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Fabiocchi NEWS 23 Set 2002
- Subject: Fabiocchi NEWS 23 Set 2002
- From: "F A B I O C C H I::" <fabiocchi at inwind.it>
- Date: Mon, 23 Sep 2002 17:41:39 +0200
Newsletter Eco-Internazionalista www.ecquologia.it -Chad/Camerun: La Banca Mondiale dice "si" all'oleodotto -Lesotho: Multinazionale Canadese condannata per la corruzione -USA: I Verdi aderiscono alle proteste contro la BM e il FMI -Vietnam: Continuano le repressioni contro i Montagnard -Vietnam: Rapporto della BM sullo stato ambientale del paese -Uzbekistan: Difensore dei diritti umani condannato a 7 anni di prigione *************** Firma contro gli attacchi degli USA alla Corte Penale Internazionale http://web.amnesty.org/web/icc_petition.nsf/act_ita *************** Firma per l'eliminazione delle discriminazioni contro le coppie dello stesso sesso in tutta Europa http://servizi.radicalparty.org/gay_europa/ *************** LINK: www.limesonline.com Rivista Italiana di Geopolitica *************** Se volete ricevere queste news, mandate una email vuota a mailto:econotizie-subscribe at yahoogroups.com e replicate al messaggio di conferma che vi viene inviato *************** Traduzione a cura di Fabio Quattrocchi mailto:FABIOCCHI at inwind.it Pubblicato su http://www.ecquologia.it/sito/pag89.map Comunita' Internettuale dei Verdi http://www.informationguerrilla.org Information Guerrilla http://italy.indymedia.org Indymedia - Become the media http://www.ecplanet.ch EcPlanet *************** Le news del 2002 sono archiviate su http://sito.ecquologia.it/sito/pag89.map?action=all&field.joined.id=854 L'archivio 2001 e parte del 2002 su http://www.verdinrete.it/verditoscana/fabionews/lenews.html *************** Chad/Camerun: La Banca Mondiale dice "si" all'oleodotto 16 Settembre 2002 - La Banca Mondiale ha approvato un piano di azione per affrontare i problemi sollevati da un rapporto interno sugli impatti socio-ambientali causati dalla costruzione di un oleodotto di 1,070 km che, appena ultimato, si estendera' dal Chad meridionale alla costa Atlantica del Camerun. Il rapporto interno era stato preparato da un organismo di ispezione in risposta ad una richiesta di ispezioni avanzata da 100 residenti che vivono vicino a tre giacimenti petroliferi. Essi sostenevano che i loro diritti ed interessi sarebbero stati direttamente colpiti a causa dell'inadeguatezza delle valutazioni ambientali. L'organismo d'ispezione della Banca e i residenti hanno riconosciuto che, sebbene molte attivita' legate al progetto siano in linea con le procedure della Banca Mondiale, molte altre non lo sono: come la considerazione di costi ambientali e benefici delle possibili alternative al percorso proposto dell'oleodotto. La realizzazione del progetto, che comprende anche lo sviluppo di 300 pozzi, e' affidata ad un consorzio di compagnie petrolifere guidate dalla ESSO e costera' 3.7 miliardi di dollari. I governi di Chad e Camerun parteciperanno in joint ventures con il consorzio per gestire la costruzione dell'oleodotto, ma non per lo sviluppo dei pozzi petroliferi. Nel Giugno 2000, la Banca Mondiale aveva accettato di fornire 200 milioni di dollari per costruire l'oleodotto. Il piano di azione presentato per affrontare i problemi rilevati nel rapporto dell'organismo di ispezione si focalizza in 4 aree: conformita' con le procedure della Banca sugli aspetti sociali e ambientali, economia, riduzione di poverta' e monitoraggio. La Banca inoltre puntualizza che, per legge, l'80% dei ricavi finanziari derivanti dallo sfruttamento petrolifero saranno spesi in salute, educazione, sviluppo rurale, infrastrutture, ambiente e acqua, mentre il 10% sara' conservato per le generazioni future. Ma gli Amici della Terra sostengono che non c'e' alcuna evidenza che i profitti saranno investiti in progetti per la riduzione della poverta'. L'esperienza nei paesi Africani vicini, come Nigeria