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Legambiente: anniversario Cernobyl
- Subject: Legambiente: anniversario Cernobyl
- From: Legambiente <ufficiostampa at festambiente.it>
- Date: Sat, 27 Apr 2002 20:05:39 +0200
- Resent-date: Sat, 27 Apr 2002 20:04:07 +0200
- Resent-from: Vittorio Moccia <v.moccia at itb.it>
- Resent-message-id: <200204271804.g3RI47g32702 at dns.itb.it>
Kiev, 25 aprile 2002 - Comunicato Stampa 26APRILE 1986 - 2002: LA CATASTROFE DI CERNOBYL 16 ANNI DOPO DELEGAZIONE DI LEGAMBIENTE IN UCRAINA: "LA CENTRALE E' CHIUSA MA CERNOBYL FA ANCORA PAURA. SILENZIO, IMMOBILISMO, AUMENTANO LE CREPE SUL SARCOFAGO E LA RADIOATTIVITA' CONTINUA A MIETERE VITTIME" SOTTO IL SARCOFAGO CHE RICOPRE IL QUARTO REATTORE PUO' SUCCEDERE DI TUTTO: CUSTODITE SOSTANZE PER UNA RADIOATTIVITA' CHE SUPERA I 20 MILIONI DI CURIE, PERICOLO INCENDIO CON 2000 TONNELLATE DI MATERIALI INFIAMMABILI LASCIATI INCUSTODITI ALLARME-DENUNCIA DI LEGAMBIENTE : "DALLE ZONE CONTAMINATE INTRAPESO UN MERCATO SELVAGGIO DI ESPORTA-ZIONE IN EUROPA DI PRODOTTI RADIOATTIVI, IN PARTICOLARE LEGNAME" PER LA PRIMA VOLTA IL MUSEO DI CERNOBYL OSPITA LA MOSTRA DI UN PITTORE GROSSETANO SULLE CONSEGUENZE DELLA CATASTROFE Il 26 aprile di sedici anni fa scoppiava la catastrofe della centrale di Cernobyl. Un tragedia immane che ancora oggi continua a mietere vittime. Nell'anniversario della tragedia, come ogni anno, una delegazione di Legambiente, guidata da Angelo Gentili della segreteria nazionale, si trova in Ucraina, per una serie di incontri diplomatici e per verificare sul campo lo stato di sicurezza della centrale. "La centrale fa ancora paura commenta la delegazione di Legambiente- Dalla sua chiusura è calato il silenzio, abbiamo riscontrato immobilismo politico e nel frattempo in quelle zone aumentano le malattie, ospedali che non hanno farmaci, intere popolazione rassegnate ed abbandonate a se stesse". Il j'accuse di Legambiente è rivolto soprattutto alla mancata messa in sicurezza della centrale: il sarcofago che ricopre il quarto reattore esploso desta preoccupazione. "Il sarcofago denuncia Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente- che ricopre il reattore esploso continua ad avere più di 1000 mq di crepe e buchi dai quali fuoriesce materiale radioattivo e può crollare da un momento all'altro, nessuno è in grado di capire cosa stia succedendo all'interno del reattore. C'è un coperchio di travi di acciaio affogate in una struttura di cemento che dal momento dell'esplosione è in bilico sui muri residui. Si tratta di duemila tonnellate sospese in posizione precaria. In caso di crollo - prosegue Gentili- sono pronti ad invadere l'aria circa 180 tonnellate di combustibile nucleare ormai ridotto a pulviscolo radioattivo, 11 mila metri cubi di acqua e 740mila metri cubi di macerie altamente contaminate." Secondo le ultime fonti ucraine- denuncia Legambiente- gli scienziati ucraini hanno valutato che la radioattività totale delle sostanze custodite all'interno del sarcofago potrebbe superare i 20 milioni di curie. Inoltre il pericolo d'incendio è uno dei fattori di rischio più serio ma anche quello meno studiato dagli scienziati, nonostante all'interno del "sarcofago" persistono più di 2000 tonnellate di materiali infiammabili senza alcun sistema di sicurezza. La centrale e' stata chiusa e non eroga più energia, ma rimane una bomba ad orologeria per l' Europa in quanto non é stata attivata al di là dei progetti in corso, alcuna procedura concreta per la sua messa in sicurezza. Si parla di un progetto franco/ucraino per la costruzione di un nuovo sarcofago sopra a quello attuale ma i lavori non sono purtroppo ancora iniziati. E dalla visita in Ucraina, Legambiente presenta un ulteriore quadro drammatico della situazione. Il "Mare di Kiev" commenta Gentili di Legambiente- ha nel suo fondale numerosi sedimenti altamente radioattivi provenienti dalle acque sotterranee contaminate dal cimitero