli interventi effettuati.
Purtroppo molte amministrazioni comunali agiscono sul patrimonio arboreo
senza un minimo di sensibilità e con estrema violenza anche grazie a leggi
regionali di tutela ambientale inesistenti, se un intervento del genere fosse
stato realizzato in qualche paese del nord europa credo che sarebbero
immediatamente scattate le manette ai polsi dei responsabili.”

Fotografie dello scempio del bosco di Treville realizzate in data 30 agosto
2004:
http://www.lacveneto.it/site/agenda/scempioTreville.30-08-2004.1.html
http://www.lacveneto.it/site/agenda/scempioTreville.30-08-2004.2.html

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