TAV a Firenze: i conti non tornano. Idra scrive al presidente regionale Martini.



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COMUNICATO STAMPA          Firenze, 16.4.'03

PENETRAZIONE TAV DI FIRENZE: I NUMERI NON TORNANO.

IDRA CHIEDE CHIARIMENTI URGENTI AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
TOSCANA CLAUDIO MARTINI.

Secondo la Regione Toscana (Parere n. 41 del 16.1.'01 del Nucleo di
Valutazione di Impatto Ambientale e Delibera della Giunta Regionale n. 80
del 29.1.'01) sono 1.700.000 i metri cubi di smarino da estrarre dal
sottosuolo di Firenze per far posto al doppio tunnel dell'Alta Velocità
ferroviaria fra Castello e Campo di Marte, e alla faraonica stazione
sotterranea di Via Circondaria. Ma nei documenti - più probanti? - del
Ministero dell'Ambiente (Parere n. 292 del 18.2.'99 sul progetto di
penetrazione urbana TAV di Firenze) i volumi da scavare corrispondono in
realtà a più del doppio. Ecco cosa si legge testualmente: "i materiali di
risulta da portare a discarica ammonteranno ad oltre 3,8 milioni di metri
cubi di smarino oltre a 145.000 metri cubi provenienti da demolizioni"
(previste - com'è noto - in più punti della città, anche a carico di
importanti edifici residenziali).

Idra scrive dunque oggi al presidente della Giunta Regionale Claudio
Martini, che le cronache dipingono così ansioso di firmare l'accordo finale
per la modernizzazione TAV di Firenze, ponendogli alcune domande cruciali:

"è cambiato il tracciato del sottoattraversamento TAV del capoluogo toscano?

sono stati individuati nuovi siti di discarica per gli oltre due milioni di
metri cubi di smarino che 'avanzano'?

se sì, come mai la Regione non ha reso noti i nuovi siti?

se no, come hanno fatto quantità così ingenti di materiale potenzialmente
inquinato a sfuggire al Nucleo di Valutazione di Impatto Ambientale della
Regione che ha siglato il parere comunque negativo sul progetto di
sistemazione dello smarino nella miniera di Santa Barbara a Cavriglia?

è possibile conoscere in maniera chiara e definitiva provenienza e
programmi di movimentazione degli inerti necessari a costruire il doppio
tunnel (questi, sì, equivalenti a 1.700.000 metri cubi), nonché degli altri
300.000 metri cubi di sabbia, 265.000 tonnellate di cemento, 110.000
tonnellate di acciaio e 312.000 tonnellate di conci prefabbricati anch'essi
preannunciati nel Parere n. 292 del 18.2.'99 del Ministero dell'Ambiente, e
le concrete valutazioni di impatto di questo mega flusso sulle popolazioni
'rivierasche'?".

Idra ricorda a Claudio Martini che, peraltro, il presidente del Nucleo VIA
è stato designato anche rappresentante della Regione Toscana
nell'Osservatorio Ambientale sul nodo TAV di Firenze, con compiti
istituzionali di vigilanza sull'attuazione dei lavori. E chiede: il livello
di apparente indeterminatezza della destinazione di moli di smarino così
ragguardevoli è compatibile con le esigenze di conoscenza legate al
delicatissimo ruolo dell'Osservatorio?

L'associazione ecologista fiorentina si domanda infine se e come Claudio
Martini potrà giustificare agli occhi dei suoi fans eco-no-global questo
che appare configurarsi, dopo il Mugello e Monte Morello, come un ulteriore
atto di colonizzazione del territorio e della 'periferia', sui quali il
'centro' scarica le conseguenze delle proprie scelte e delle proprie
trasformazioni (ancora una volta, le prime reazioni dei sindaci della
'periferia' insegnano). Mentre rappresenta forse, sul piano amministrativo,
una nuova testimonianza di progettazione ed esecuzione 'per improvvisazioni
successive'. Possiamo ancora parlare di un "modello toscano"?

N.B. Ai passaggi sottolineati nel testo sono collegati, all'indirizzo web
di Idra http://associazioni.comune.firenze.it/idra/16-4-'03.html, i link ai
rispettivi comunicati e documenti.