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WWF: Chimica e natura: una relazione pericolosa
- Subject: WWF: Chimica e natura: una relazione pericolosa
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- Date: Fri, 30 Jan 2004 07:08:09 +0100
Chimica e natura: una relazione pericolosa http://www.wwf.it/news/2912004_4356.asp Il WWF lancia la campagna europea Detox e presenta un Rapporto che denuncia i gravissimi danni delle sostanze chimiche su ambiente e animali. Obiettivo: una nuova regolamentazione UE sulle sostanze tossiche. Chimica e natura: una relazione pericolosa, svelata da centinaia di ricerche scientifiche riassunte in un rapporto pubblicato oggi dal WWF. Gli esseri umani e il mondo naturale - in particolare specie al vertice della catena alimentare come balene, orsi polari, foche e falchi - sono contaminati da un gran numero di sostanze chimiche presenti in prodotti di uso comune come bottiglie di plastica, contenitori alimentari, componenti di computer. Con il lancio di questo primo Rapporto parte così la Campagna europea "Detox" del WWF che mira ad ottenere, da parte della UE una nuova regolamentazione sull'uso delle sostanze chimiche e la possibilità per i consumatori di essere informati sulla pericolosità di alcuni prodotti chimici. Se da una parte la contaminazione di animali e di esseri umani, a causa di ormai "famigerate" sostanze chimiche dannose come il DDT e i policloro-bifenili (PCB) è stata ampiamente documentata, si stanno manifestando con sempre più evidenza i pericoli di tanti altri agenti chimici ancora sul mercato -e recentemente studiati- come documenta il Rapporto del WWF "Chimica e natura: una relazione pericolosa". Il Rapporto mette sotto accusa soprattutto composti come i perfluoroctani, gli ftalati, i composti fenolici e i ritardanti di fiamma (BFR), tra i nuovi pericoli tossici di maggior importanza. I composti perfluoroctani, ad esempio, sono utilizzati nella produzione di stoffe, di materiali per incartare il cibo e di rivestimenti antiaderenti, come il teflon. Gli ftalati, invece, si trovano nella plastica (PVC incluso). i composti fenolici nelle scatolette alimentari, nelle bottiglie di plastica, nell' hardware dei computer. Il BFR, infine, nelle stoffe e nei televisori. Serissimi i disturbi di salute per molte specie animali segnalati nel rapporto del WWF, come i tumori, i danni al sistema immunitario, i problemi del comportamento, le alterazioni ormonali, o addirittura i cambiamenti di sesso (da maschi a femmine). Nei delfini, nelle balene e nei cormorani del Mediterraneo, nelle foche e nelle aquile di mare del Baltico e negli orsi polari, gli scienziati hanno trovato composti perfluorurati -classificati come agenti cancerogeni dall'Agenzia americana per la protezione dell' Ambiente (EPA). Centinaia di uccelli domestici sono uccisi ogni anno dalle esalazioni e dal particolato prodotti dai rivestimenti in teflon. L'esposizione al bifenolo A ha causato cambiamenti di sesso nel jacarè, una specie di caimano presente nell'America meridionale, mentre i ritardanti di fiamma (BFR) sono stati ritrovati nello sperma delle balene e delle foche nell'artico canadese e, di recente, persino nelle uova dei falchi pellegrini. "La normativa che regola attualmente la presenza di sostanze chimiche in prodotti di uso commerciale non è sufficiente né tantomeno efficace a proteggere la natura e gli esseri umani dagli effetti dannosi di questi agenti - ha dichiarato Gianfranco Bologna, Segretario aggiunto del WWF Italia - Il nostro appello al Parlamento Europeo è che venga adottata e consolidata nella normativa ancora in discussione nota come REACH (Registrazione, Valutazione e Autorizzazione delle Sostanze chimiche), una piccola rivoluzione che imporrebbe finalmente ai produttori e agli importatori di diffondere informazioni certe sulle circa 30.000 sostanze chimiche che circolano ogni anno in Europa". "Ogni giorno si aggiungono nuove scoperte scientifiche che documentano inequivocabilmente l'entità dell'esposizione della natura e degli esseri umani agli agenti chimici " afferma Clifton Curtis, direttore del Programma Toxics del WWF. "Se facciamo in modo che si conoscano gli effetti degli agenti chimici, i consumatori si potranno difendere dai pericoli futuri perché quelli più dannosi non saranno utilizzati. I composti perfluorurati sono un esempio calzante della necessità che la normativa REACH sia approvata il più presto possibile. Produttori, come 3M e DuPont, hanno condotto ricerche su queste sostanze per 30 anni ma non ne hanno mai diffuso i risultati. La normativa REACH non lo avrebbe mai permesso. Sappiamo che la produzione globale dei prodotti chimici è in aumento e allo stesso tempo ci arrivano segnali come le minacce alla salute umana e al mondo naturale stiano aumentando". Nel Rapporto del WWF si evidenzia anche che continua la contaminazione di animali, di esseri umani e dell'ambiente da parte di agenti chimici che sono già banditi o il cui utilizzo è limitato come i PCB, i composti del DDT, l' atrazina e la tributiltina. Secondo il WWF questo dimostra l'enorme potenziale di persistenza di queste sostanze nell'ambiente e di come sia importante fare in modo che gli agenti chimici dell'ultima generazione non si accumulino in natura, lasciando una pericolosa eredità. Il WWF sottolinea che il principio di precauzione è indispensabile per ridurre i rischi provocati dagli agenti chimici di oggi e del passato. REACH, oltre ad aver fatto suo questo principio, è la risposta alla mancanza di informazioni sulla sicurezza delle sostanze chimiche sul mercato.
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