rassegna stampa: QUELLA STRANA ALLEANZA ANTI-OGM



Vi giriamo altri due articoli di stampa sulla mobilitazione di venerdì 26
c.m. da parte del Cospa Nazionale e degli allevatori della filiera del
latte.
a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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Tratto da "Il Corriere del Veneto" - 27/09/03

Domani a Verona si costituirà il Comitato Nazionale per la lotta alle
sementi geneticamente modificate.
QUELLA STRANA ALLEANZA ANTI-OGM
Per la prima volta insieme i contadini "leghisti" del Cospa e quelli di
sinistra.
Verona - Potrebbe significare una svolta, non soltanto nel mondo della
produzione agricola ma anche nella politica. Almeno in quella che nasce dal
basso. Perchè se domani, durante l'incontro nazionale di Verona, riuscirà
davvero a nascere il "Comitato Nazionale per il Coordinamento delle semine
Free Ogm", sarà la prima volta nel Nordest che una battaglia (o una pratica
di lotta, come la chiamano loro) troverà alleati i contadini leghisti e i
Bové antiliberisti. I primi rappresentati dal Cospa, ovvero i comitati
spontanei degli allevatori, quelli delle quote latte e della mucca Ercolina
per capirci, gli altri capitanati dalle associazioni ambientaliste, dal Foro
Contadino e da Altragricoltura. E se il nemico più immediato è il decreto
attuativo di agosto che ha fissato la data (il 30 novembre) del
superprelievo per le quote latte, il nemico nuovo è il geneticamente
modificato !e il liberismo più spietato dei gruppi multinazionali che stanno
puntando alla distruzione della biodiversità". A sedersi domani al tavolo di
Verona saranno dunque i produttori a cui il Carroccio, dalla fine degli anni
'90, strizzava l'occhio, insieme alle associazioni dei consumatori, ai
Verdi, ai no global che votano Rifondazione, a Greenpeace e Legambiente. "Ho
rischiato la rottura del mio movimento per questo cambiamento radicale di
aggregazione fatto di poli opposti -dice treanquillo più che mai il
presidente nazionale del Cospa, il veronese Vilmare Giacomazzi, che nel 1996
iniziò le battaglie per le quote latte e si inventò le prime azioni
dimostrative-. Ma era insensato restare radicati su posizioni ataviche".
Un no global, insomma? "Si se questo significa essere contro le
multinazionali che vendono semi Ogm e poi, diciamolo, i primi disobbedienti
li ho inventati io con i blocchi delle strade". Giacomazzi ammettte,
serafico, che è una svoltra quella di un'aggregazione composta da realtà con
un retroterra culturale così diverso, ma "la politica dal basso è questa qui
e io credo solo a quella: quello che è sempre interessato a noi era togliere
la delega alla politica dei partiti sulla produzione agricola e sulla terra.
E ce l'abbiamo fatta". Luciano Mioni, padovano, è il presidente di
AltrAgricoltura, l'associazione dei Bové nostrani, viene dai movimenti del
'68 e ha sempre fatto politica a sinistra. Anche lui è perfettamente a suo
agio con i nuovi compagni di lotte:"Crediamo tutti che l'Ogm sia una
minaccia dal punto di vista della qualità dei prodotti e dal punto di vista
economico, perchè permette la costruzione di cartelli monopolistici che
creano concorrenza sleale agli agricoltori. Lavorare la terra è un lavoro da
schiavi e per farlo ci vuole una spinta fortissima d'amore per il
territorio".
In questi giorni il centro degli Ogm è a Verona anche per un altro motivo:
il silo che contiene tutta la granella di mais (14 mila quintali) dei
presunti campi veneti seminati a Ogm e sequestrati la scorsa estate si trova
ad Angiari, nella Bassa veronese. La raccolta è nterminata, le ASL hanno i
loro campioni da analizzare e forse tra non troppo tempo i campi si potranno
dissequestrare. E si saprà se e in quale percentuale quei semi erano
contaminati.
Giorgia Guarienti.
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Allevatori sul piede di guerra.
Quote latte, torna la mobilitazione.
Vancimuglio (Vicenza) - Quasi 800 allevatori cin 250 trattori hanno
partecipato ieri a Vancimuglio all'assemblea di tutti gli allevatori del
nord e delle delegazioni dei comitati del centro e sud Italia aderenti al
Cospa, per discutere della continua cadita del prezzo del latte, della
crescita dei costi di produzione e delle multe legate alle quote latte. Gli
allevatori hanno annunciato l'intenzione di riprendere la mobilitazione, con
presidi davanti ai centri della grande distribuzione e agli ipermercati.

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tratto da "Il Gazzettino di Vicenza" - Sabato, 27 Settembre 2003

QUOTE LATTE Lettera aperto al ministero dell’agricoltura. Oltre trecento
trattori e delegazioni di allevatori dalla Puglia, Piemonte e Lombardia al
presidio di Vancimuglio
Cospa: «No alle proposte del ministro Alemanno»
Vancimuglio
Trecento trattori, delegazioni di allevatori dalla Puglia, dalla Lombardia e
dal Piemonte, in postazione ieri a Vancimuglio per l'intera giornata per
dire no al ministro Alemanno. No, cioè, alla campagna ministeriale con cui
si propone di uscire dal tunnel delle quote latte attraverso l'acquisto di
altre quote, anche fuori regione, richiedendo entro il 30 novembre poi la
rateizzazione delle multe accumulate nelle precedenti campagne. In cambio
gli allevatori dovrebbero rinunciare ai contenziosi aperti proprio su
quest'ultimo punto. «Ma è un punto sul quale non ci stiamo e su cui
rimandiamo la proposta al mittente - spiega Mauro Giaretta, uno dei leader
dei Cospa vicentini - perchè si tratta di una campagna terroristica. Quelle
quote poi sono fantomatiche perchè non saranno mai riassegnate. E noi non
intendiamo rinunciare ai contenziosi. La magistratura, del resto, finora ci
ha dato ragione». Non contenti, però, gli allevatori ieri hanno deciso di
inviare una lettera aperta al ministro Alemanno in cui spiegano
dettagliatamente le ragioni del loro "no". «Non paghiamo le supermulte -
scrivono gli allevatori dei Cospa - perchè non abbiamo i soldi per prima
cosa. Perchè le supermulte sono il modo più facile, seppur criminale, per
scaricare su di noi allevatori i pasticci, gli imbrogli, le truffe della
gestione delle quote nel nostro Paese. Perchè è sempre utile ricordare che
su questa vergognosa questione già due commissioni parlamentari hanno
indagato dimostrando l'ovvio, ovvero che gli allevatori italiani sono stati
vittime di una follia gestionale dell'intera questione da Prima Repubblica».
Da qui la richiesta «a tutti gli allevatori di non pagare e di impegnare
ogni euro e tutta l'energia nel necessario lavoro di risanamento
dell'agricoltura per ridare fertilità e futuro alla nostra zootecnia, in
profonda crisi per la cattiva politica agraria». Ma la lettera contiene
anche accuse precise. «Nessuna parola viene spesa dal ministero per quei
consorzi di tutela delle Dop che trasformano il 25 per cento della
produzione italiana come il Grana Padano che continua ad essere diretto da
quel gruppo di industriali che continua ad importare e grattuggiare i
formaggi duri provenienti dai paesi dell'Est per poi spacciarli in tutta
Europa con il marchio della nostra Dop».
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N.B. se volete essere cancellati da questa lista scrivete a
altragricoltura at italytrading.com