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energia eolica a gonfie vele
- Subject: energia eolica a gonfie vele
- From: Andrea Agostini <lonanoda at tin.it>
- Date: Sun, 13 Jan 2002 20:11:30 +0100
dal manifesto 10 Gennaio 2002 L'energia eolica a gonfie vele TERRATERRA MARINA FORTI Il 2001 ha segnato un grande balzo in avanti, per l'energia eolica. I dati preliminari dicono che la capacità mondiale di generare energia elettrica con turbine a vento è passata a 23.300 megawatt, contro 17.800 megawatt nel 2000: l'aumento è di 5.500 megawatt, ovvero del 31 per cento. Se ne rallegra Lester Brown, il fondatore del WorldWatch Institute di Washington (che di recente ha fondato un suo istituto di analisi delle politiche ambientali, Earth Policy Institute): dal 1995, fa notare Brown, la capacità eolica nel mondo è aumentata del 487 per cento, ovvero di cinque volte. Sebbene il petrolio, e in genere i combustibili fossili, restino la principale fonte di energia nel mondo, per Brown queste linee di tendenza sono inequivocabili: la produzione di energia va ormai verso le nuove frontiere delle energie rinnovabili, e la nuovissima frontiera dell'idrogeno. Certo, la parte delle energie rinovabili nella produzione mondiale è così bassa (attorno al 2%, secondo l'annuario del 2000 dell'International Energy Agency) che si fa presto ad aumentare di cinque volte. Eppure, il trend è importante. Un megawatt di energia eolica basta a soddisfare il bisogno di energia elettrica di 350 famiglie in un paese industrializzato, all'incirca mille persone. Dunque, fa notare Brown, i 23.300 megawatt installati bastano a una popolazione di 23 milioni: come Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia messe insieme. Gran parte di quei 23mila megawatt eolici installati sono in Germania (8.000 megawatt, un terzo del totale). Gli Stati uniti vengono al secondo posto (4.150 megawatt), la Spagna al terzo (3.300): e questi tre paesi, nello stesso ordine, sono al primo posto nell'aumento registrato nell'ultimo anno. La Danimarca è al quarto posto, in cifre assolute (2.500 megawatt), ma è anche il paese che più si è affidato a questa fonte d'energia (il 18% della sua elettricità è di origine eolica). Un motivo di ottimismo è che i costi di produzione del kilowattora eolico sono diminuiti. Negli Stati uniti, produrre un kilowattora dal vento costava 35 centesimi di dollaro a metà degli anni '80 e ne costava 4 nel 2001 (e alcuni contratti di fornitura a lungo termine sono stati firmati di recente per 3 cents). La California è lo stato pioniere, ma nuove centrali sono entrate in produzione in Colorado, Iowa, Kansas, Minnesota, new York, Oregon, Pennsylvania, Texas, Washington e Wyoming. Mentre altri settori ad alta tecnologia hanno visto crollare vendite e valori azionari nell'ultimo anno, la danese Nordex, uno dei maggiori costruttori di turbine a vento, ha registrato un aumento del turnover del 19% nei primi 9 mesi del 2001, e le nuove ordinazioni sono aumentate del 56%. L'Associazione europea dell'Energia eolica (European Wind Energy Association) di recente ha rivisto le sue proiezioni per l'Europa da qui al 2010: ora prevede per quella data 60mila megawatt installati, non 40.000. L'avanguardia europea sono i paesi scandinavi, e in genere tutto il "fronte del nord", dalla Germania alle isole britanniche alla Francia. Parigi, che fino a poco tempo fa aveva ignorato l'energia del vento, un anno fa ha annunciato piani per installare 5.000 megawatt di capacità eolica in questo decennio. Nell'aprile 2001 il Regno unito ha venduto diritti per sfruttare siti eolici off-shore per 1.500 megawatt (ad aziende private, tra cui Shell Oil). Non è facile fare previsioni future in un settore tutto sommato nuovo: ma Brown fa notare che quando un paese ha sviluppato 100 megawatt di capacità eolica tende ad accelerare. I primi a superare quella soglia sono stati gli Stati uniti (nel 1983), poi la Danimarca nell'87, poi la Germania, poi l'India, la Spagna... Oggi sedici paesi hanno passato quella "soglia" e sono entrati nella fase della crescita rapida. E l'elettricità a basso costo dal vento offre l'opportunità di abbassare i costi della produzione di idrogeno (da elettrolisi dell'acqua), cioè il combustibile ideale per le celle a combustibile che ormai molti considerano l'opzione energetica a lungo termine. Abbondante, inesauribile, a basso costo...
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