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Dichiarazione Voto BANDOLI su LEGGE DELEGA AMBIENTALE OTTOBRE 2002
- Subject: Dichiarazione Voto BANDOLI su LEGGE DELEGA AMBIENTALE OTTOBRE 2002
- From: <f.bandoli at democraticidisinistra.it>
- Date: Mon, 7 Oct 2002 21:21:36 +0200
Pensando di fare cosa utile vi inviamo il testo della dichiarazione di Voto finale fatta alla Camera Dall'On.Fulvia Bandoli Sul testo di Legge delega sull'ambiente mercoledi 3 Ottobre, si tratta di un provvedimento molto grave, la delega più ampia che un governo abbia mai chiesto in materia, ora il provvedimento passa al Senato e la nostra mobilitazione deve continuare nelle città e in Parlamento. Chiediamo alle associazioni sul territorio di continuare la raccolta sull'appello S.O.S. AMBIENTE anche per tutto il mese di Ottobre e di fare iniziative specifiche per spiegare ai cittadini, agli operatori ,alle imprese del settore i contenuti devastanti di questo provvedimento. Potete chiedere la disponibilità anche dei parlamentari del vostro collegio che hanno assistito alla discussione e che sono in grado di fare piccole iniziative pubbliche sul territorio. Grazie per l'attenzione L'Esec utivo nazionale di Sinistra Ecologista FULVIA BANDOLI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, onorevole sottosegretario, noi abbiamo insistito sulla presenza del ministro non per un fatto formale ma perché l'istituto del rispetto del sottosegretario davvero mi giunge nuovo. Se il ministro intende avere rispetto del suo sottosegretario potrà farlo nei rapporti personali, all'interno del Ministero, qui si trattava di avere rispetto di 600 parlamentari eletti dai cittadini; è un'altra cosa! Un ministro che non si presenta in aula, neppure per votare la delega più importante che un ministro abbia mai chiesto al Parlamento la dice lunga su quanto sia importante per voi il confronto parlamentare. Non vogliamo ignorare il fatto che abbiate accettato l'istituzione di una bicameralina che ha il compito, almeno, di sovrintendere, controllare, verificare, ogni tanto, ciò che farete in modo molto domestico; ritengo che ciò sia un elemento importante, così come altri piccoli emendamenti che, qua e là, avete accettato. Resta però un giudizio di fondo sul provvedimento: è la prima volta che si verifica un sequestro totale da parte del Governo del ruolo e dei compiti del Parlamento; è una ferita pesante ai poteri ed al ruolo dei parlamentari. Oltre alla delega, c'è una coda ancora più velenosa: poiché passava di lì questo provvedimento sono state cambiate ancora un po' di norme urbanistiche e sui rifiuti e si confonde la legislazione come se di confusione non ce ne fosse già abbastanza. Abbiamo già segnalato, in altre occasioni, che siamo preoccupati per il ritorno di un centralismo pesante. Le regioni, anche in questo caso, vengono preziosamente sentite, quasi come se fosse una cortesia, e l'apertura di innumerevoli contenziosi non vi preoccupa; ciò vuol dire che non vi preoccupa la buona amministrazione perché più contenziosi si aprono più lente divengono le decisioni; vi è inoltre la preoccupante svalutazione del ruolo delle Commissioni parlamentari e dei singoli deputati. Vedete, non si tratta soltanto del fatto che la commissione degli esperti costa 1 milione 300 mila euro, ciò che ci preoccupa è anche che si tratta di una commissione totalmente extraparlamentare pagata con i soldi del ministero, una sorta di camera di compensazione, temiamo (e abbiamo buone ragioni di crederlo), tra le varie spinte che ci saranno su questo o quel caso. L'onorevole Vianello ha già messo in rilievo come, ad esempio, rispetto alla normativa sui rifiuti voi procediate molto a caso. Qualcuno vi rappresenta, ad esempio, un problema riguardante il legno o qualche altro materiale e voi fate un provvedimento senza rendervi conto che, in questo modo, destabilizzante, in cinque minuti, l'intero sistema industriale delle imprese attorno ai rifiuti che non hanno bisogno di vedere le norme cambiare tutti giorni ma hanno bisogno di certezza legislativa. Ma questo voi non lo capite. Se qualcuno bussa alla porta del capo di gabinetto di questo ministro e chiede un favore, quel favore gli viene fatto. Questa è la logica che voi seguite e che, purtroppo, non è una logica che fa bene né all'ambiente né alle imprese. Leggendo questa vostra richiesta di delega pare che in Italia non vi sia legislazione ambientale, sembra che voi dobbiate cominciare dall'anno zero, che dobbiate fare gli esportatori; invece in Italia molto è già normato (e funziona); certo, vi sono aspetti che andrebbero riordinati (potevate quindi limitarvi a fare questo) ed altri che dovrebbero essere regolati ex novo. Era quindi opportuno almeno differenziare, ma questo non avete voluto farlo. Ritengo che non si possa avere del Parlamento la concezione di mera sede di ratifica, a volte anche con sufficienza, disturbati dal fatto che si parli e si intervenga perché magari se ne è