di attrezzature radioattive realizzato subito dopo la catastrofe, mentre si assiste oggi ad un ritorno delle popolazioni nelle aree contaminate; più di mille persone anche nella zona morta dei 30 km che circonda il reattore di Cernobyl. Il processo di evacuazione é ormai interrotto e come se nulla fosse gli abitanti di queste aree mangiano tutti i giorni cibo fortemente radioattivo, bevono acqua ai radionuclidi con conseguenze gravi per la loro salute. La coltivazione di ortaggi e derrate alimentari e' in continuo aumento e si assiste anche a fenomeni di esportazione selvaggia di legname, fragole e funghi dalle zone più contaminate nei paesi europei. I dati sanitari- conclude il responsabile di Legambiente- sono sempre più allarmanti ed evidenziano l'aumento dei tumori tiroidei, leucemie e numerose altre patologie ed una diminuzione delle difese immunitarie soprattutto nelle fasce dei minori ma anche per il resto della popolazione, dovuto principalmente ad una alimentazione con cibo radioattivo. Legambiente lancia l'allarme da Kiev e dalle zone contaminate dell'Ucraina e chiede alla comunità internazionale un intervento risolutivo per la messa in sicurezza della centrale in quanto il rischio di un nuovo incidente é molto più elevato di 16 anni fa e chiede al G8, all'Unione Europea e a tutti gli organismi internazionali di programmare un piano di intervento per le popolazioni colpite che sono state abbandonate al loro destino. La delegazione di Legambiente guidata da Angelo Gentili della Segreteria Nazionale dell'associazione e composta tra gli altri da Gianluca Macchioni, responsabile per gli aiuti umanitari del Progetto Cernobyl, in occasione dell'anniversario della catastrofe parteciperà all'inaugurazione del pittore Paolo Cimoni, di una mostra di quadri che ha per tema la catastrofe nucleare di Cernobyl. L'esposizione verrà presentata all'interno del Museo Nazionale di Cernobyl che commemora dieci anni dalla sua istituzione e rappresenta il più grande museo presente nelle nazioni colpite dal disastro atomico del 26 aprile 1986. L'artista Cimoni è il primo italiano a esporre a Cernobyl. Attraverso i quadri dell'artista grossetano, Legambiente vuole evidenziare e denunciare il grave rischio sanitario della popolazione che colpisce in primis i bambini. E proprio ai bambini che Legambiente si rivolge con il Progetto Cernobyl. Piu' di 20.000 i bambini ospitati dalle aree contaminate di Russia, Bielorussia e Ucraina in questi anni da Legambiente (il soggiorno di un mese e l'alimentazione con cibonon contaminato permette secondo uno studio dell'Enea, la perdita del50% del cesio radioattivo) numerosi viaggi umanitari per la consegna di medicinali e attrezzature sanitarie agli ospedali delle zone colpite, progetti di cooperazione decentrata nelle aree con la più alta contaminazione radioattiva, le numerose proteste nei confronti della comunità internazionale per intervenire vista la gravità della situazione. Nel corso della cerimonia sarà presente una delegazione di bambini i genitori evacuati dalla città di Prypiat che fu abbandonata subito dopo la catastrofe e che attualmente rimane ancor oggi deserta. Per Domani 26 aprile la delegazione di Legambiente sarà nei pressi del reattore di Cernobyl accanto alle popolazioni che locali per partecipare ad una manifestazione di commemorazione e di protesta. "Continueremo- conclude da Kiev la delegazione di Legambiente- ad impegnarci nell' accoglienza perché è un segnale concreto, è un modo per risvegliare gli animi sulla situazione esistente in queste aree. Continuiamo inoltre a portare aiuti umanitari alle popolazioni colpite per cercare di ridurre i gravi danni creati da questa situazione di emergenza: nel prossimo mese di maggio Legambiente porterà nelle zone più contaminate medicinali e attrezzature sanitarie per un valore di oltre 250.000 euro. Ufficio Stampa 333.4068411
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