e Congo, prova il contrario. In un rapporto del 1995 la Banca Mondiale aveva sollevato dubbi sulla volonta' del governo del Camerun di affrontare il problema della poverta' e ha criticato la gestione dei fondi finanziari. Inoltre la ESSO e le altre multinazionali coinvolte nel progetto hanno una cattiva fama sulle questioni ambientali e sociali. Le violenze perpetrate dal governo del Chad sono una buona ragione per cui la Banca Mondiale dovrebbe mettere in discussione il suo coinvolgimento nel progetto. Secondo l'Associazione per la Promozione e la Difesa dei Diritti Umani del Chad, le uccisioni e le torture appoggiate dal governo dimostrano che esso puo' solo abusare dei prestiti e dei ricavi. Nel 1991, il presidente Deby ha usato il denaro derivante da un progetto petrolifero per acquistare 3 milioni di dollari in armi. Secondo gli Amici della Terra, le fuoriuscite di greggio inquineranno le acque di falda, e l'oleodotto favorirebbe l'accesso ad aree un tempo inaccessibili ai cacciatori di frodo e alle multinazionali del legname. Secondo gli ambientalisti, inoltre, il piano di azione e' vago e non contiene scadenze e azioni concrete. Fonte: ENS; traduzione di Fabio Quattrocchi fabiocchi at inwind.it www.ecquologia.it Lesotho: Multinazionale Canadese condannata per la corruzione 17 Settembre 2002 - La multinazionale Canadese Acres International e' stata riconosciuta colpevole di corruzione dall'Alta Corte del Lesotho. Secondo il tribunale, la Acres avrebbe pagato 260,000 dollari in bustarelle per assicurarsi la vincita degli appalti per la costruzione di una diga da 8 miliardi di dollari, parzialmente finanziata dalla Banca Mondiale. La ONG Probe International ha affermato che la sentenza e' significativa perche' puo' contribuire a sradicare la diffusa corruzione presente nei progetti di sviluppo di larga scala che coinvolgono le multinazionali nei paesi in via di sviluppo. Il progetto ingegneristico, uno dei maggiori mai realizzati in Africa, comprende dighe e tunnel per deviare l'acqua al vicino Sud Africa e generare elettricita'. La Acres ha annunciato che ricorrera' in appello, e si e' difesa dicendo che non era al corrente del fatto che uno dei suoi agenti pagava le bustarelle. Ma il giudice ha respinto la difesa affermando che e' solo una strategia per nascondere la corruzione. Le ONG adesso chiedono alla Banca Mondiale di rimuovere la Acres dalla lista dei suoi appaltatori. Le regole della Banca infatti prevedono che si eviti di realizzare progetti con il coinvolgimento di aziende colpevoli di corruzione. Il progetto idrico in questione prevede la deviazione delle acque del fiume Orange verso il fiume Vaal con la costruzione di 5 dighe e 200 km di tunnel, oltre a un impianto idroelettrico da 72 megawatt. La realizzazione della prima delle 5 dighe e' cominciata nel 1984 ed e' stata completata nel 1998. La seconda e' in fase di completamento. L'intero progetto verra' portato a termine entro il 2020. Tra i finanziatori del progetto ci sono World Bank, Development Bank of South Africa, African Development Bank, European Development Fund, diverse Agenzie di Credito all'Esportazione (ACE) e banche commerciali Europee. Il governo canadese, che ha finanziato parte dei lavori della Acres, si e' rifiutato di dire quali provvedimenti adottera' contro la multinazionale. Fonte: ECA-watch; ENS; traduzione di Fabio Quattrocchi fabiocchi at inwind.it www.ecquologia.it USA: I Verdi aderiscono alle proteste contro la BM e il FMI 19 Settembre 2002 - I Verdi degli USA parteciperanno alle proteste coordinate dal Mobilization for Global Justice contro il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale che si incontreranno a Washington il 28 e il 29 Settembre. Le dimostrazioni cominceranno il 22 Settembre e culmineranno nella manifestazione del 28 Settembre. I Verdi si oppongono alla globalizzazione aziendale carente di democrazia, di protezione ambientale