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Tristezza in Galizia
- Subject: Tristezza in Galizia
- From: "Carolina" <carolinamin at katamail.com>
- Date: Tue, 31 Dec 2002 10:03:26 +0100
Indymedia Italia - network di media indipendenti L'articolo originale e' recuperabile a http://italy.indymedia.org/news/2002/12/141055.php. qualcosa non va in Galizia... by matteo Thursday December 26, 2002 at 04:34 PM piccolosamba at hotmail.com introduzione. testo riportato gia' da un po' tento di avere notizie tramite internet su associazioni di volontariato all'opera in galizia, per ripulire la costa dopo il disastro petrolifero dello scorso mese.La cosa incredibile e' che e' quasi impossibile trovare qualsiasi notizia. E giusto un minuto fa mi e' arrivata una Mail molto interessante.la mail riportava la lettera tradotta di una ragazza della Galizia , che tenta di fare chiarezza su cio' che sta accadendo. ecco la lettera : ----- Original Message ----- From: Roberto Guidi Sent: Saturday, December 21, 2002 2:59 PM Subject: Marea nera in Galizia Questo è un richiamo alla sensibilità di tutti. Me lo manda un amico di Barcellona, il quale a sua volta lo ha ricevuto da una amica della Galizia, che ha voluto far chiarezza sull'ombra che sta oscurando la sua regione. In fondo c'è un altro articolo di un'altra persona che è stata in Galizia ad aiutare a pulire la costa dal petrolio. Io li ho tradotti in italiano perché sono impressionanti, ed oltretutto confermano che anche all'estero si fa un uso massiccio della manipolazione e censura di quella che dovrebbe essere LIBERA INFORMAZIONE nell'interesse, in questo caso, dello stato che non può permettersi di perdere la faccia ammettendo i gravissimi errori che ha compiuto nel gestire il caso della petroliera Prestige (ricordo che in Spagna l'anno prossimo ci sono le elezioni). Prestatele un minuto di attenzione; ne vale veramente la pena. Per maggiori informazioni potete visitare la pagina web del periodico virtuale "La Voz de Galicia"; http://www.lavozdegalicia.com Roberto Se hai già ricevuto questa mail, perdonaci, ma PER FAVORE sottoscrivi l'appello al seguente indirizzo: If you have received this mail, sorry, but, PLEASE, sign at this link: http://www.leliadoura.com/prestige.asp Titolo: la mia esperienza come volontaria. Autore: Silvia Fdez Data: 26-11-2002 Vedendo tutte le notizie che mi arrivavano sul Prestige in Galizia, e con il cuore stretto per la gravità della situazione, questa domenica mi sono decisa ad andare a nord e cercare di aiutare il più possibile. Quando ho cercato di ottenere informazioni su ciò che si poteva fare, dove andare e come aiutare, la risposta è stata sempre la stessa: non abbiamo bisogno di nessuno. Non fidandomi di ciò che diceva l'amministrazione e davanti alle informazioni contraddittorie ed alle bugie che si stavano dicendo decisi di prendere la macchina ed andare per conto mio. Il destino mi portò a Muxia, una delle zone più disastrate, e laggiù mi misi in contatto con la Protezione Civile. A partire da quel momento cominciai a scoprire la gravità di tutta la situazione e la montagna di informazioni false che sia il governo (centrale, ed autonomo) sia i mezzi di comunicazione stanno facendo arrivare in tutta la Spagna. Quando affermavano che la nave era a 20 miglia dalla costa i marinai diveano di averla vista a 2 miglia (la gente di mare sa perfettamente quanto è un miglio marino). Non è vero che le spiagge si potranno recuperare in pochi mesi. Questo è impossibile. Dovunque si guardi si vedono sono il petrolio ed il bitume che hanno invaso tutto. Le acque vicine alla costa sono piagate dalle macchie di petrolio che arrivano di continuo sulle spiagge. Lì in una di queste spiagge abbiamo scavato per rimuovere il bitume pastoso che era penetrato di mezzo metro nella sabbia. Ma la cosa peggiore, più vergognosa è che dopo tanta negligenza, si stanno comportando nella maniera più vile in cui l'essere umano si possa comportare. Non solo non si stanno preoccupando di pulire, ma stanno oltretutto impedendo che la gente si avvicini alle coste per aiutare. Ieri un persona che conosco ha parlato con gli attivisti di Greenpeace che gli hanno raccontato che li hanno mandati via dalle spiagge e non li lasciavano lavorare. Ci sono molte persone che si sono registrate nelle liste fantasma dell'amministrazione sotto la promessa che saranno richiamate quando avranno la necessità di gente (quando? È necessario pulire prima che quel veleno si infiltri ancor più nella terra). La cosa peggiore, ci diceva un marinaio che fa parte della Protezione Civile, è che non vogliono che puliscano e cercano di impedirlo con tutti i mezzi. L'altro giorno la delegazione del Governo inviò gente alle spiagge con l'ordine di far cessare il lavoro di pulizia della Protezione