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VELENO NELLA CODA
- Subject: VELENO NELLA CODA
- From: "anna" <ambarile at fermobiologico.it>
- Date: Mon, 19 Jan 2004 23:40:05 +0100
trovata in internet nel sito www.caserta24ore.it ... il nucleare fa proprio male anna 28/11/2003 - AMBIENTE: IL VELENO DEL NUCLEARE È NELLA CODA - wwf -------------------------------------------------------------------------- Il colpo di coda del nucleare in Italia lo vivremo tra poco, quando si dovrà decidere una volta e per tutte dove sistemare le pericolosissime scorie prodotte da quel "sogno", della fine degli anni '50, del nucleare in Italia prima del grande referendum del 1987. A quanto pare (stando a quanto appreso dai mass-media) il Governo ha fatto marcia indietro sull'individuazione del sito delle scorie nucleari a Scanzano jonico in Basilicata. Quindi si riapre e si deve riaprire il dibattito sul futuro stoccaggio delle scorie nucleari italiane. Non dobbiamo mai dimenticare che esistono circa cinquantacinquemila metri cubi di scorie nucleari "parcheggiate" un po' nelle centreli nucleari italiane ed un po' in siti temporanei, in attesa di una definitiva sistemazione. Non dobbiamo dimenticare che esistono circa cinquecento tonnellate di scorie annualmente prodotte da ospedali ed aziende sanitarie provenienti dalla medicina nucleare. Attualmente in Campania esistono circa 4620 metri cubi di scorie nucleari stoccate presso la centrale nucleare del Garigliano, nel territorio di Sessa Aurunca (CE). Inoltre nella centrale di Latina c'è il più grosso sito di stoccaggio temporaneo d'Italia: circa 17500 metri cubi (mc) di scorie nucleari. Poi ci sono altre zone dove vengono conservate le scorie: Eurex Saluggia (4000 mc), Casaccia (12000 mc), Trino (3820 mc), Caorso (4250 mc), Bosco Marengo (450 mc), Itrec di Trisaia (4500 mc). Intanto all'indomani dell'ultimo gravissimo BlacK-out che ha colpito l'Italia a fine settembre 2003, da più parti abbiamo (noi ambientalisti) dovuto subire l'accusa di non aver voluto il nucleare e quindi di aver bloccato lo sviluppo della produzione di energia elettrica in autosufficienza. Si è parlato della Francia che ha 59 centrali nucleari ma non si è detto che i francesi convivono, oltre che con 59 pericoli distribuiti in tutto il loro Paese, anche con circa 1500 siti di stoccaggio delle scorie nucleari, senza dire poi delle scorie imbarcate su vecchie navi ed affondate nel mezzo del Mediterraneo o negli oceani Atlantico e Pacifico. I tedeschi hanno iniziato, intanto, il processo di disattivazione di tutte le centrali esistenti nel loro Paese e così stanno facendo tanti altri Stati che si sono accorti della fortissima insostenibilità del nucleare (almeno di quello che conosciamo oggi). Perchè il "veleno" più pericoloso è proprio lì...(alla fine del processo nucleare): "nella coda".
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