e di diritti umani; e chiedono di globalizzare la democrazia. Il candidato dei Verdi per il New Jersey ha detto: "il movimento contro il potere aziendale globale e' piu' forte che mai, e sebbene le proteste di strada continuano, siamo entrati in una fase politica piu' strategica. Decine di migliaia sono stati i partecipanti del Social Forum Mondiale a Porto Alegre, circa mezzo milione a Barcellona lo scorso anno, e stiamo guadagnando l'appoggio di economisti come Joseph Stiglitz e Jeffrey Sachs. Sempre piu' Americani riconoscono cosa succede quando cediamo la nostra autorita' legislativa e sovranita' economica ad organismi antidemocratici come il WTO, la BM e il FMI. I cittadini leggono del denaro dei contribuenti regalato a multinazionali, delle leggi ambientali violate, dell'epidemia di colera in Africa e Sud America dopo la privatizzazione dell'acqua, o della crisi economica in Argentina. E vedono la perdita dei posti di lavoro negli USA." Joseph Stiglitz, ex capo della Banca Mondiale ed economista vincitore del premio Nobel recentemente ha appoggiato le accuse del movimento e ha dichiarato che il FMI peggiora i problemi nei paesi con economie deboli. Stiglitz sostiene che "la globalizzazione e' stata governata in maniera antidemocratica ed e' stata dannosa per i paesi in via di sviluppo, soprattutto per i cittadini piu' poveri all'interno di quei paesi." Gli oltre 500 candidati dei Verdi per le prossime elezioni saranno presenti alle manifestazioni di strada del 28. Indymedia seguira' l'evento da vicino (http://dc.indymedia.org ); Il sito web del Mobilization for Global Justice e' http://sept.globalizethis.org mentre il sito ufficiale del meeting BM-FMI e' http://www.imf.org/external/am/2002 Fonte: The Green Party of the United States; traduzione di Fabio Quattrocchi fabiocchi at inwind.it www.ecquologia.it Vietnam: Continuano le repressioni contro i Montagnard 20 Settemebre 2002 - Secondo Human Rights Watch, il governo del Vietnam ha intensificato la sua campagna di repressione contro gli indigeni Cristiani Montagnard. L'organizzazione ha chiesto al Vietnam di cessare gli arresti, le torture e le detenzioni arbitrarie di individui in base alle loro opinioni politiche o religiose. Dallo scorso Giugno, almeno 30 Montagnard sono stati arrestati negli Altipiani Centrali. Gli utlimi target del governo sono stati i leader della chiesa Protestante, i sostenitori dei diritti territoriali, e individui sospettati di guidare i richiedenti di asilo politico verso la Cambogia. Le agitazioni politiche negli Altipiani Centrali sono iniziati all'inizio del 2001, quando migliaia di indigeni, conosciuti collettivamente come Montagnard, hanno organizzato dimostrazioni pacifiche per chiedere maggiori diritti di terra e liberta' religiosa. In seguito alle proteste, il governo vietnamita ha mandato migliaia di poliziotti e soldati nella regione, e arrestato dozzine di Montagnard. Circa 1,000 Montagnard sono fuggiti in Cambogia per cercare asilo politico. L'ultima ondata di repressione e' iniziata lo scorso Giugno, quando le autorita' locali hanno arrestato 11 Montagnard. Tra Agosto e Settembre sono stati registrati 20 arresti dopo che i media statali avevano ipotizzato nuove dimostrazioni da parte degli indigeni. Le ragioni degli arresti, le accuse e i luoghi di detenzione della maggior parte degli arrestati non sono stati resi pubblici. Il governo ha inviato dai 10 ai 30 poliziotti in ogni villaggio in molti distretti delle province Gia Lai e Dak Lak, spesso nelle case dei leader religiosi o degli attivisti che richiedono i diritti territoriali. Le linee telefoniche sono state tagliate. Le autorita' continuano a impedire le riunioni religiose in nome della sicurezza, mentre chiedono con insistenza ai Montagnard di rinunciare alla politica e alla religione firmando un giuramento scritto. I Cristiani Montagnard anziani sono sotto stretta sorveglianza e non