Civile. La ragione: non ci sono spiegazioni. Dopo uno legge sul giornale che si sta contattando gente, che ci sono molti volontari. Però la realtà è ben distinta. Alle persone che superano il tramite amministrativo e riescono ad essere volontari gli viene data solo una maschera, una tuta e dei guanti, oltre ad una pala ed un secchio ogni due (non c'è una pala per ognuno) ed in altri posti nemmeno questo. Non ci sono scavatrici (solo una per tutta la zona, ed è quella che fanno inquadrare dalla tele) , non ci sono trattori per trasferire il petrolio da nessun altra parte, nemmeno un semplice carriola. Questo ci obbliga a percorrere le spiagge da una parte all'altra portando (in due) un secchio di petrolio che deve pesare fra 10 e 20 chili, dipende da quanto lo riempi, e disperdendo forza e tempo. I contenitori scarseggiano. Uno si vede obbligato ad ammucchiare il petrolio che rimuove sulla nuda terra, con il rischio di contaminazione degli acquiferi, aspettando che l'unica scavatrice arrivi alla spiaggia per portarlo via (domenica abbiamo ammucchiato più di una tonnellata di petrolio sull'erba, e quasi non si notò il lavoro che abbiamo fatto sulla spiaggia. Questo fa sospettare che ci sia più della quantità detta). Però, è chiaro sarebbe molto peggio se rimanesse sulla spiaggia. D'altra parte, mentre uno sta lavorando sulla spiaggia, si rende conto come nuove macchie arrivino una dopo l'altra senza che ci sia nessuna barca che si avvicini alla costa per raccoglierle prima che impregnino ancor di più le rocce (le barche stanno solo in alto mare). Le condizioni di lavoro sono penose; i politici del governo non si preoccupano dei volontari perché ciò che cercano di ottenere è che nessuno ci vada. Non coprono neanche la spesa per la necessità più economica, che è darti dell'acqua, ed i membri della Protezione Civile non bastano per coprire la gran quantità di spiagge che ci sono. C'è gente che rimane a lavorare molti giorni in cambio di dormire in una polisportiva sopra dei materassini, e per un solo pasto al giorno (da distribuire fra colazione, pranzo e cena). Non è possibile tanta incompetenza. A meno che non lo facciano apposta. Puliscono la sabbia della spiaggia principale per farla riprenderla dalle televisioni ed affermare tranquillamente che il governo sta prendendo misure efficaci per la pulizia, BUGIA!. Solo i volontari e gli scarsi membri della Protezione Civile si preoccupano delle centinaia di calette, spiagge e coste rocciose che abbondano in Galizia. Oggi ho letto sul giornale che stavano contrattando operai attraverso la Protezione Civile per pulire, e che li pagano 30 euro al giorno. Ho chiamato un amico che è rimasto tutta la settimana a Muxia pulendo insieme ai marinai che formano parte della Protezione Civile, e mi confermò che lì (che è il centro della zona interessata) non si sapeva assolutamente niente sul tema. L'indignazione che abbiamo noi galleghi, si unisce all'impotenza di vedere come il governo si preoccupa solo perché questo non gli procuri responsabilità politiche e di occultare con tutti i mezzi la verità. Non so cosa si dovrebbe aver fatto con la petroliera, se avvicinarla od allontanarla. Ciò che non mi da pace è vedere il danno, e che non vogliano fare niente per rimediarlo. Questa non è demagogia, l'ho visto con i miei occhi e l'ho sofferto. Non posso comprendere qual è la ragione per agire così. Forse perchè il danno sia il peggiore possibile per ottenere aiuti dalla Comunità Europea, o forse farla finita con la pesca in galizia ed evitare i problemi di quota, Š. Non lo so, però sia come sia questo incidente gli è venuto a puntino per ottenere ciò che vogliono. Questa settimana ho pianto di impotenza e rabbia, e visto piangere le persone che mi circondano. Il sentimento generale è che se questo fosse successo da qualche altra parte allora sì che si sarebbero scomodati per risolvere la situazione. Intanto noi galleghi faremo ciò che potremo con o senza i politici, mi chiedo come certi politici possano dormire la notte. Forse la coscienza ce l'abbiamo in pochi. Io so solo che il mio lavoro è spiegare la Costituzione, ed in questi giorni mi risulta specialmente difficile credere in essa. << IO SONO STATA Lì E TUTTO CIO' CHE DICO NON SOLO è CERTO, MA FORSE è POCO. - Si stanno ricevendo chiamate di volontari da TUTTO IL MONDO che vogliono venire a collaborare e dalla "Xunta" (il parlamento-giunta regionale della Galizia) gli stanno dicendo che non vengano, perché non occorre. Tutti i mezzi impiegati attualmente per ripulire le coste ed il mare sono privati. La "Xunta" non ha ancora contattato nessuna azienda per la raccolta dei residui ed i secchi ed i bidoni pieni di bitume che provengono dalle spiagge, vengono depositati, con molta fatica, nei porti e in angoli di arenili