rassegna stampa: Proteste e nuove quote latte



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Tratto da "Il corriere della Sera" 23/10/03
Proteste e nuove quote


LA SPERANZA DI BRUXELLES


Il latte torna al centro di una serie di polemiche che riguardano non solo
il tradizionale contenzioso sulle quote, ma anche il problema del prezzo:
gli allevatori non sono ancora riusciti a trovare un accordo con la
controparte industriale. Il problema è complicato. I Cobas sono tornati a
farsi sentire. Essere riusciti a far passare a Bruxelles la rateizzazione
senza interessi del pagamento delle multe arretrate è stato un successo, ma
non ha risolto il problema. La ragione è chiara: l'allevatore/cobas che non
ha rispettato la quota e deve pagare una multa, magari salata, accetta la
rateizzazione a patto che possa continuare a fare l'allevatore. Se non ci
sono nuove quote che garantiscano il proseguimento dell’attività, per i
grandi splafonatori non c’è alternativa alla chiusura della stalla.
Dunque il problema esiste e, anche se limitato ad una minoranza che non ha
rispettato le regole (ne è testimonianza l'ampia adesione all'appello del
ministro Alemanno a pagare le multe con oltre il 75% degli allevatori
multati che ha già pagato il super prelievo per la campagna 2002/03), potrà
creare disordini e soprattutto distogliere l'attenzione dai problemi veri
della filiera che non sono pochi.
Dispiace ricordare che nell'aprile del 2000 eravamo davvero ad un passo
dalla soluzione definitiva del problema quote. La conclusione del negoziato
di Agenda 2000 che attribuì all'Italia 600 mila tonnellate di quote latte in
più creò le premesse per la linea del rigore: l'allevatore che voleva
mettersi in regola lo poteva fare perché c'era lo spazio, anche per il
grande splafonatore, per poter continuare a produrre.
Purtroppo proprio quella delicata fase coincise con il radicale cambiamento
di linea al ministero dell'Agricoltura che preferì rimettere tutto in
discussione dando un segnale esattamente contrario al rigore e la
determinazione necessaria a far rispettare le regole.
Ora il rigore è tornato, ma per chiudere definitivamente il contenzioso sono
necessarie nuove quote per poter compensare la produzione di latte che nel
frattempo è cresciuta assorbendo abbondantemente le 600 mila tonnellate
ottenute con Agenda 2000. Avere nuove quote da Bruxelles non sarà facile.
Solo un impegno forte e deciso della presidenza del Consiglio - che è anche
presidenza dell'Unione Europea - potrebbe riuscirci.
Sul contenzioso del prezzo del latte il problema è riuscire a convincere le
parti ad uscire dalla contingenza di quest'anno dove la radicalizzazione del
confronto non consente più di chiudere un accordo che possa soddisfare
allevatori e trasformatori e concentrarsi sulla ricerca di una soluzione
strutturale al problema della definizione del prezzo.
La soluzione sta nell'abbandonare il vecchio sistema del prezzo unico
nazionale e/o regionale e passare decisamente ad un più moderno metodo di
determinazione, che avvicini le parti, tenendo conto nel prezzo delle
caratteristiche qualitative del latte.
di Paolo De Castro - Università di Bologna. Ex ministro dell’Agricoltura
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