possono viaggiare senza un permesso scritto. Le riunioni di culto, di matrimonio o funerali continuano ad essere vietate dalle autorita' locali. HRW chiede che il governo apra gli Altipiani Centrali ad osservatori indipendenti dell'ONU, e sollecita i diplomatici e i giornalisti a fare richieste urgenti sugli arresti. Fonte: Human Rights Watch; traduzione di Fabio Quattrocchi fabiocchi at inwind.it www.ecquologia.it Vietnam: Rapporto della BM sullo stato ambientale del paese 19 Settembre 2002 - Secondo un rapporto della Banca Mondiale, negli ultimi 50 anni, la copertura forestale del Vietnam si e' ridotta dal 43% del territorio al 29%, c'e' carenza di terra arabile, e la perdita di habitat ha portato all'aumento delle specie minacciate. Sin dal 1992, l'economia del Vietnam e' raddoppiata, la poverta' e' stata ridotta in 10 anni dal 70% al 35% della popolazione, le esportazioni sono salite del 25% l'anno, e gli investimenti esteri diretti sono cresciuti da 169 mln di dollari a 800 mln di dollari (2000). Ma la crescita economica ha portato con se' i problemi ambientali comuni a tutti i paesi in via di sviluppo. Le crescenti popolazioni urbane stanno mettendo a dura prova le infrastrutture e i servizi municipali. Le citta' vietnamite sono colpite dall'inquinamento dell'aria dovuto ai trasporti, dalla cattiva gestione dei rifiuti pericolosi, e i liquami non trattati inquinano i fiumi. La pesca eccessiva e la distruzione delle barriere coralline e delle mangrovie hanno rifotto le zone di pesca. Fonte: ENS; traduzione di Fabio Quattrocchi fabiocchi at inwind.it www.ecquologia.it Uzbekistan: Difensore dei diritti umani condannato a 7 anni di prigione 18 Settembre 2002 - Un sostenitore dei diritti umani e' stato condannato a 7 anni di detenzione per motivi politici. Yuldash Rasulov, membro della Societa' per i Diritti Umani dell'Uzbekistan, e' stato condannato ieri a Tashkent, la capitale dell'Uzbekistan. Rasulov e' stato accusato di voler rovesciare l'ordine costituzionale, di distribuire materiale di propaganda "estremista", e di far parte di organizzazioni criminali. Le uniche prove presentate contro Rasulov hanno dimostrato solo che pregava 5 volte al giorno e che ascoltava delle cassette sulla religione islamica comunemente disponibili a meta' degli anni '90. Inoltre, Rasulov e' stato costretto a firmare dichiarazioni di auto-incriminazione sul suo presunto coinvolgimento in attivita' "estremiste". Secondo Human Rights Watch, le prove presentate non sostengono il verdetto per cui questo e' evidentemente un caso politico. Il processo e' iniziato il 3 Settembre a Tashkent. La Corte ha sostenuto le accuse dello Stato secondo le quali Rasulov ha diffuso idee "wahhabite", guardato "segretamente" videocassette, e ascoltato cassette che criticavano duramente il governo. In Asia centrale, il "wahhabismo" e' un termine dispregiativo per indicare i riti religiosi islamici che non cadono sotto lo stretto controllo statale, e si intende spesso per "islam fondamentalista". Ma coloro che vengono accusati di "wahhabismo" in genere non hanno affatto legami con il braccio "wahhabita" dell'islam sunnita. Dopo il suo arresto avvenuto il 24 Maggio, le autorita' Uzbeche avevano accusato Rasulov di aver recrutato giovani uomini per i "campi di addetramento per terroristi all'estero" e per i Talebani. Ma la corte ha respinto questa accusa. Secondo HRW, le autorita' Uzbeche hanno cercato di convincere la comunita' internazionale che Rasulov fosse coinvolto in attivita' terroristiche, ma e' chiaro che questo e' stato un tentativo di scoraggiare gli interventi a sua difesa per isolarlo, e di sfruttare i timori sul terrorismo. Secondo Amnesty International, un altro uomo, Iskandar Khudoberganov, rischia di essere condannato a morte in un processo aperto il 26 Agosto a Tashkent. Lui e altri due uomini sono stati torturati prima del processo dalle autorita' per farli confessare