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dura opposizione al ritorno del Cociv
- Subject: dura opposizione al ritorno del Cociv
- From: bruno antonio <bruno at aleph.it>
- Date: Sun, 17 Mar 2002 18:21:38 +0100
L'approvazione da parte della Camera dell’ articolo 8 del “collegato” sulle infrastrutture che riaffida al Consorzio Cociv (52% Tecnimont, 44% Impregilo) gli appalti della linea ad alta velocità Milano – Genova avra' come effetto un rafforzamento della lotta contro questa opera inutile e disastrosa dal punto di vista ambientale. Ora il disegno di legge passerà al Senato per l’ approvazione definitiva. Ricordo che la Finanziaria 2001 azzerava i contratti tra Tav e general contractor per le tratte non ancora avviate. L’ Antitrust ha inoltre ammonito il governo che alcune parti del collegato sulle infrastrutture sono in contrasto con le norme comunitarie in materia di appalti pubblici, che impongono l’ obbligo di gara, nonché con i principi a tutela della concorrenza. L’ Autorità ha inoltre spiegato che il raffronto concorrenziale tra il maggior numero di operatori rappresenta lo strumento più idoneo per individuare le imprese più affidabili ed efficienti, garantendo la minimizzazione dei costi da sostenere per la realizzazione delle opere. Questa decisione si inserisce nel quadro di una politica governativa oscura e priva di qualsiasi trasparenza. La concessione per la progettazione e la costruzione della linea veloce Milano – Genova era stata affidata a Tav e Cociv a fine dicembre del 1992 con una procedura affrettata e priva di qualsiasi trasparenza. Infatti, pochi giorni dopo, il 1° gennaio 1993, sarebbe stata recepita la normativa europea che affidava gli appalti pubblici con regolare gara d’ appalto con la partecipazione obbligatoria delle imprese comunitarie. Questa concessione anomala, che affidava ad una stessa impresa la progettazione e la realizzazione di un’ opera pubblica di notevole complessità, ha portato al varo di due progetti, entrambi bocciati da due governi di opposte tendenze (giugno 1995 e marzo 1998). Il secondo progetto, precursore del Terzo Valico, è stato bloccato dal Ministero dell’ Ambiente, e sono dovuti intervenire i Carabinieri per mettere sotto sequestro giudiziario i cantieri dei “fori pilota” di Fraconalto e Voltaggio a seguito di un esposto degli ambientalisti. Per la progettazione e l’ esecuzione dei lavori sono stati spesi circa 150 miliardi di lire, mentre la magistratura sta ancora indagando per danni ambientali ed erariali causati da vere e proprie gallerie di servizio spacciate per fori pilota, uno scempio ambientale non ancora ripristinato sull’ Appennino ligure. Ora, a distanza di quattro anni, una volta ottenuta l’ approvazione del progetto del Terzo Valico, sembra che il Cociv abbia intenzione di riprendere i lavori proprio da lì. A Maggio del 2001 la Procura di Milano ha aperto un’ inchiesta sul Terzo Valico e sui comportamenti anomali della pubblica amministrazione nella vicenda. A Dicembre 2001 il WWF ha denunciato la presenza di materiale inquinante, derivante dalla lavorazioni per la realizzazione delle gallerie di servizio, in prossimità del torrente Lemme. Negli ultimi mesi sono proseguiti gli incontri tra l’ Italferr, società di ingegneria delle Fs a cui era stata affidata la progettazione del Terzo Valico dopo la rescissione della concessione a Tav e a Cociv, e tecnici della Regione Piemonte, della Provincia di Alessandria e dei Comuni piemontesi, per lo studio di possibili soluzioni progettuali che diminuissero l’ impatto ambientale dell’ opera. Si era addirittura ipotizzato un progetto in comune fra le Fs e le Amministrazioni locali. Il tutto senza aver la minima copertura economica. Forse il motivo di tanta ostinata determinazione risiede nella lucida analisi dell'onorevole Ferdinando Imposimato, laddove nel suo libro "Corruzione ad Alta Velocità" (pagina 116) sostiene che "Tutti i gruppi di Tangentopoli erano stati accontentati, eppure vi erano ancora dei problemi, ma anche questi vengono risolti con la costruzione dell'ultimo consorzio per la tratta più incerta, il Cociv, per la Genova - Milano. Un consorzio anomalo, senza una capogruppo, anche se fra le sei imprese che lo costituiscono, il 3 dicembre 1991, i due gruppi più rappresentati sono quelli del cavalier Salvatore Ligresti con la Grassetto e il gruppo Montedison - Ferruzzi con la Gambogi". ---------------------------------------------------------------- Antonio Bruno vice Presidente del Consiglio Comunale di Genova Altro Polo - Sinistra Verde 339 3442011 bruno at aleph.it antonio.bruno at katamail.com
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