mcdonalds' cambia menu'



dal corriere della sera di mercoledi 11 luglio 2001

  
McDonald’s, una globalizzazione a base di sushi


NEW YORK - Lo slow food, simbolo dell’anti-globalizzazione, conquista
McDonald’s. O meglio, la catena di fast food più grande del mondo si è
impadronita anche di sushi, pizza e cibi messicani. La dittatura del
cheeseburger non basta più per far tornare i bilanci: il titolo in Borsa
perde colpi, i gusti dei consumatori chiedono cambiamenti e la crisi della
mucca pazza è stata un duro colpo sul mercato europeo. Così, rivela oggi il
quotidiano americano Usa Today , il marchio odiato dal Popolo di Seattle ha
adottato una nuova strategia: la diversificazione dell’offerta. La
soluzione arriva da alcune piccole catene di ristorazione acquistate da
McDonald’s di recente. Marchi come Aroma , specializzato nella caffetteria,
o Boston Market , che offre cucina slow food e piatti «come li cucinava la
mamma». C’è Chipotle , nato a Denver e diventato un mito tra gli amanti del
cibo messicano. E poi le pizze di Donatos (che fa del provolone al posto
della mozzarella il punto di forza), il sushi e i sandwich di Pret-à-
Manger , che vanno fortissimo a Londra. Dopo aver creato questo piccolo
esercito di partner e mentre ne cerca altri da acquistare, McDonald’s ha
deciso di lasciarsi «contaminare» dalle altre cucine, per offrire ai
clienti più scelta e trovare una nuova strada per crescere, dopo aver
raggiunto il top con gli hamburger. La posta in gioco è il primato nella
ristorazione mondiale, testimoniato dai 45 milioni di clienti serviti ogni
giorno nei 29 mila ristoranti sparsi in 121 Paesi. I ristoranti della
catena , per ò, sono spesso vuoti nelle ore serali, quando i clienti
cercano qualcosa di diverso. Ed è in quel settore del mercato che adesso
intende lanciarsi il gigante dei fast food. Offrendo pizza, sushi e
burritos a chi non ha voglia di hamburger e patatine.