già discusso in Commissione. Soprattutto, è inquietante il tempo che alla fine accumulerete per esercitare questa delega: due anni e mezzo, forse tre, mentre noi, parlamentari della Commissione ambiente, potremmo andare a fare un giro - lungo - perché fino a quel momento non avremo modo di proferire né parole né opinioni in merito a ciò che starete "cucinando". In questo modo si discredita ancora di più il ruolo delle istituzioni, che già non è straordinariamente "splendente", e mi stupisce che né la Presidenza della Camera né quella della Repubblica abbiano sentito il dovere di lanciare un allarme. Non voglio mettere in discussione il diritto ed il dovere che la maggioranza ha di governare: esso non è mai stato in discussione e non lo è neanche in questo momento. In questi giorni, però, è sempre più chiaro come intendete governare, mentendo sui conti pubblici, ribaltando le priorità che in Italia sono chiare (il debito, l'occupazione, il Mezzogiorno, la formazione, la sanità, l'assetto del territorio, l'acqua, i servizi ambientali, il traffico), e facendoci correre, poi frenare, e poi correre di nuovo a proposito della proposta Cirami, prendendovi la delega su tutti i temi ambientali, che rappresentano un nodo centrale per la qualità dello sviluppo. Insomma, vi avevamo proposto di restringere la delega, ma non lo avete fatto; vi avevamo proposto di diversificarla, ma non avete fatto neanche questo. Manifestate una concezione privatistica e domestica dei temi ambientali, pensando che si possa fare tutto in casa, negli uffici del ministero, sotto la pesante tutela di un gruppo scelto da voi e da voi soltanto. Mi ricordo quante volte il capogruppo di Forza Italia, l'onorevole Vito, ed altri di voi (esponenti della Lega nord Padania ed altri ancora) in questa aula sono intervenuti per denunciare presunte violazioni. Ebbene, se avessimo proposto, all'epoca del nostro Governo, un provvedimento simile a questo, voi non sareste rimasti in aula neanche un minuto a discuterlo, come abbiamo fatto noi, con pacatezza. Il sottosegretario dice che lo abbiamo fatto anche con un po' di demagogia: no, la demagogia la fate voi, quando pretendete di convincerci che dovremmo stare per tre anni senza dire neanche una parola sulle questioni che riguardano la qualità dello sviluppo, fidandoci di chi guida il Governo. Avreste gridato allo scandalo, magari avreste anche abbandonato l'aula, come avete minacciato di fare tante altre volte perché il Parlamento non era stato rispettato. Bene, i cittadini devono sapere che noi abbiamo chiesto questo rispetto e che voi avete fatto carta straccia non solo delle competenze del Parlamento, ma anche di larga parte della legislazione ambientale (come vi apprestate a fare). Non vi sono né criteri, né principi: anche a tal proposito non abbiamo imparato nulla di più nel corso del dibattito in aula; nella delega non avete scritto quali saranno i principi che vi guideranno, ed il sottosegretario si è limitato a dire che sui temi dell'ambiente non dovrebbero esserci tante differenze tra destra e sinistra. Ebbene, mi chiedo come si possa sostenere in buona fede una cosa di questo genere: avete abolito i reati ambientali (legge Tremonti); avete costituito due società per azioni per gestire, vendere, valorizzare il patrimonio dello Stato (faremo cassa con il patrimonio dello Stato, così avete detto); avete destrutturato i limiti e la legge sui campi elettromagnetici; avete emanato il decreto sblocca-centrali, quando in Italia vi è il problema di potenziare le fonti di energia rinnovabili; avete ratificato il protocollo di Kyoto obtorto collo, perché le vostre politiche energetiche vanno in tutt'altra direzione. Poi, vi presentate in aula e sostenete che, in fondo, non vi sono tante differenze tra la destra e la sinistra sui temi ambientali. C'è una differenza abissale. Per voi la qualità dello sviluppo non esiste; per voi il mercato dovrebbe garantirla, ma il mercato non può garantire la qualità dello sviluppo: sono gli indirizzi ed i principi a garantirla. Concludo dicendovi solo questo: non avete scritto nel patto con gli italiani uno dei vostri obiettivi principali: la destrutturazione di tutte le politiche sulla qualità dello sviluppo e sull'ambiente. Dovevate dire agli italiani che sull'ambiente sarebbero derivati più danni per tutti, perché questo è ciò che sta accadendo con la revisione della legislazione ambientale che avete operato finora e che vi apprestate ad attuare da ora in avanti. Questa legge di delega è inaccettabile e noi non esprimeremo un voto favorevole. Continueremo la nostra battaglia al Senato e nel paese; vi terremo d'occhio, non vi perderemo di vista, perché il 60 per cento degli italiani colloca il tema dell'ambiente al primo posto delle sue preoccupazioni; voi, invece, l'avete addirittura sottratto all'opinione e alla discussione del Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo).
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