I: rassegna stampa: MANIFESTO DEL CIBO SOSTENIBILE



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da Green Planet - 17/01/04
SOCIAL FORUM; NASCE MANIFESTO DEL CIBO SOSTENIBILE
''Sostenere il passaggio a tutte le alternative di produzioni sostenibili,
appropriate alle specificita' locali e su piccola in scala''.

(ANSA) - BOMBAY, 17 GEN - Esiste un'alternativa al modello di agricoltura
industriale che in tutti questi anni ha prodotto devastazioni ambientali e
sociali, senza garantire ne' qualita' ne' cibo per tutti; essa e' capace di
coniugare diritti degli agricoltori e dei consumatori, sviluppo rurale e
sicurezza alimentare.
La indica il Manifesto sul futuro del cibo presentato al Social forum di
Bombay dal presidente della Regione Toscana Claudio Martini e dalla
scienziata e filosofa Vandana Shiva.
Il Manifesto e' rivolto a tutte le amministrazioni pubbliche del mondo (dai
Comuni, alle Regioni, agli Stati) ed e' stato portato anche al vertice
dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) di Cancun in Messico. La
constatazione di partenza e' il fallimento del modello agricolo delle
grandi multinazionali, che non ha assicurato ne' cibo al Sud del mondo ne'
sicurezza alimentare al Nord del mondo, traducendosi piuttosto in gravi
danni per il patrimonio ambientale e culturale e per la biodiversita'.
Per questo gli studiosi della Commissione esprimono la loro opposizione
''alla industrializzazione e alla globalizzazione della produzione
alimentare'' e manifestano il loro impegno per ''sostenere il passaggio a
tutte le alternative di produzioni sostenibili, appropriate alle
specificita' locali e su piccola in scala''. E cio' perche' il cibo non e'
solo un prodotto commerciale ma e' un diritto di tutti; l'agricoltura
decentrata e' efficiente e produttiva; alcune tecnologie diminuiscono la
sicurezza alimentare; e' necessario perseguire gli obiettivi della
sovranita' alimentare, della permanenza dei piccoli proprietari contadini
(anche riconoscendo prezzi equi alle loro produzioni), della protezione
della biodiversita' e delle identita' culturali. E' inoltre necessario,
afferma ancora il manifesto adottare un principio di precauzione nei
confronti di tecnologie potenzialmente pericolose e che vanno contrastati
brevetti o monopoli sugli esseri viventi.
Relativamente agli Ogm nel testo si afferma che le modalita' con cui e'
stata impostata la questione rischia di minare la ''liberta' di scelta'' e
di produrre un inquinamento genetico irreversibile, accelerando la
dipendenza alimentare dalle multinazionali e violando il diritto degli
agricoltori a proteggere i propri campi. Per questo si chiede il pieno
riconoscimento del ''diritto di conoscere e di scegliere in quanto tutti
gli individui, tutte le comunita' e tutte le realta' nazionali hanno il
diritto fondamentale di disporre di ogni principale informazione sugli
alimenti che consumano, i processi che li hanno prodotti e la loro
origine''.
(ANSA).
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