su accuse inventate. I tre uomini sono stati accusati di estremismo religioso, di voler attentare all'ordine costituzionale e di far parte di gruppi illegali. Iskandar Khudoberganov e' stato anche accusato di "terrorismo" e "omicidio premeditato e aggravato" oltre che di essere stato addestrato in campi militari in Cecenia e Tajikistan con l'intenzione di rovesciare il governo Uzbeco con la violenza. Queste accuse possono comportare la pena di morte se confermate dalla corte. L'uomo si nascose nel Febbraio del 1999 quando scopri' che era ricercato dalla polizia per "terrorismo" ed "estremismo religioso". Nel tentativo di costringere la famiglia a rivelare il luogo dove si rifugiava, la polizia ha arrestato il padre e il fratello. In un'occasione, il padre, il fratello e la moglie sono stati portati al dipartimento di polizia a Tashkent dove sono stati costretti ad assistere alla tortura dei due uomini. Le autorita' minacciarono i familiari di torturare allo stesso modo il fratello di Iskandar. La moglie ha detto ad Amnesty: "il corpo di uno di quei due uomini era pieno di sangue. Allora ero incinta e sono svenuta quando ho visto la scena." Iskandar Khudoberganov e' stato arrestato in Tajikistan il 5 Febbraio 2002. La madre ha detto che dopo averlo rincontrato a Tashkent, lui le disse: "Mi hanno torturato per costringermi a confessare su tutte le accuse che si sono inventati. Se alla fine non avessi firmato la confessione, mi avrebbero ucciso." L'Uzbekistan detiene migliaia di persone accusate di estremismo religioso. Secondo Amnesty International, molti degli arrestati sono stati torturati dalla polizia. Dopo l'esplosione di una bomba a Tashkent nel 1999 che le autorita' considerarono come un tentativo di uccidere il presidente Karimov, una serie di condanne a morte sono state imposte in processi giudiziari iniqui. Nel 1999, karimov dichiaro': "sono preparato a tagliare la testa a 200 persone, per sacrificare le loro vite, al fine di salvare la pace e la calma nella repubblica." Nel Settembre 2001, Karimov dichiaro' pubblicamente che 100 persone venivano condannate a morte ogni anno. Dall'inizio del 2002, sono state eseguite due condanne a morte nonostante gli interventi delle Nazioni Unite che chiedevano alle autorita' di sospendere le esecuzioni. Karimov, ex primo segretario del Partito Comunista Uzbeco, e' in carica come presidente della repubblica Uzbeca sin dalla conquista dell'indipendenza dall'URSS. E' possibile firmare una petizione di Amnesty per salvare Iskandar Khudoberganov e gli altri due uomini coinvolti nel processo in corso. La petizione e' disponibile al sito www.stoptorture.org Human Rights Watch ha criticato le dichiarazioni del Segretario di Stato Americano, Colin Powell, secondo cui l'Uzbekistan sta facendo progressi sostanziali e continui nel rispettare gli impegni contenuti in una Dichiarazione Congiunta firmata con le autorita' Americane nel Marzo 2002. La Dichiarazione impegna il governo Uzbeco a rispettare i diritti umani e la democrazia. Secondo HRW, la mossa di Powell serve a garantire la continuazione dell'assistenza militare all'Uzbekistan. Una legge approvata dal Congresso a Luglio prevede lo stanziamento di 45 mln di dollari in assistenza militare al paese centroasiatico a patto che rispetti i diritti umani. Ma finora, sostiene HRW, non ci sono stati miglioramenti sostanziali. Il Dipartimento di Stato non sta usando la legge per gli scopi per cui era stata concepita. Nel 2002, gli aiuti finanziari militari all'Uzbekistan da parte degli USA hanno raggiunto la cifra di 173 milioni di dollari. Dopo l'11 Settembre, l'Uzberkistan e' diventato uno degli alleati chiave degli USA a causa della posizione strategica del paese nell'area centro-asiatica. Fonte: Human Rights Watch; Amnesty International; traduzione di Fabio Quattrocchi fabiocchi at inwind.it www.ecquologia.it
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