R: Emilio Riva scrive ai tarantini, vi sveliamo i retroscena (II parte)



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Sent: Saturday, October 20, 2001 5:32 PM
Subject: Emilio Riva scrive ai tarantini, vi sveliamo i retroscena (II
parte)


> "Ancora due anni di vita per l'altoforno e poi la produzione dell'Ilva
di
> Cornigliano sarà trasferita negli stabilimenti di Taranto", scrive il
> giornalista Raoul De Forcade sulla Gazzetta del Lunedì del 15 ottobre
2001,
> edizione settimanale del lunedì del Corriere mercantile di Genova.
>
> Questo è il retroscena che spiega la manovra di "public relations"
promossa
> da Riva con la sua "lettera ai tarantini" in cui si fanno promesse di
> graduale risanamento unite a cupe allusioni di licenziamento se
qualcuno
> intende forzare i tempi.
>
> Scelta buonista, gradualista, paternalista che prospetta un'Ilva più
pulita
> per preparare in realtà di nascosco un aumento della produzione con il
> trasferimento dell'altoforno di Cornigliano.
>
> "E' questo - continua De Forcade - il progetto in via di definizione,
su
> cui stanno stanno lavorando in gran segreto il gruppo Riva e il
governo".
>
> Il governo ci sta mettendo lo zampino? Sembra di sì.
>
> "Non è un mistero - spiega il giornalista - che Riva abbia un feeling
> maggiore col governo Berlusconi che con quelli dei suoi predecessori.
E
> questo a dispetto del conflitto che contrappone l'industriale a Sandro
> Biasotti, diventato presidente della Regione Liguria sotto l'egida
della
> casa della libertà. A quanto pare, durante i mesi estivi non sono
mancati
> incontri tra rappresentanti dell'esecutivo e dirigenti dell'Ilva.
Bisogna
> tenere conto, infatti, che Riva deve risolvere anche il grave problema
> sorto con l'ordinanza di chiusura del sindaco di Taranto, Rossana Di
Bello,
> che ha disponsto lo stop di alcune batterie della cokeria dell'Ilva
> pugliese perché ritenute inquinanti. Sembra qundi che si stia
profilando un
> accordo nazionale che coinvolge anche l'acciaieria genovese. Pare
infatti
> che la commissione per la valutazione di impatto ambientale del
dicastero
> guidato da Altero Matteoli, che ha ripreso l'analisi del progetto
> industriale dell'Ilva (interrottasi dopo la clamorosa sentenza del
Tar, in
> seguito annullata dal consiglio di Stato), sia intenzionata a dare un
> parere negativo sulla possibilità di costruire a Genova un'acciaieria
> elettrica. Il governo, però, sarebbe pronto a ompegnarsi a lasciare a
Riva,
> per altri due anni, la possibilità di produrre a Cornigliano con
> l'altoforno e la cokeria. Durante questo lasso di tempo, i ministrei
delle
> attività produttive, dell'ambiente, del welfare e delle
infrastrutture,
> potrebbero lavorare per sbloccare la situazione di Taranto. Ciò
sarebbe
> possibile attraverso un intervento con contributi statali che saranno
> impiegati per mettere il Gruppo Riva in condizioni di ristrutturare, a
> Taranto, fabbrica e cokerie portandole entro gli standard di sicurezza
e
> salvaguardia dell'ambiente prescritti dalla legge. A questo punto si
> aprirebbe la strada per un trasferimento della produzione genovese".
>
> Fin qui le parole di Raoul De Forcade sulla Gazzetta del Lunedì
(edizione
> del lunedì del Corriere Mercantile, tel.010.53691).
>
> Ce n'è abbastanza per capire i retroscena di questa lettera di Riva e
per
> organizzare con ancora più convinzione il corteo del 15 novembre di
lotta
> all'inquinamento che vedrà marciare i cittadini dei Comitati spontanei
e i
> presidenti di Circoscrizione.
>
> Alessandro Marescotti
> presidente di PeaceLink
> c.p.2009
> 74100 Taranto
>
>