senza che nessuno li venga a prendere. - la gente pulisce le spiagge senza mascherine né guanti, e ci sono già associazioni che hanno analizzato (per conto loro, naturalmente) il combustibile ed avvertono che i gas che emana possono essere CANCEROGENI per inalazione , oltre all'elevato contenuto di zolfo. Vi assicuro che dopo due giorni sulla spiaggia il suono che produci respirando è come quello di un malato di silicosi. Il muco esce nero. - stanno morendo decine di pellicani nelle spiagge perché la gente del centro di recupero per la fauna non basta. Io sono stata ad aiutare a raccogliere volatili a "Barrañan", portandoli via coi MIEI secchi e la MIA macchina perché nessuno si incaricava di ciò. I volontari della protezione civile non vanno sulle spiagge. Non c'è nemmeno un tecnico che stia valutando la situazione. NON PULIRANNO LE ROCCE perché, secondo la "Xunta", "se lo porterà via il mare". Abbiamo la costa asfaltata come se fosse una strada, e si stà già solidificando. - Greenpeace è andata a Ferrol per pulire COI PROPRI MEZZI e la polizia li ha mandati via perché non fossero ripresi dai mezi di comunicazione. - non chiederanno la dichiarazione di zona disastrata perché secondo l'esecutivo NON C'è MAREA NERA. - la compagnia alla quale appartiene il Prestigi ha noleggiato un'altra petroliera con la stessa capacità di carico per portare a termine il carico perduto, chiaramente. Questa nave farà la prossima settimana lo stesso percorso del Prestigi ed attraccherà a La Coruña, se nessuno glielo impedisce. Questa nave è stata trattenuta per più di una settimana in un porto europeo (non ricordo il nome) ed è stata fatta una multa all'armatore per le gravi carenze che presentava. Ha UN SOLO SCAFO e sono 26 anni che naviga da quelle parti carica di greggio. Con un po' di fortuna la baia di La Coruña, che è l'unica che si è salvata questa volta, ptrà essere "asfaltata" in un paio di settimane - Il Portogallo sta monitorando via satellite l'evoluzione delle macchie, ed insiste a dire che si stà liberando ancora del greggio nella zona dell'affondamento. La "Xunta" dice che stanno mentendo senza fornire nessuna prova, mentre i portoghesi stanno pubblicando le foto via satellite. - le navi peschereccio che escono per lavorare nella zona stanno recuperando le loro attrezzature: TUTTE, le reti di superficie e quelle a strascico si riempiono di petrolio (Š) - Il giorno della partita Deportivo La Coruña- Juventus mettemmo uno striscione di dodici metri nelle tribune dello stadio "Riazor" di La Coruña, con scritto: "ZONA CATASTROFICA YA!!" (ZONA DISASTRATA ADESSO!!!) , approfittando della presenza della stampa straniera. Quando sono arrivata a casa ho visto un pezzo della partita in differita su TVE (il principale canale televisivo spagnolo): LE INQUADRATURE PANORAMICHE DELLE TRIBUNE STACCAVANO APPENA SI AVVICINAVANO ALLO STRISCIONE. Mia madre mi ha detto di aver visto la partita su Canal + (la Tele + spagnola n.d.t.) e che NON HANNO MAI INQUADRATO LO STRISCIONE; vi assicuro che si leggeva da qualsiasi punto dello stadio. - Il giorno 1 dicembre è stata convocata una manifestazione a Santiago de Compostela per chiedere la dichiarazione di zona disastrata. ALLA TV NON NE HANNO PARLATO. Quelli che stanno in Galizia, per favore, manifestate. Se non otteniamo che ci sia un movimento popolare forte, non appena cessi di essere una notizia, la stampa straniera se ne andrà (a Londra, le copertine dei giornali insistono nel dire che SI TRATTA DELLA CATASTROFE ECOLOGICA PIU' GRANDE NELLA STORIA EUROPEA) e tutto questo sarà dimenticato. - Le persone stanno già EMIGRANDO. Ed intanto Fraga (governatore della Galizia n.d.t.) va a caccia con Cuiña (un altro dei massimi dirigenti politici galleghi) ed IL CONSIGLIERE DEL MEDIO AMBIENTE. E qui non si sta dimettendo nessuno. Si riempiono la bocca parlando di medio ambiente, della protezione della natura, di Kyoto, Rio, ecc. e poi che fanno? Il peggio è che si riempiono la bocca parlando di efficacia e di democrazia e ciò che hanno fatto è quanto di più antidemocratico esista: HANNO ABBANDONATO LA POPOLAZIONE. Non so se sarete venuti fin qui. Io sono così arrabbiata, delusa e con una tale sensazione di impotenza che faccio perfino fatica a scrivere. Vi assicuro che una cosa è vederlo alla tele ed un'altra è stare lì, toccarlo, sentire l'odore e vedere le spiagge direttamente, gli uccellini completamente pieni di greggio senza potersi muovere ed i pescatori, gente navigata e con una vita assai dura, PIANGERE alla vista del mare. L'associazione "Nunca Mais" (Mai Più) sta richiedendo denaro per comprare il materiale che non gli viene fornito dalla "Xunta" e continuare a pulire. PER FAVORE INVIALO A TUTTI I TUOI INDIRIZZI. GRAZIE. >>
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