turbogas n.27



Ambiguità, silenzi, iniziative

Rivista il Ponte

CON la seduta di martedì 24 febbraio si è posto fine al blocco
istituzionale da parte dei consiglieri delle opposizioni che, tra l'altro,
chiedevano l'attuazione della mozione del 24 giugno 2004 con la quale si
revocava la installazione di ogni centrale turbogas. In questa vicenda gli
unici ad offrire attenzione e sostegno sono stati i comitati contro le
turbogas; i partiti hanno mostrato assoluta indifferenza; buona parte degli
stessi consiglieri si è limitata ad aspettare l'arrivo del martedì senza
mettere in campo nessuna iniziativa che uscisse fuori dal palazzo. Ad un
risultato insufficiente si è aggiunto il non aver nemmeno richiesto un
dibattito sulle dimissioni dell'assessore alle politiche energetiche
Filoteo Di Sandro (con le sue dimissioni Di Sandro, oltre a denunciare
l'impossibilità a fare approvare il Piano energetico regionale, testimonia
come la volontà di Iorio e della sua Giunta sia quella di far realizzare
tutte e tre le centrali previste, Termoli, Venafro e Montenero). Sulla
questione il consigliere Di Sabato ha dichiarato di "rinnovare l'invito a
tutti i colleghi delle opposizioni affinché si attui l'occupazione del sito
previsto per la turbogas di Termoli, impedendo con la presenza fisica di
far continuare i lavori di costruzione della centrale".

DA Imola ci giunge una notizia che potremmo far nostra anche da noi. 70
medici hanno firmato un appello rivolto al sindaco e al direttore generale
dell'Ausl con il quale invitano ad una "riflessione profonda sul progetto
di centrale, alla luce di informazioni attualmente in possesso della
comunità scientifica italiana ed internazionale". Nell'appello i 70 medici
sottolineano i rischi per la salute "per la emissione, in particolare,
delle polveri PM10, PM 2,5, PM 0.1".

DALLA Puglia i comitati contro le centrali ci segnalano che il direttore
generale di Legambiente è ormai impegnato in un vero e proprio tour a
servizio delle turbogas e delle aziende che le realizzano. Ieri è stato in
visita al cantiere della centrale che la Edison sta costruendo a Candela
(FG) esprimendo la sua soddisfazione per la realizzazione. Questo ha
permesso ai giornali locali e alla Edison di dichiarare (posti
diversi-metodi uguali) che gli ambientalisti stanno dalla loro parte. Anche
a Candela i rappresentanti di Legambiente sono nel comitato di lotta contro
le centrali. A questo punto ci sono pochi dubbi: in Legambiente qualcuno è
fuori posto.

LE opposizioni al Comune di Termoli sembrano convivere con un continuo
singhiozzo. Un po' attivi un po' indifferenti, un po' movimentasti un (bel)
po' istituzionali. Vogliamo porre loro tre domande: 1) il convegno farsa
architettato venerdì scorso dal sindaco Di Giandomenico risultava
organizzato dal Comune di Termoli. Perché come rappresentanti del Comune
non hanno sentito la necessità di una protesta eclatante contro le scelte e
i metodi antidemocratici del sindaco? Se è vero che uno dei presunti
scienziati, Livio De Santoli, è sul libro paga del sindaco perché non
chiedono la revoca della consulenza che Di Giandomenico gli ha attribuito?
Che ne pensano della proposta di occupazione del sito fatta da Italo Di
Sabato?

C'E' qualche diessino in grado di spiegarci quale è la vera posizione che
tale partito ha sulle turbogas? Se il presidente della Provincia Augusto
Massa si dichiara contrario, il segretario regionale dei DS Massa Augusto
presenta il documento programmatico del suo partito dichiarando che a
proposito di energia va tenuto "conto della ormai prossima realizzazione
della centrale turbogas nel Nucleo Industriale di Termoli", come a dire:
non state a perdere tempo, la cosa è già fatta! Ad onor del merito va detto
che a Massa si affianca con posizioni ancor più pro-turbogas l'assessore
all'ambiente della Provincia Iannacci. E meno male che Iannacci appartiene
alla sinistra dei diesse!

VENERDÌ alle ore 17,30, presso la sede della Comunità Montana di Palata ci
sarà un pubblico dibattito su sviluppo e scelte energetiche nel Molise.





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