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Petizioe x l'Ecuador: URGENTE
- Subject: Petizioe x l'Ecuador: URGENTE
- From: "F A B I O C C H I::" <fabiocchi at inwind.it>
- Date: Sun, 13 Jan 2002 16:35:03 +0100
BLOCCATE L'OLEODOTTO IN ECUADOR!!! IL DESTINO DELLE FORESTE SARA' DECISO LUNEDI' 14 GENNAIO 2002!!! http://forests.org/emailaction/ecuador.htm Per chiedere alla Banca e al governo della Westphalia di bloccare i finanziamenti al consorzio di multinazionali (tra cui AGIP) che sta costruendo un oleodotto in Ecuador, compromettendo delicati ecosistemi e popolazioni indigene, UTILIZZATE IL FORM DI QUESTO URL http://forests.org/emailaction/ecuador.htm Basta inserire il proprio nome e la propria email. Fate presto!! ***************** BACKGROUND: Ecuador: Continua la protesta non violenta contro l'oleodotto AGIP 9 Gennaio 2002 - Gruppi di studenti, residenti e ambientalisti sono impeganti dalla scorsa settimana nella protesta non violenta contro la costruzione dell'olodotto voluto da un consorzio di multinazionali petrolifere (tra cui l'italiana AGIP) nella riserva Mindo Nambillo. Molti manifestanti sono saliti sugli alberi e hanno costruito piattaforme sui cui vivere fino alla fine della protesta, altri si sono incatenati alla base degli alberi. Secondo alcuni media locali, le forze "dell'ordine" si starebbero preparando per far spostare con la forza i dimostranti. A causa delle proteste, il consorzio di multinazionali ha deciso di sospendere le operazioni fino alla fine della stagione delle piogge (Aprile). Ma Accion Ecologica sostiene che tale decisione sarebbe scaturita dalla decisione del governo della Westphalia a Nord del Reno (Germania) di indire un'assemblea per il 14 Gennaio. Il governo della Westphalia infatti possiede il 43% della Westdeutsche Landesbank, la banca che finanziera' l'oleodotto con 900 milioni di dollari. L'assemblea stabilira' se la costruzione dell'oleodotto viola o meno le norme internazionali a cui la banca si attiene secondo un accordo stipulato con l'UNEP che prevede l'impegno delle banche (che aderiscono all'accordo) a far si' che chi chiede i prestiti sia disposto a rispettare tutte le regolamentazioni ambientali a livello locale, nazionale e internazionale [le banche che hanno firmato l'accordo sono 163, ndt]. Ma molte ONG (Organizzazioni Non Governative) sostengono che il progetto viola anche le linee guida minime stabilite dalla Banca Mondiale. Per la banca tedesca, gli standard della World bank sono un prerequisito necessario per concedere il prestito. Gli scorsi mesi, il primo ministro, il ministro dell'ambiente nonche' parlamentali e attivisti dei Verdi della Westphalia hanno sollevato molte proteste sul coinvolgimento della banca nel progetto e Amazon Watch ha chiesto al parlamento di fare il possibile affinche' la banca blocchi il finanziamento. L'oleodotto richiedera' 2.5 miliardi di dollari per i prossimi 5 anni, e gran parte del suo percorso passa per aree protette coperte da foreste vergini e terre indigene. Le ONG ambientaliste e per i diritti umani chiedono da tempo la cancellazione del progetto. Intanto e' stata scoperta una fuoriuscita di greggio da una vecchia stazione di esplorazione petrolifera appartenente alla compagnia statale Petroecuador (la stessa responsabile dell'incidente alle Galapagos). Il petrolio fuoriuscito sta inquinando l'habitat dei rari tapiri della foresta amazzonica i quali lo stanno ingerendo assieme al sale che leccano dal suolo. La scoperta e' stata fatta da un gruppo di indigeni locali mentre cacciavano. Questi indigeni intendono avviare progetti di ecoturismo al posto dello sfruttamento petrolifero, facendo da guida agli ecoturisti che vogliono ammirare o studiare gli animali della foresta. Fonti: Friends of the Earth Int.; ENS; trad. di Fabio Quattrocchi fabiocchi at inwind.it
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